martedì 24 gennaio 2012

Concordia, trovato un altro corpo. Partito il recupero carburante.

Ripescata un'anziana, sale a 16 il bilancio dei morti Identificata vittima siciliana. Si lavora per svuotare i serbatoi.


MILANO - Un altro corpo. Anche questa volta di una donna. I sommozzatori hanno ritrovato l'ultimo cadavere passando attraverso il varco aperto nel ponte 3 della nave Costa Concordia. Si tratterebbe di una persona anziana rinvenuta con il giubbotto salvagente legato intorno al tronco. Il bilancio dei morti sale così a 16. E, nel frattempo, poco dopo le 6 di mattina, è partita l'operazione di recupero del carburante dalla Costa Concordia. La chiatta allestita per fare da base alle operazioni di recupero delle quasi 2.400 tonnellate di combustibile stivate nei serbatoi della nave da crociera arenatasi sugli scogli dell'isola del Giglio ha lasciato il porto e si è ormeggiata accanto al Concordia. Fino a mercoledì sono previsti i rilievi subacquei preliminari, poi la ditta olandese Smit - coadiuvata dalla livornese Neri - dovrebbe iniziare l'estrazione vera e propria del combustibile. Per il capo della Protezione Civile e commissario dell'emergenza Franco Gabrielli, il pompaggio dovrebbe cominciare sabato. Tuttavia le ricerche dei dispersi non si fermeranno.
LA PROCEDURA - Il carburante nei 17 serbatoi sarà scaldato attraverso dell'aria calda che passa in una serpentina. Una volta reso più fluido, verrà tirato fuori, mentre nel serbatoio verrà pompata acqua. La durata prevista dell'intera operazione è di 28 giorni.
RICERCHE AL PONTE 3 - Mentre a poppa cominciavano le operazioni di recupero, i palombari del Comsubin - le forze speciali della Marina - hanno aperto un varco al ponte 3, a meno 20 metri di profondità, facendo esplodere delle microcariche, per consentire ai sommozzatori di Vigili del fuoco e Guardia di finanza di procedere con la ricerca dei 24 dispersi.
LA SPOSINA - E mentre continuano le ricerche, mercoledì arriverà a Corato, sua città natale, il feretro di Maria D'Introno, la sposina di Biella di 30 anni morta nel disastro della nave Costa Concordia. Il corpo di Maria era stato recuperato e identificato ufficialmente nei giorni scorsi.
IDENTIFICATA - Dopo Maria D'Introno, è stata identificata ufficialmente un'altra vittima del naufragio: è Luisa Virzì, 49 anni, originaria di Enna, il cui cadavere era è stato recuperato nella zona sommersa della nave nei giorni scorsi. La donna, a bordo della Costa Concordia assieme all'amica Maria Grazia Trecarico, ancora dispersa, e con la figlia di quest'ultima e il suo fidanzato, in un primo tempo era stata segnalata tra i naufraghi salvati per un equivoco. Solo quando la famiglia di Trecarico aveva ribadito di non avere più notizie delle due donne, era stata aggiunta alla lista dei dispersi.
LA CHIAZZA IN MARE - Martedì è scattato l'allarme per una chiazza da sversamento di circa 300 metri per 200, che si sta spostando con la corrente verso nord. Non si tratta di idrocarburi, bensì di olii alimentari, oli lubrificanti tensioattivi e detergenti. «Da un grande varco aperto ieri per facilitare le operazioni nella zona ristorante del ponte 4 è uscito di tutto», ha spiegato il sindaco Sergio Ortelli. Sono già entrati in azione i mezzi della Castalia, le unità antinquinamento del Ministero dell'ambiente, che stanno procedendo alla bonifica circoscrivendo la macchia con pannelli assorbenti.
GLI ESAMI TOSSICOLOGICI PER SCHETTINO - Intanto è stata fissata per il 26 gennaio, all'Istituto di medicina legale dell'Università Cattolica di Roma, l'analisi dei campioni biologici prelevati al comandante della Concordia, Francesco Schettino, il 17 gennaio scorso. Il consulente tecnico d'ufficio della Procura di Grosseto, professor Marcello Chiarotti, al quale la Procura ha chiesto di accertare se il comandante abbia preso stupefacenti prima del naufragio.
IL MAITRE - «Non c'erano assolutamente né chiacchiericci né donne» sulla plancia di comando al momento del naufragio. Lo ha spiegato il maître di bordo Antonello Tievoli: «Io c'ero, sono stato invitato in plancia, e stavo da una parte in rigoroso silenzio. Mio malgrado ero lì, il comandante era al comando della nave, e dava ordini al timoniere. Spero che quando verranno ascoltati la scatola nera e il Vdr, si capirà che in plancia c'erano questi ufficiali che facevano, purtroppo non l'hanno fatto bene fino in fondo, il loro dovere e che non c'erano assolutamente né chiacchiericci né donne. Non c'era nessuno».

Tir: Travolto un manifestante, rischio scaffali vuoti.


Ad Asti arrestata la camionista tedesca che ha investito il collega 46enne. Ordinanza del Prefetto di Roma: 'Stop sit in ai caselli'.


Un manifestante morto, le aziende della Fiat chiuse, blocchi e disagi non solo alla circolazione (che comunque è in via di miglioramento, fa sapere Viabilità Italia) ma anche agli approvvigionamenti di merci e benzina: è questa al momento la situazione su gran parte del paese a causa dello sciopero dei tir; protesta che continua a registrare presidi e che ha visto anche momenti di tensione con le forze dell'ordine. L'episodio mortale è avvenuto all'alba sulla statale 10 ad Asti: un camionista 46/enne, Massimo Crepaldi, che stava manifestando è stato investito da una collega tedesca di 52 anni, che dopo due ore di interrogatorio è stata arrestata per omicidio colposo. La donna alla guida del camion, nel tentativo di aprirsi un varco tra i mezzi, avrebbe investito accidentalmente l'uomo. A causa dei blocchi, gli stabilimenti Fiat di Melfi, Cassino, Pomigliano, Mirafiori e Sevel sono rimasti chiusi, nel primo e nel secondo turno.
"E' una situazione intollerabile" per il presidente dell'Authority di garanzia sugli scioperi, Roberto Alesse. L'Italia - dice Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea - "deve garantire la libera circolazione delle merci". Presidi e blocchi alla circolazione si stanno tenendo un po' in tutta Italia. Sarebbero ancora 5 i caselli autostradali ancora chiusi; sulla A14 Bologna-Taranto sono chiuse, solo per i veicoli merci, le entrate di Poggio Imperiale, San Severo, Andria e Foggia. Sulla A7 Serravalle-Genova è chiusa l'uscita di Serravalle Scrivia. L'intervento delle forze dell'ordine ha permesso la riapertura del traffico sulla A1, al casello di Napoli Nord. Resta obbligatoria l'uscita a S. Maria Capua Vetere per chi proviene da Roma ed a Pomiglia d' Arco per chi proviene da Sud. Tensione anche nel Salernitano tra i manifestanti e la polizia alla barriera di Mercato San Severino (Salerno), sull' autostrada A30, per rimuovere il blocco di decine di autoarticolati; poi la circolazione è ripresa. Un centinaio di tir sta creando problemi nell'area portuale di Livorno; tutti i mezzi pesanti vengono bloccati mentre le auto circolano su una sola corsia creando incolonnamenti al traffico. Traffico in difficoltà sulla A21 Torino-Piacenza per i blocchi che si sono accentuati dopo l'incidente mortale ad Asti.
Sulla tangenziale torinese, carreggiata per l'Emilia, ci sono chilometri di auto e Tir incolonnati che cercano di raggiungere l'uscita obbligatoria di Santena. 200 camion sono fermi nelle aree di sosta degli imbarcaderi per la Sicilia di Villa San Giovanni; i manifestanti stanno impedendo il traghettamento dei mezzi pesanti e questo allunga la fila dei camion in attesa. Disagi anche alla frontiera con la Francia, a Ventimiglia, dove la circolazione è consentita ma rallentata. A Napoli manca già la benzina, i distributori sono chiusi; corsa al rifornimento in Puglia. Si teme per la distribuzione delle scorte alimentari in Calabria; mentre stamattina a Roma nei mercati rionali frutta e verdura a prezzi d'oro.
Un manifestante è rimasto lievemente ferito a Fidenza (Parma) durante il presidio al casello sull'A1 organizzato dagli autotrasportatori. A quanto si apprende l'uomo sarebbe caduto mentre cercava di impedire il passaggio ad un camion che non voleva partecipare allo stop. L'uomo avrebbe riportato ferite molto lievi, medicate all'ospedale di Vaio a Fidenza.
GOVERNO ASSICURA L'UE: FERMEREMO I BLOCCHI - "Il ministro italiano degli Interni, Anna Maria Cancellieri, ha assicurato al vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, in una telefonata, che il governo italiano intraprenderà tutte le misure necessarie per porre fine ai blocchi", causati dallo sciopero dei Tir. E' quanto si legge in una nota della commissione. "In una conversazione telefonica con il ministro Cancellieri - si legge in una nota - Antonio Tajani ha espresso la sua preoccupazione per la possibile interferenza dei blocchi con la libera circolazione delle merci nell'Unione europea, dato che molti camion degli altri stati membri usano le strade italiane".
"Antonio Tajani ha ringraziato Anna Maria Cancellieri, ministro italiano degli interni, per averlo rassicurato sul porre termine ai blocchi. Quando si verificano tali ostacoli, gli Stati membri dovrebbero adottare misure necessarie e proporzionate in modo che la libera circolazione delle merci sia garantita nel territorio dello Stato membro".
GARANTE: SITUAZIONE INTOLLERABILE - "E' una situazione intollerabile per una moderna società civile". Così Roberto Alesse, presidente dell'Autorità di garanzia degli scioperi, ha commentato a '24 Mattino' su Radio 24 lo sciopero degli autotrasportatori. "La protesta degli autotrasportatori - ha detto Alesse, secondo quanto riferisce una nota - ha comportato una vera e propria lesione alla libertà di circolazione dei cittadini. Chi vuole scioperare può farlo, è un diritto sacrosanto, ma deve rispettare la legge. In tempi di profonda crisi economica e sociale è più che legittimo rivendicare i propri diritti ma in una cornice di legalità e di rispetto di diritti altrui". Alesse ha inoltre confermato che l'Autorità ha aperto un procedimento di valutazione nei confronti dell'associazione degli autotrasportatori siciliani "che - ha detto - non hanno rispettato il codice di autoregolamentazione del trasporto merci che prevede che non ci siano assolutamente blocchi stradali". Quanto all'eventuale precettazione Alesse ha confermato di aver scritto ai ministri di Interno e infrastrutture "per verificare se sussistano le condizioni giuridiche", perché "noi abbiamo un forte potere di segnalazione, ma poi il potere di adottare i provvedimenti non è nostro. A questo proposito ho chiesto al governo di valutare la possibilità di incrementare i poteri di precettazione in capo all'Autorità". Per quanto riguarda i tassisti, Alesse ha detto che l'Autorità sta valutando sanzioni: "Ci siamo trovati di fronte a forme di scioperi selvaggi, astensioni collettive non preannunciate, non comunicate all'Autorità, comportamenti assolutamente vietati dalla legge. Accerteremo eventuali responsabilità e su questo non si transige". Appare scongiurato, infine, lo sciopero di dieci giorni dei benzinai: "Abbiamo detto loro che l'astensione non si può protrarre per più di tre giorni consecutivi. Loro si sono adeguati".
PREFETTO ROMA, STOP SIT IN AI CASELLI - Stop agli assembramenti di tir presso i caselli autostradali all'entrata della Capitale. Lo ha deciso in un'ordinanza il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro sottolineando che "possono creare impedimenti alla circolazione stradale, comprometterne la sicurezza e interrompere un servizio pubblico". L'ordinanza, valida da oggi a venerdì, vieta inoltre all'interno del Grande Raccordo Anulare e lungo tutte le strade di accesso alla Capitale la circolazione degli automezzi adibiti al trasporto di merci che non siano destinati alla distribuzione nella Capitale o nella Provincia. Il provvedimento, precisa una nota della Prefettura, "si è reso necessario a seguito delle proteste della categoria che stanno avendo ripercussioni su tutto il territorio nazionale e che, come noto, stanno compromettendo il regolare approvvigionamento di beni primari per i cittadini e per le attività produttive". L'inosservanza dell'ordinanza prefettizia comporterà una sanzione amministrativa pari a circa 200 euro, il ritiro della patente, della carta di circolazione ed il fermo amministrativo del mezzo.
CONFCOMMERCIO,RISCHIO SPESA PROSSIME ORE - Se la protesta dei Tir non si interromperà "é serio il rischio che l'interruzione di forniture importanti per le imprese e la mancata distribuzione di prodotti di largo e generale consumo alimentare possa impedire alle famiglie di poter fare la spesa regolarmente già dalle prossime ore". Lo afferma la Confcommercio in una nota. "La protesta dell'autotrasporto, anche se legata ad una parte minoritaria di questo mondo - dice la Confcommercio in una nota - sta producendo danni ingenti all'intero sistema della distribuzione: il primo è già in atto ed è un danno alle famiglie e ai consumatori per l'inevitabile tensione sui prezzi dell'ortofrutta; il secondo è che, se la protesta non si interromperà, avremo in alcune aree del Paese forti criticità sull'approvvigionamento delle materie prime che già si incominciano a registrare". L'organizzazione dei commercianti ritiene, dunque, "indispensabile che la protesta rientri per evitare l'aggravarsi della situazione".
TRASPORTO UNITO, PROSEGUIAMO MA STOP BLOCCO - "Abbiamo deciso di proseguire con la protesta ma il nostro appello è: basta forzature, tensioni, blocchi". Lo ha detto il segretario generale di Trasporto Unito, Maurizio Longo, nel corso di una conferenza stampa che l'organizzazione sindacale ha indetto dopo il dramma di Asti. Oggi "la riunione del nostro esecutivo si è fatta tra le lacrime - ha aggiunto Longo -, il nostro collega era lì per difendere il suo lavoro". "Chi vuole circolare, circoli, tenteremo di rappresentare anche loro - ha precisato Longo - ma non possiamo tirarci indietro". "La nostra protesta è regolare" ha ribadito Longo, sottolineando che "non si tratta di uno sciopero selvaggio. E' stato annunciato e autorizzato nei tempi di legge fin dal 27 dicembre scorso". Il segretario generale di Trasporto Unito ha tenuto a precisare che "alcuni presidi, dove la tensione era molto alta, li abbiamo costretti a sciogliersi. La nostra protesta vuole essere civile, ma vogliamo ritrovare dignità presso la committenza". Il nostro appello, ribadisce Longo, è "liberiamo tutti coloro che vogliono proseguire nei viaggi. Tenteremo di rappresentare anche loro, ma non possiamo tirarci indietro". Longo ha poi aggiunto: "A me non risultano blocchi totali e dove serviva li abbiamo fatti rimuovere. Inoltre, tutti i presidi sono registrati in questura con il nome del responsabile".
COLDIRETTI: A RISCHIO 50 MLN EURO AL GIORNO - "Sono a rischio 50 milioni di euro di prodotti alimentari deperibili al giorno, tra latte, fiori, frutta e verdura che quotidianamente dalle aziende agricole e le stalle raggiungono i mercati e le industrie di trasformazione per arrivare sugli scaffali di negozi e supermercati". E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti dello sciopero dei Tir che sta provocando blocchi e rallentamenti alla circolazione in tutta Italia, dove l'86% delle merci circola su strada.
Oltre al danno economico, precisa la confederazione agricola, va aggiunta "la perdita di credibilità con la grande distribuzione europea pronta a sostituire il prodotto Made in Italy con quello proveniente da paesi come la Spagna nell'ortofrutta o dall'Olanda per i fiori". "La situazione di difficoltà dell'economia è reale, a partire dal caro gasolio che è costato solo alle aziende agricole 400 milioni di euro in un anno, ma - sottolinea Coldiretti - la crisi in queste condizioni rischia di aggravarsi e occorre far ripartire al più presto la circolazione".
La confederazione agricola spiega che "ogni giorno viaggiano su camion e tir circa 525 mila tonnellate di prodotti agricoli e alimentari, dei quali poco meno del 10% sono deperibili. I produttori agricoli - conclude - sono costretti a smaltire a proprie spese il prodotto che marcisce o a svenderlo mentre i consumatori fanno i conti con gli scaffali vuoti e il rischio di effetti speculativi sui prezzi che cominciano a farsi sentire sugli ortaggi".
TAXI: E' TREGUA, A ROMA SERVIZIO REGOLARE - Taxi regolarmente in servizio oggi a Roma, dopo lo sciopero di ieri che non ha visto circolare auto bianche dalle 8 alle 22. Alle 13.30 i sindacati dei tassisti incontreranno esponenti del Pd, dopo di che, potrebbe riunirsi il parlamentino per decidere il da farsi. La categoria è spaccata sulla proposta di scioglimento dei
turni, voluta dall'Unica Cgil e appoggiata dall'Ugl ma osteggiata dal leader di Uritaxi Loreno Bittarelli. 

E-cat: cloni alla riscossa, ma la fusione fredda di Rossi è già a quota 50.000 pre-ordini.





defkalion

E-Cat, dai greci della Defkalion a Chan, è una corsa al clone del catalizzatore basato sullafusione fredda. La creazione di Andrea Rossi sembra non dar pace agli appassionati e ai concorrenti, ex collaboratori come nel caso dei greci. I rivali di Rossi però puntano ad aprire al pubblico le proprie conoscenze ed i progressi fatti con le loro ricerche.
Ieri è stata la volta di Chan, una nostra vecchia conoscenza, che sta tentando ormai da mesi di replicare il funzionamento dell'E-Cat. A novembre l'utente rese note su Buildecat.com le modalità e i risultati raggiunti con il suo esperimento, la cosiddetta Formula Chan. Si tratterebbe di una sorta di clone dell'E-Cat ma in versione open source, se vogliamo, visto che il misterioso Chan avrebbe reso nota la sua ricetta per l'E-Cat fai-da-te sul web. Adesso, alla sua prima formula, il giapponese avrebbe aggiunto nuovi dettagli.
Alla prima formularisalente al 21 novembre scorso, il giapponese avrebbe aggiunto nuovi dettagli utili per realizzare un dispositivo in grado di produrre 10 MW di energia. Cosa occorre? Secondo quanto si riportato da EcatWorld e su Chan Fusion Power, servirebbero: un contenitore di acciaio riempito di olio, riscaldato elettricamente a 100 C con 10 piatti impilati, che fungerebbe da nocciolo del reattore, 10 cartucce da 1000 kW alloggiate all'interno del contenitore, acqua a temperatura ambiente poi riscaldata fino a 100 C.
Ma, come dicevamo, non è l'unico a voler proporre una propria versione dell'E-Cat. Che per i greci, ex alleati di Rossi si chiama Hyperion. E anche nella vicina Grecia, le cose sembrano aver preso la piega giusta (o forse una brutta piega per Rossi). In un comunicato, la Praxen Defkalion Green Technologies (PDGT) ha annunciato di essere pronta per consentire ulteriormente a terze parti di valutare la sua tecnologia di base.
E i greci giocano duro. Già in un precedente comunicato, risalente alla fine di novembre, la Defkalion si era detta pronta a commercializzare il proprio E-cat entro il 2012. Oltre alla vendita dell'Hyperion, neanche due mesi fa, erano seguite altre tre promesse:
  1. Accordi con aziende per la concessione di licenze esclusive a seconda del paese/territorio.
  2. Test effettuati da terze parti indipendenti per scopi scientifici.
  3. Joint venture con nuove aziende per il mercato di nicchia.
Sembra dunque che alle parole la Defkalion sia pronta a far seguire i fatti. E Rossi? Preoccupato della forte concorrenza? Non sembra, visto che sul Journal, rispondendo alla richiesta di un utente, fornisce alcune cifre sulle prenotazioni dell'E-Cat: “Finora abbiamo ricevuto circa 50.000 pre-ordini che non è male per un prodotto che deve ancora essere descritto in dettaglio. Il nostro obiettivo di 10.000 è stato bruciato rapidamente”. Meglio del previsto.
E l'ingegnere fa sapere che per evadere tutti gli ordini ci vorranno 18 mesi a partire da adesso.
Francesca Mancuso

http://www.greenme.it/informarsi/energie-rinnovabili/6774-e-cat-fusione-fredda- 

Lavoro, Martone: ''Se a 28 anni non sei laureato, sei uno sfigato''. Scoppia la polemica.



Il viceministro del Welfare Michel Martone (Ansa)


Roma - (Adnkronos) - Il viceministro del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali: ''Bisogna dare messaggi chiari ai nostri giovani. Se a 28 anni non sei ancora laureato sei uno sfigato''. Celli all'Adnkronos: ''La frase è un po' forte, ma affronta un problema reale"Dai 'bamboccioni' agli 'sfigati', i ministri che sfidano i giovani.


Roma, 24 gen. (Adnkronos) - ''Bisogna dare messaggi chiari ai nostri giovani. Se a 28 anni non sei ancora laureato sei uno sfigato''. Così Michele Martone, viceministro del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, intervenuto oggi nella sede dell'ex opificio in via Ostiense all'incontro dedicato all'apprendistato.
Martone ha poi aggiunto: ''Se invece scegli di fare un istituto tecnico a 16 anni sei bravo''. ''Essere secchioni, in fondo - ha proseguito - non è male, almeno hai fatto qualcosa''.
Parole contestate da più parti. Davide Cavallotto, deputato della Lega Nord, bacchetta il viceministro. "Sono d'accordo con il viceministro - ha precisato l'esponente del Carroccio - quando afferma che i figli di papà che passano da un centro sociale o da un circolo all'altro piuttosto che laurearsi sono degli sfigati. Ma applicare lo stesso giudizio a quei ragazzi che si laureano in ritardo perché costretti a lavorare per mantenersi gli studi, e che magari non hanno un papà magistrato che gli paga un'università privata, è un giudizio superficiale e snob".
"Conosco tanti ragazzi e tante ragazze della mia regione che si sono laureate a 23 anni. E che a 28 sono all'ennesimo lavoro precario. Non li considero sfigati", ha osservato da parte sua Nichi Vendola, presidente di Sinistra ecologia libertà. ''Da coloro che rappresentano il governo del Paese - è stato l'affondo - ci si aspetterebbe un maggior senso di responsabilità. Il folclore e le battute sprezzanti non sono obbligatorie".
Per Antonio Borghesi, vicecapogruppo dell'Idv alla Camera, ''è fuori luogo che un viceministro si erga a giudice di chi tarda a conseguire la laurea, perché magari ha un posto di lavoro da conservare gelosamente, vista la situazione nera nel nostro paese''.
Protestano anche gli studenti. L'unione degli universitari si è detta ''indignata'' è ha invitato il viceministro ad ''informarsi sulla situazione del sistema università nel nostro Paese, prima rilasciare simili dichiarazioni''. La Rete degli Studenti chiede le scuse immediate di Martone.
Chiamata in causa, interviene anche il ministro Fornero. ''Vengo già accusata di fare mobbing nei confronti del viceministro Martone con il quale ho buoni rapporti di collaborazione. Se anche lo sgridassi per il linguaggio che usa, di cui non sono stata testimone, chissà come verrei considerata'', ha ironizzato il ministro del Lavoro e della Pari Opportunità Elsa Fornero, in un'audizione al Senato, rispondendo ad un senatore che gli chiedeva se non dovesse ''lavare Martone con il sapone delle Pari Opportunità''.
"La frase è un po' forte, ma affronta un problema reale", ha commentato all'Adnkronos il direttore generale dell'università 'Luiss' di Roma, Pierluigi Celli". Celli ricorda, a tal proposito, che "oggi la media di età dei neolaureati italiani è superiore ai 27 anni, mentre la media europea non arriva a 24 anni. Oramai, il mercato del lavoro non è più nazionale ma quanto meno europeo se non internazionale. E allora - ha osservato - i giovani italiani con la laurea rischiano di presentarsi con tre, quattro anni di ritardo rispetto ai giovani europei".
Concetto su cui torna lo stesso Martone nella sua precisazione. “Non ho avuto la sobrietà necessaria” - ha ammesso - ma il problema dell'eta media dei laureati in Italia esiste considerato che ''è molto più alta rispetto alle media europea''. E' chiaro, ha aggiunto, che tutti i ragazzi che studiano in condizioni di difficoltà, lavorando e con situazioni difficili a casa, ''sono bravi. Sto con tutti i giovani che facendo sacrifici cercano di laurearsi il prima possibile e si impegnano per dare il proprio contributo nell'interesse del paese''.


http://www.adnkronos.com/IGN/News/Economia/Lavoro-Martone-Se-a-28-anni-non-sei-laureato-sei-uno-sfigato-Scoppia-la-polemica_312894036392.html