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domenica 11 settembre 2011
Toghe in Costiera.
Misteri e dubbi sul Centro Studi giuridici presieduto per anni da Caliendo.
E' un'organizzazione dubbia fin dall'origine: quando i carabinieri sono andati a sequestrarne lo statuto, hanno trovato solo copia di quello di un'altra associazione. Un mistero che nemmeno Giacomo Caliendo, presidente per anni dell'Associazione Centro Studi per l'integrazione europea diritti e libertà, ha saputo spiegare. Tra i fondatori il primo nome è quello di Corrado Calabrò, presidente dell'Authority per le comunicazioni, seguito da Giovanni Fargnoli, ex presidente del Tribunale dei ministri, mentre come aderenti sono indicati un centinaio di magistrati e qualche politico, tra cui Franco Frattini.
Ma Caliendo precisa che il Centro si limitava "all'organizzazione di convegni su temi giuridici di alto livello". Arcangelo Martino, l'imprenditore considerato uno dei pilastri della P3, sostiene che come organizzatore gli venne presentato Carlo Mainetto "persona che mi diceva essere un collaboratore di Dell'Utri". Mainetto non ha il profilo del giurista: è stato produttore di film come "Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia" ma riesce a raccogliere intorno al suo tavolo folle di giudici.
Ricorda Martino: "Maietto mi propose di partecipare al convegno chiedendomi 6 mila euro, dicendo che era un'iniziativa prestigiosa, riferibile al Pdl. Tutti i convegni del Centro studi giuridici erano coorganizzati da Maietto e Lombardi che si impegnava a chiedere contribuiti a molti dei partecipanti, esclusi i magistrati".
Poderosa la lista dei giudici presenti ai convegni, con i capi di corti e procure ospitati in costiera amalfitana: tra loro Augusta Iannini; Franco Ionta; Alfonso Papa, ora in cella per la P4, e Achille Toro travolto dall'inchiesta sulle grandi opere.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/toghe-in-costiera/2160180
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