lunedì 29 settembre 2014

Articolo 18: Napolitano, metodi da Stato di Bananas. - Antonio Padellaro

Chissà come saranno fischiate le orecchie ai vari Bersani, D’Alema, Civati, Fassina, Chiti, Bindi, Cuperlo, Cofferati e ai tanti altri che nel Pd non intendono piegarsi all’editto di Matteo Renzi sull’abolizione dell’articolo 18. E chissà come si comporterà adesso la minoranza formata dai 110 deputati e senatori democratici decisa a dare battaglia nelle aule parlamentari sul Jobs Act, ma anche sulla legge di Stabilità, quando ieri sera si è vista arrivare tra capo e collo il super editto di Giorgio Napolitano.
Perché se il Colle intima lo stop ai “corporativismi e conservatorismi” che impediscono l’avvio di “politiche nuove e coraggiose per la crescita e l’occupazione” c’è poco da fare. O si piega la testa e ci si ritira in buon ordine o si prosegue la battaglia in un clima di caccia alle streghe. Perché nella lunga storia repubblicana mai era accaduto che il confronto democratico nella stessa maggioranza e nello stesso partito subisse una pressione così prepotente e su materie sensibili come i diritti e il lavoro a opera del suo stesso leader e premier in combutta con il Quirinale. 
Appena la sinistra Pd e la Cgil hanno provato a dire che sui licenziamenti senza garanzie non erano d’accordo, cosa del tutto naturale, è partita la katiuscia. Con tanto di videomessaggio alla nazione, Renzi si è scagliato contro la “vecchia guardia che vuole lo scontro ideologico”, mentre con metodi da prefetto di disciplina la Serracchiani ha ricordato ai reietti “di essere stati eletti con e grazie al Pd” quando peraltro segretario non era Renzi, ma Bersani. Poiché non era bastato a fermare la fronda, ecco che scende in campo il capo dello Stato, che da tempo ha smesso i panni del super partes per schierarsi con il patto del Nazareno. Gli è andata bene quando ha spinto per la riduzione del Senato a ente inutile. Meno quando ha preteso l’elezione dell’indagato Bruno e di Violante alla Consulta. Adesso entra a gamba tesa nel dibattito interno del Pd e sulle decisioni del Parlamento. Metodi non da democrazia costituzionale, ma da libero Stato di bananas.

Pulire Le Arterie Mangiando Un Semplice Frutto? È Possibile….

melograno_aterosclerosi
Nonostante sappiamo che il cibo spazzatura non è salutare per il nostro corpo, spesso preferiamo il piacere del momento nel mangiare fritti, dolci e bevande zuccherate.
Peccato che alla lunga potresti rischiare “grosso”, finendo con il compromettere la tua salute. In virtù di ciò scopriamo insieme come pulire le arterie mangiando un semplice frutto, in barba alle case farmaceutiche. Stando ai risultati provenienti da un nuovo studio realizzato dall’Istituto Catalano di Scienze Cardiovascolari, pubblicato sulla rivista Atherosclerosis, nessun farmaco attualmente in commercio sarebbe in grado di prevenire infarto ed ictus come il melograno. 
Per giungere a questa conclusione, i ricercatori spagnoli hanno provveduto a somministrare a dei suini (la scelta è ricaduta su questo animale poiché il loro sistema cardiovascolare sembrerebbe essere simile a quello degli esseri umani) sottoposti ad una dieta ricca di grassi, un concentrato di sostanze antiossidanti estratte direttamente dal melograno per un periodo di 2 settimane. Risultato?
colesterolo-arterie
“Le placche ateroscelerotiche sono state ridotte di oltre il 50%, come se non bastasse, i suini pesentavano una maggiore vitalità ed erano più propensi ad accoppiarsi” – conferma la dottoressa Lina Badimon, coordinatrice dello studio.
Alla luce dei risultati, è opportuno interrogarsi su come sia possibile che un semplicissimo frutto come il melograno possa prevenire gravi disturbi cardiovascolari.
Una risposta che potrebbe essere rintracciata nella teoria formulata dal due volte premio Nobel Linus Pauling, secondo la quale, essendosi i nostri antenati evoluti cibandosi di grossi quantitativi di frutta per diverse migliaia di anni, la mancanza di vitamine (C su tutte) all’interno del nostro organismo potrebbe finire per tradursi con lo sviluppo di gravi patologie cardiovascolari.
Melograno – Proprietà
Questo frutto è ricco di Sali minerali, specialmente manganese, potassio, zinco, fosforo, rame e vitamine (C, A, B, K, E). Senza contare sostanze in grado di salvaguardare la salute umana come antiossidanti e flavonoidi.

Maxitruffa al sistema sanitario: 10 indagati, anche Mastrapasqua

Antonio Mastrapasqua in tribuna durante la partita del campionato di Serie A Roma-Cagliari allo  stadio Olimpico di Roma, 21 settembre 2014 (foto: ANSA)
Antonio Mastrapasqua in tribuna durante la partita del campionato di Serie A                                                                                       Roma-Cagliari allo stadio Olimpico di Roma, 21 settembre 2014 (foto: ANSA)
Perquisizioni sono in corso da questa mattina in alcuni uffici della Regione Lazio, nella sede dell'ospedale Isrealitico e in uffici di Asl
Sono dieci, tra cui il direttore generale dell'ospedale Israelitico, Antonio Mastrapasqua, gli indagati nell'indagine che ipotizza una maxitruffa ai danni del Sistema sanitario. Anche due funzionari della Regione Lazio già coinvolti nel procedimento madre, non legati all'attuale amministrazione e 7 dipendenti dell'ospedale. Perquisizioni in alcuni uffici della Regione Lazio, nella sede dell'ospedale Isrealitico e in uffici di Asl. 
Una truffa pari "a milioni di euro per centinaia di trattamenti sanitari". Così i pm della Procura di Roma definiscono il presunto raggiro. Concorso in truffa e falso i reati contestati oltre che al dg dell'ospedale Israelitico anche ad alti dirigenti del nosocomio tra cui il direttore sanitario Luigi Antonio Spinelli e il vice direttore amministrativo Tiziana D'Agostino. Secondo i pm Corrado Fasanelli e Maria Cristina Palaia, gli indagati "avrebbero attestato falsamente, nella documentazione trasmessa agli uffici della Regione Lazio competenti al pagamento delle prestazioni sanitarie in convenzione con il ssn, interventi sanitari".
Raggiro in settore ortopedico e oncologico - Le irregolarità nei rimborsi ai quali ha avuto accesso l'Ospedale Israelitico, oggetto di un'inchiesta della Procura di Roma riguarderebbero i settori di ortopedia, per gli interventi all'alluce valgo, e le prestazioni di assistenza domiciliare integrata e di assistenza domiciliare oncologica. Analoghe irregolarità erano già emerse in passato nel settore odontoiatrico. Per l'attività di ortopedia sono "stati inseriti a rimborso come prestazioni di ricovero", in realtà effettuate "in regime di day hospital o day surgery, remunerato con 4.629 euro anzichè con 2.759 euro e altresì interventi sanitari che avevano riguardato biopsie trans perineali erano stati inseriti a rimborso come prestazioni di ricovero e remunerati rispettivamente 1.459 euro e 1.331 euro invece di 238 euro e 151".
Inchiesta su dg Ospedale Israelitico Mastrapasqua - L'indagine è lo sviluppo dell'inchiesta che coinvolse nel gennaio scorso l'ex presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, nella sua veste di direttore generale dell'ospedale Israelitico. L'inchiesta madre riguarda fatti risalenti al 2009 quando un controllo dell'Asl Roma D su prestazioni dell'Ospedale Israelitico portò alla luce incongruenze: fatture per semplici interventi odontoiatrici per i quali venivano richiesti alla Regione rimborsi onerosi da intervento con ricovero.
Dai controlli successivi emerse che tra il 2006 e il 2009 la richiesta di rimborsi alla Regione Lazio per "interventi fantasma" da parte dell'Ospedale Israelitico accadeva nella stragrande maggioranza dei casi verificati, il 94% delle cartelle cliniche. La Regione Lazio governata da Nicola Zingaretti perciò sospese il pagamento di 15,5 milioni di euro in fatture all'Ospedale Israelitico, e congelò i due protocolli d'intesa che la vecchia amministrazione stipulo' con la struttura sanitaria nel 2011 e nel 2012.
Pm, indagati sapevano in anticipo ispezioni Asl - Erano arrivati a modificare "lo stato dei luoghi, la destinazione degli ambienti dell'ospedale e delle attività sanitarie svolte" in modo da "indurre in errore" gli ispettori della Regione. Viene contestato anche questo agli indagati per una presunta maxi truffa al Ssn da parte dell'ospedale Israelitico. I pm scrivono che alcuni "avendo appreso in anticipo dell'ispezione svolta da personale dell'Asl Rmd, alteravano lo stato dei luoghi, la destinazione degli ambienti dell'ospedale e delle attività sanitarie svolte, in modo tale da indurre in errore il personale ispettivo". Nel decreto viene citato anche un'altro episodio relativo ad una ispezione della Regione "finalizzata al controllo delle prestazioni di assistenza domiciliare integrata (Adi) e di assistenza domiciliare oncologica (Ado)". Gli indagati, tra cui anche due primari, "hanno fornito decine di false cartelle cliniche di anziani in regime di Adi e Ado in precedenza mai compilate e facevano giustificativi, falsi nel contenuto e nella data, in relazione alla mancanza di documentazione sanitaria di assistiti in regime di Adi e Ado".
Il Codacons si costituirà parte offesa. "Se saranno confermati gli illeciti contestati dalla Procura, chiederemo un mega risarcimento danni in favore degli utenti della sanità pubblica" afferma il Presidente Carlo Rienzi. "Il settore sanitario, infatti - prosegue - risulta tra i più colpiti dai tagli di spesa decisi a livello nazionale e regionale, che hanno avuto ripercussioni negative sui servizi resi all'utenza. Per tale motivo una truffa al Ssn, se confermata, configurerebbe un enorme danno economico e morale per i cittadini, perché ha sottratto soldi pubblici destinati alla collettività, e la costituzione di parte offesa del Codacons mirerà proprio a far ottenere agli utenti il giusto risarcimento" - conclude Rienzi.