sabato 9 maggio 2009

Svendita beni culturali.






Essì, pare che il governo abbia deciso di mettere in vendita i beni culturali del nostro paese, anzi che ne abbia già venduta una buona parte. La scusa è la solita, venderli per mantenerli al meglio, la verità è che l'erario incassa, a nostra insaputa, defraudandoci dei nostri beni. Non lo sapevate? Naturalmente! Chi avrebbe avuto l'obbligo di darcene notizia? Ma il Ministero dei Beni Culturali, nella persona di Bondi, che è il leccapiedi per eccellenza del premier, e gli pseudo giornalisti, ma i pennivendoli, si sa, obbediscono al loro padrone...........

Buona lettura a tutti!

venerdì 8 maggio 2009

Le bugie pubbliche - ovvero le bugie hanno le gambe corte

Non che me ne freghi tanto della storiella del premier con la minorenne: parto dal principio che ognuno è responsabile delle proprie azioni e che è la magistratura incaricata ad indagare su alcuni fatti, ma non amo essere presa per idiota, e tutta questa storia sa tanto di presa per i fondelli. Ecco cosa leggo su Repubblica, e mi pare che la disamina sia chiara ed obiettiva:

Slogan demagogici (tra moglie e marito...); frasi fatte (i panni sporchi si lavano in famiglia); chiacchiericcio (la vicenda è privata). Dire democrazia, questo frastuono, pare un azzardo. E' rumore che ogni cosa confonde. E' un dispositivo che distrugge la realtà nell'immagine riflessa del contenitore vuoto dei media. L'operazione non è senza conseguenze perché "il falso indiscutibile" prima cancella l'opinione pubblica che diventa incapace di farsi sentire; poi anche solo di formarsi. C'è chi in questo andazzo ci sta come il topo nel formaggio o perché ha già conquistato il suo posticino a corte o perché spera di conquistarlo al prossimo turno o perché, più umanamente, non ha voglia di darsi il coraggio necessario per chiedere di non essere preso per il naso, almeno. Sarà anche legittimo non farselo piacere l'andazzo, no? Sarà ancora legittimo credere ancora che la realtà esista o che la rimozione non aiuta a guarire le nevrosi - siano esse di un individuo o di una società. E' ancora legittima, per questa destra nichilista, l'esistenza di chi crede che negare la verità significa sempre negare dei fatti e quindi concedergli di conoscerli? Si potrà forse acconsentire che un principio della cultura dominante (Leitkultur) dell'Occidente europeo e liberale è l'"uso pubblico della ragione". Allora, diciamo che è in nome della ragione o, senza esagerare, di una mediocre ragionevolezza che si può chiedere a Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, di inventare meglio la frottola perché così come ce la offre è troppo taroccata per crederla vera. Dovunque la sfiori, suona falsa.

l'articolo completo al link:
http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/politica/berlusconi-divorzio/domande-risposte-davanzo/domande-risposte-davanzo.html

Eolico in Sicilia.

PATTO CRIMINALE SU EOLICO IN SICILIA, 8 ARRESTI.

(AGI) - Trapani, 17 feb. - Le mani della mafia sull'eolico. Un patto tra fedelissimi del superlatitante Matteo Messina Denaro, politici, burocrati e imprenditori siciliani, campani e trentini per speculare sull'affare dell'energia pulita in Sicilia. Otto le ordinanze di custodia cautelare eseguite all'alba da agenti della Squadra mobile e carabinieri del Reparto operativo provinciale di Trapani, al termine di complesse indagini sulle dinamiche politiche e imprenditoriali riguardanti la realizzazione di parchi eolici in Sicilia. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Palermo, Antonella Consiglio, su richiesta dei Pm della Procura antimafia Ambrogio Cartosio e Piero Padova, nei confronti di politici, imprenditori e funzionari del Comune di Mazara del Vallo, oltre ad alcuni pregiudicati mafiosi, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, corruzione e violazione della legge elettorale. Nell'operazione, denominata "Eolo", sono stati impegnati oltre cento tra poliziotti e carabinieri, per arresti eseguiti in provincia di Trapani (Mazara del Vallo, Marsala, Trapani e Castelvetrano), nonche' a Sala Consilina (Salerno) e a Trento. Gli ordini di carcerazione riguardano: Giovan Battista Agate, di 66 anni, pluripregiudicato mafioso di Mazara del Vallo, fratello del piu' noto Mariano Agate; Luigi Franzinelli, 64 anni, imprenditore di Trento; Vito Martino, imprenditore mazarese di 41 anni, gia' assessore e consigliere comunale di Forza Italia; Melchiorre Saladino, 60 anni, imprenditore di Salemi (Trapani), ritenuto contiguo a Matteo Messina Denaro; Giuseppe Sucameli, mazarese di 60 anni, gia' architetto del Comune di Mazara del Vallo, attualmente detenuto per associazione mafiosa. Altri tre sono stati posti agli arresti domiciliari: Baldassare Campana, mazarese di 60 anni, responsabile dello Sportello unico attivita' produttive del Comune di Mazara del Vallo; Antonino Cottone, mazarese di 73 anni, imprenditore e gestore della "Calcestruzzi Mazara"; Antonio Aquara, 50 anni, imprenditore di Ottati (Salerno). Gli arrestati, a vario titolo, avrebbero consentito alla famiglia mafiosa di Mazara del Vallo, il controllo di attivita' economiche, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici nel settore della produzione di energia elettrica mediante impianti eolici, anche attraverso lo scambio politico-mafioso di voti. Inoltre, con la complicita' di ignoti pubblici ufficiali in servizio al Comune di Mazara del Vallo, avrebbero rivelato notizie sottoposte a segreto d'ufficio, riguardanti uno schema di convenzione per la realizzazione di un parco eolico a cura della societa' "Enerpro"; in particolare, il documento, temporaneamente asportato dalla cassaforte che lo custodiva, sarebbe stato reso noto agli amministratori della societa' concorrente "Sud Wind S.r.l.", affinche' quest'ultima potesse presentare una convenzione analoga, ma a condizioni piu' vantaggiose. Non solo. Tramite l'imprenditore di Salemi, Melchiorre Saladino, e con il concorso di altri pubblici ufficiali non ancora identificati, Vito Martino (prima da assessore, poi da consigliere comunale di Mazara del Vallo) e Baldassare Campana (nell'esercizio delle funzioni di responsabile dello Sportello unico attivita' produttive del Comune di Mazara del Vallo), avrebbero "costantemente e ripetutamente favorito la societa' Sud Wind S.r.l. nella stipula di una convenzione con il Comune di Mazara del Vallo - affermano gli investigatori - per la realizzazione di una centrale eolica per la produzione di energia elettrica, stabilendo una transazione corruttiva con Antonino Aquara e Luigi Franzinelli, rispettivamente amministratore unico e socio della Sud Wind S.r.l, ricevendo cospicue somme di denaro e autovetture di lusso".
http://www.agi.it/cronaca/notizie/200902170934-cro-rt11028-art.html

giovedì 7 maggio 2009

Ignorantemente Facci.


Ignorantemente Facci, ..........essì, perchè :

"e questo lo si aveva precisato chiaramente,"

non è italiano, e tanto meno da giornalista.........

La forma italiana è "e questo lo si "era" precisato chiaramente,"

Facci: datti una bella ripassatina alla nostra bella lingua, ne vale la pena.


inequivocabilmente Facci.

Succede che Beppe Grillo si è imbufalito per un articolo dove lo scrivente, ieri, parlava di un sito che non è neppure riconducibile personalmente a lui (anche se si chiama beppegrillo.tv) e che è registrato da tal Hernando Pereira: e questo lo si aveva precisato chiaramente, definendo quel sito come «parente illegittimo». L’articolo era titolato «I furbetti del web: col marchio di Grillo guadagni facili e incontri a luci rosse», e tendeva a dimostrare quale fosse il target medio di Grillo & Travaglio ricavandolo dal livello delle pubblicità ospitate: ovvio che pubblicità e contenuti di un blog siano commisurati al livello attribuito ai frequentatori. Nel caso, trattavasi perlopiù di pubblicità di incontri con ragazze dell’Est, piccole truffe, giochi d’azzardo; oltre naturalmente a tutto il solito merchandising legato a Grillo e Travaglio, i dvd eccetera. Il pubblico è lo stesso, a quanto pare. Comunque: sta di fatto che Grillo mi ha definito due volte «servo» e in particolare «uno dei servi più zelanti del padrone». Questo sul suo sito: che non è neppure intestato a lui, ma al modenese Emanuele Bottaro. Mentre sul sito non suo, quello intestato a tal Hernando Pereira, c’è scritto che sarei «un giornalista davvero spregevole». Ordunque. Beppe Grillo, Hernando Pereira, Emanuele Bottaro: posso sapere chi devo querelare?
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=344030

Vorrei approfittare del blog per fare una comunicazione ai "Servi" Facci e Feltri, a quanto pare, assidui lettori del blog di Beppe Grillo:
"L'occasione è ghiotta e ne approfitto per comunicarVi che mi compiaccio enormemente nel poterVi esternare che non ho mai comprato e mai comprerò i vostri giornali.Odio leggere gossip, amo leggere notizie, aborro pagare un giornale o qualsiasi cosa due volte, specie quando non ne vale la pena.

Giornalisti si nasce, non lo si diventa per "guadagnare a sbafo"
Ora mi sento meglio.

Il contrattacco per trasformare .

Forse non era il caso di andare a «Porta a porta» a lavare i panni sporchi di famiglia
NOTIZIE CORRELATE
Berlusconi e il caso Veronica Lario: «Menzogne della sinistra e della stampa» (5 mag. 2009)
(Reuters)Con lucido cinismo, Giulio Andreotti ha sempre sostenuto che una smentita è una notizia data due volte. Forse non era il caso di andare a «Porta a porta» a lavare i panni sporchi di famiglia. Ma Berlusconi è fatto così: prova fastidio per i consigli ed è sicuro di saper volgere a suo favore anche le situazioni più sfavorevoli. Lo hanno dato spacciato mille volte e lui se l’è sempre cavata, rafforzando la sua immagine di invincibile.Com’è successo con il terremoto d’Abruzzo: invece di piangersi addosso e di imprecare contro la malasorte che perseguita i suoi governi ha trasformato una tragedia in trionfo personale. Ma ecco che, nel momento in cui il suo consenso è alle stelle, arriva un altro terremoto, quello della crisi familiare. Nello studio deserto di Vespa campeggia una scritta: «Adesso parlo io» e il monologo non si è fatto attendere; come gli applausi in studio. Nonostante negli sventati anni della contestazione si predicasse a gran voce che «il privato è pubblico», i fatti hanno sempre smentito questa equiparazione, specie in termini di comunicazione.Invece di gridare alle menzogne della stampa, Berlusconi dovrebbe considerarsi fortunato di vivere in un Paese non così bigotto come l’America dove i comportamenti privati non sfuggono al giudizio. Però l’Avvenire, che è il giornale dei vescovi, questa volta non gli ha fatto sconti ed è andato giù duro. Per la parte di trasmissione che riguardava la sua vicenda personale, Berlusconi ha sostenuto con forza che sua moglie è stata vittima di due menzogne alimentate dalla stampa di sinistra. Ora proprio questa confusione di piani (Veronica strumento inconsapevole di un complotto politico) è un’offesa per una moglie. Che gli ha solo chiesto ragione di cose che riguardano loro due, la loro vita di coppia. Forse non avrebbe dovuto chiedergliele a mezzo stampa.A un certo punto, Berlusconi ha detto: «Mi spiace che tutto sia andato in pasto ai giornali o alle tv». Veramente alle tv, che in un modo o nell’altro sono sue, il pasto ieri sera l’ha servito lui. E se «Porta a porta» alimenterà altre trasmissioni, altri «Ballarò», altre parodie la colpa sarà difficilmente attribuibile alla sinistra. Insomma, di fronte a due cataclismi ha applicato la stessa logica: ribaltare il momento negativo in uno positivo. Con l’Abruzzo ci è riuscito, col ciclone Veronica non si sa.
Aldo Grasso

http://www.corriere.it/politica/09_maggio_06/grasso_berlusconi_tv_b519bd2a-3a02-11de-9bf9-00144f02aabc.shtml

mercoledì 6 maggio 2009

Su Panorama si confessa il superlatitante John Paul Spinelli

È indagato a Milano nell’inchiesta sui dossier illegali raccolti dalla security di Telecom con l’accusa di associazione per delinquere, appropriazione indebita, corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio. Per la procura è una delle menti dell’organizzazione ed è latitante. È Giampaolo (John Paul) Spinelli, 61 anni, che anticipa a Panorama, in un articolo pubblicato sul numero in edicola da venerdì 1 agosto, la propria linea difensiva.Spinelli, ex agente della Cia (nel 1998 è diventato capo del Secret service di Bill Clinton e si è congedato con il grado di Gs 15, corrispondente a generale), dice a Panorama: “Sono sempre stato convinto di agire nel rispetto della legge e mai avrei pensato di essere al vertice di una cospirazione. D’altra parte io stavo abitualmente negli Stati uniti e mi occupavo di quell’area e dei paesi del Far East”. E aggiunge: “Se vuole sapere se l’ex Presidente Marco Tronchetti Provera o persone del suo staff erano al corrente dei metodi illegali di raccolta delle informazioni, rispondo che questo non mi pare argomento da intervista. Ne parlerò con il giudice”.L’ex 007, nel frattempo, ha quasi terminato un libro di memorie. Fra le pagine, scrive Panorama, si scopre che i guai di Spinelli in Italia iniziano nel 1986 quando, durante un’operazione antiterrorismo, conosce il “giovane brigadiere” Giuliano Tavaroli che dieci anni dopo lo ingaggia come consulente di Pirelli.Nel racconto, Spinelli descrive uno per uno gli uomini della squadra accusata di aver prodotto i dossier incriminati, dal mago dell’informatica Fabio Ghioni (il “prete”) all’ex colonnello dei carabinieri del Ros Angelo Jannone, dall’investigatore fiorentino Emanuele Cipriani all’ex collaboratore del Sisde Marco Bernardini. Ritratti ironici, a volte dissacranti, con una sola eccezione: il vecchio amico Tavaroli, colpevole soprattutto di non saper scegliere i collaboratori (”Non avrei preso con me nemmeno la metà delle persone che aveva al suo fianco”).

http://blog.panorama.it/italia/2008/07/31/su-panorama-si-confessa-il-superlatitante-john-paul-spinelli/