lunedì 18 maggio 2009

PINELLI, NAPOLITANO E IL CORRIERE DELLA SERA: UNA POLEMICA IMPREVISTA…

PINELLI, NAPOLITANO E IL CORRIERE DELLA SERA: UNA POLEMICA IMPREVISTA…
L’incontro fra le due vedove di Calabresi e Pinelli ed il relativo discorso del Presidente Napolitano hanno innescato una serie di polemiche a ricaduta per cui una innesca un’altra.Due osservazioni sul discorso del Presidente: se Pinelli è stato una vittima, ci sarà stato pure un carnefice che lo ha reso tale o no? Chi è stato? La teoria del “malore attivo” di D’Ambrosio va a farsi benedire ed occorre essere meno reticenti, come Giuliano Ferrara a fatto notare: le cose non si possono dire a metà. Personalmente sono giunto alla conclusione che Calabresi non era nella stanza al momento del volo di Pinelli, ma che abbia fatto l’errore di avallare la versione dei

Pinelli e Calabresi
suoi uomini, come se ci fosse stato. Delle due l’una: o (come credo) non era presente, ed allora aveva il dovere di dire che non ne sapeva nulla, o poteva sostenere la tesi del suicidio, ma ammettendo di essere stato presente al momento. Credo che egli abbia fatto prevalere il “senso di corpo”, pessima cosa in una vicenda di quella gravità. Questo non toglie che per quell’ errore abbia poi pagato un prezzo enorme, prima con la violenta campagna (al limite del linciaggio morale) e poi con l’assassinio a soli 32 anni.Tornando a Napolitano, nel suo discorso ha accennato al Doppio Stato liquidandolo come “fantomatico”. Ovviamente il Presidente è liberissimo di esprimere una sua opinione, doppiamente autorevole ove si consideri il suo passato che lo vede fra le figure principali della storia repubblicana. Dunque, nulla da eccepire, ma solo se la cosa resta in questi termini. Infatti, non ci risulta che, fra le attribuzioni che la Costituzione attribuisce al Capo dello Stato, ci sia anche quella di sancire quale sia l’interpretazione storiografica più calzante. Questo, in un regime liberale, è compito del dibattito scientifico, che non ha bisogno di timbri di nessuna autorità politica, come accadeva in Urss. Peraltro siamo convinti che non fosse intenzione di Napolitano ergersi ad arbitro dei dibattiti storiografici. A inclinare il piano del discorso ci ha pensato
un infelice articolo di Pier Luigi Battista (Corriere della Sera del 11 maggio us, leggi in pdf), che tirava per i capelli il discorso di Napolitano, per un sommario regolamento di conti con una serie di autori rei, dal suo punto di vista, di confluire nell’aborrita “ideologia del Doppio Stato” di cui forniva una versione puramente caricaturale.
Gli autori citati (una schiera quanto mai eterogenea) hanno reagito in viario modo. Anche chi scrive queste righe ci ha provato, chiedendo spazio al Corriere che, nonostante le assicurazioni opposte, decideva di non pubblicare il pezzo che qui alleghiamo (pdf). Fra gli altri Travaglio ha recriminato sul comportamento del Presidente al tempo in cui era stato Ministro dell’Interno, attirandosi i fulmini di Piero Fassino che ha immediatamente solidarizzato con il Capo dello Stato.Vedremo le prossime puntate del tormentone.
Continua qui:
http://www.aldogiannuli.it/
il discorso del Presidente Giorgio Napolitano del 9 maggio 2009;
l’articolo di Pierluigi Battista dell’11 maggio 2009;
la risposta di Aldo Giannuli del 12 maggio 2009, non pubblicata dal Corriere della Sera;
l’articolo di Pierluigi Battista dell’11 maggio 2009;
correlando:
Il passaparola di Marco Travaglio nel blog di Beppe Grillo: http://www.beppegrillo.it/2009/05/passaparola_lun_27.html#comments
Il commissario e l'anarchico
Pacificazione di una stagione di stragi
Parole giuste e parole infelici
La teoria del doppio Stato
Se lo dice il Quirinale, allora è vero
Quando Napolitano non voleva aprire gli armadi

Informazione sempre più imbavagliata.

"L'emendamento teso a ripristinare per il periodo 2009-2010 i fondi per l'editoria sulla base di 70 milioni l'anno è stato approvato da un Senato pressoché unanime. L'emendamento è stato sottoscritto, oltre che dai senatori del Pd Lusi e Vita anche dai senatori Butti del Pdl e Mura della LegaL'esito favorevole del voto ha sanato finalmente la gravissima ferita inferta dai tagli del decreto Tremonti e lo stesso articolato approvato nell'ambito del ddl sullo sviluppo aveva in precedenza avuto un iter parlamentare faticosissimo. E' previsto anche il rimborso a Poste italiane per la spedizione di periodici pari alla tariffa dei migliori clienti.Dobbiamo dare atto al vasto movimento di editori, giornalisti e lavoratori dell'informazione di aver ottenuto un risultato di un'unità d'intenti tra le forze politiche. Siamo contenti per le decine di testate che così eviteranno la chiusura o il ridimensionamento". Lo ha detto il senatore del Pd Vincenzo Vita, vicepresidente della commissione Cultura.
http://www.articolo21.info/5327/editoriale/vita-approvato-emendamento-salvagiornali.html

D'ora in poi avremo la certezza che paghiamo per non sapere.
Con l'approvazione di questo emendamento, il parlamento, sempre ed esclusivamente a spese nostre, ha messo l'ultimo bavaglio all'informazione.
Chissà perchè non si sente più nell'aria odore di libertà d'opinione e di democrazia, si sente solo puzza di inceneritori e di atteggiamenti forzosi......prettamente mafiosi.

domenica 17 maggio 2009

Errare umano, perseverare diabolico.






La meritevole iniziativa del ministro Tremonti di proporre al prossimo G8 un insieme di regole (battezzate Global Legal Standard) alle quali gli operatori pubblici e privati che partecipano agli scambi globali si dovranno attenere, troverà ostacoli da parte di chi ancora crede che il mercato sia un fatto naturale e non una creatura giuridica. L'attività economica, lasciata a se stessa, genera monopoli, abusi e corruzioni. La sua regolamentazione è per il pennello di grandi artisti, ma sovente si tramuta in sgradevoli croste frutto delle ideologie e degli opportunismi politici.
L'intervento di Alan Greespan, il mitico Governatore della banca centrale americana il cui prestigio accumulato nel tempo è sotto attacco, testimonia le difficoltà che l'iniziativa italiana incontrerà se vuole veramente incidere sulle attuali carenze di governance del mercato globale, soprattutto nella finanza dove tutto è più sfuggevole. Dopo aver riconosciuto che la crisi ha origine in quello che, con eufemismo, viene chiamato "azzardo morale" commesso dagli operatori, al quale – è sempre lui che parla – si sono sommati gli errori degli organi di vigilanza, Greenspam sostiene che la speculazione genera pericolosi squilibri (bolle speculative) difficili da prevenire e da governare, ma il cui costo è comunque inferiore a quello causato da un sovrapporsi di regole. Ne deduce che è sempre meglio lasciare libero il mercato di operare piuttosto che bardarlo con nuove istruzioni che ne limitano l'operatività e, di conseguenza, riducono la gestione efficiente delle risorse. Ogni commento appare superfluo, a parte quello di ricordare che errare è umano, ma perseverare è diabolico.Greenspan continua la sua difesa sottolineando che in molti si attendevano che la crisi sarebbe scoppiata a seguito del collasso del valore esterno del dollaro, mentre è nata da una sottovalutazione dei rischio corso dai mutui ipotecari subprime, "che gli organismi di regolamentazione non sono in grado di prevedere … se … diventeranno tossici". Quest'ultima affermazione può essere facilmente smentita ricorrendo alle informazioni disponibili sull'andamento dei rimborsi dei crediti subprime. Si vedano in proposito le statistiche prodotte nel corso del 6° Colloquium AssCarli/Cesifin tenutosi a Lucca nell'ottobre scorso da cui si evince che, già dopo due anni dalla concessione del credito, i mancati rimborsi raggiungevano dimensioni pari a un quarto del loro importo. Circa l'affermazione sulla possibilità di un collasso del dollaro, non è chiaro se l'illustre banchiere centrale ritiene che la moneta americana fosse esposta e ancora lo sia a siffatto rischio. Sapeva comunque che qualcuno lo riteneva possibile, come ripetuto più di una volta su questo stesso giornale.È ragionevole ritenere che la creazione di 250 mld di diritti speciali di prelievo, la moneta del Fondo Monetario Internazionale, e l'attivazione degli altri 21 già decisi nel 1997, se ben gestiti, allontanerebbero questo pericolo, a condizione che il processo di sostituzione del dollaro con uno standard legale monetario globale continui (semmai fosse iniziato!). Se non accadesse, se i deficit della bilancia estera americana si mantenessero elevati, se la Cina non abbandonasse i cambi fissi (o quasi) e continuasse a convertire i dollari in euro, inducendo una rivalutazione della moneta europea, tutti questi se condurrebbero inevitabilmente a una nuova crisi, di cui è certo il se, ma incerto il quando.Tutto ciò è assente nella diagnosi dell'illustre banchiere centrale, ma purtroppo tale sembra essere anche nei lavori del ministro Tremonti. Egli insiste nel ritenere l'elaborazione del Global Legal Standard una competenza dei giuristi. Se riuscisse a far passare una soluzione perfetta del problema, e glielo auguriamo di cuore, la finalità principale dell'iniziativa, quella di proteggere il mercato globale da nuove crisi, sarebbe destinata al fallimento. Anche perché, se mancasse la definizione di un legal standard monetario (dollaro verso, ad esempio, i diritti speciali di prelievo) e valutario (cambi fissi verso fluttuanti o governati globalmente), la soluzione trovata non potrà mai essere perfetta. Gli economisti accusano i giuristi di non conoscere l'economia e i giuristi rivolgono agli economisti l'accusa di ignorare il diritto. Entrambi hanno ragione, ma si mettano l'animo in pace: essi hanno bisogno gli uni degli altri!
il Messaggero, 15 mag 2009

sabato 16 maggio 2009

Rettifica al precedente post.

Il blog non è stato bloccato, quello che è stato bloccato è solo l'ultimo post di Beppe, contenente il commento più sotto pubblicato.
Vedremo di capire che cosa sta succedendo.

venerdì 15 maggio 2009

Bloccato il blog di Beppe Grillo?

Alle 23.22 del 15 maggio 2009, il blog di Beppe Grillo ha subito un blocco, spariamo solo temporaneo.
Sorge il sospetto che il blocco sia stato preavvisato da questo commento:

"SCUSANDOMI PER L'O.T. E PER LA MESSA IN ONDA
LETTERA a Giuseppe P.Grillo
Lei è al corrente delle molestie di un commentatore[???]verso altri commentatori.Per chi non lo sapesse, lo stalking è un reato anche in rete.Sono d'accordo con il molestatore in questioneche rimangono tracce dello scritto,e vorrei far notare al responsabile del blogche l'unico mio commento contro questo molestatore,non fu pubblicato,ma lo stesso sembrava esserne a conoscenza. Il responsabile del blog ha ricevuto molte lettere di protesta sul comportamento ambiguo del commentatore molestatore, quindi dovrà prendere provvedimenti,poichè da ora lo riterrò il responsabile morale e materiale del comportamento maniacale del molestatore,il quale da molestatore che provoca reazioni,alle reazioni(giustificate)dei provocati,lui crea un affare di stato e,magia,da molestatore diventa il molestato.Grillo,IL SILENZIO [L'OMERTA'L'AMBIGUITA']....... è MAFIOSO.rispondi ai commentatori!
the avenger 15.05.09 23:00 "


Io sopsetto che chi ha denunciato Beppe ed il suo blog sia un commentatore, del quale non faccio il nome, ma penso che sia facilmente individuabile per le continue minacce pubblicate.

Dieci domande alle quali il premier non potrà mai rispondere.

http://temi.repubblica.it/repubblicaspeciale-dieci-domande-a-berlusconi/

Domande per le quali non si riceverenno risposte o, se si riceveranno, saranno facilmente contestabili come le tante risposte del passato.
L'homo premier ha recitato così tante bugie che comincia a perdere colpi, farfuglia, ripete incoerenze.
Forse la Veronica tanti torti non li ha quando dice che il pubblico consorte non gode di ottima salute........mentale!

Filippo Facci condannato per diffamazione.

Il giudice Geo Orlandini del Tribunale civile di Brescia ha condannato per diffamazione la Società europea di edizioni (proprietaria del quotidiano Il Giornale) Maurizio Belpietro (all’epoca direttore) e Filippo Facci (autore della diffamazione) a 50 mila euro di risarcimento nei confronti di Alfredo Robledo, Sostituto procuratore al Tribunale di Milano.Nella sentenza si legge che il giudice “accerta la natura diffamatoria ai danni del dott. Alfredo Robledo, Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Milano, dell’articolo a firma di Filippo Facci dal titolo “Gli ultimi saranno gli ultimi” pubblicato in data 18/02/2006 sul quotidiano Il giornale”.
Filippo Facci dovrà pagare a titolo di riparazione pecuniaria ex art. 12 legge 47/48 10 mila euro e in solido “con i convenuti a rifondere le spese processuali per 9.500 euro, oltre al rimborso forfettario ex art. 15 ed accessori di legge.Il giudice obbliga che la sentenza sia pubblicata una volta a caratteri doppi del normale, sulla pagina de “Il giornale” che ospita la cronaca giudiziaria, nonché sui quotidiani “La Repubblica” e “Corriere della sera” entro 60 giorni dalla comunicazione con addebito ai convenuti predetti delle relative spese.”La sentenza è stata emessa il 20 febbraio scorso. Il Corriere l’ha pubblicata oggi 14 maggio a pagina 38.
Non so se quei soldi li pagherà di tasca propria Filippo Facci o per lui Paolo Berlusconi, proprietario del Giornale. Certo è che anche negli anni 2000 diffamare o calunniare, come recitava uno degli
11 princìpi del propagandista nazista Joseph Goebbels degli anni ‘30 “qualcosa resterà.”Filippo Facci è uno di quelli che ha le spalle al muro. Per i suoi padroni risarcire i calunniati e i diffamati come Antonio Di Pietro è comunque un investimento. Soprattutto in campagna elettorale perché quel “qualcosa che resterà” è proprio la confusione che l’italiano medio televisionaro e disinformato ha, nell’associare tutti i personaggi della politica sullo stesso piano. Votando spesso i partiti di Berlusconi.Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale citati nell’articolo diffamatorio di Facci su commissione, erano i pm che avevano chiesto il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi per corruzione in atti giudiziari nei confronti di David Mills, quest’ultimo guarda caso, condannato a 4 anni e mezzo di galera. Unico corrotto della storia giudiziaria mondiale che paga senza corruttore (Silvio Berlusconi isolato dal lodo alfano). Filippo Facci, nel suo “appunto” in prima pagina a libro paga di Berlusconi, aveva dipinto i 2 magistrati tipi di cui non fidarsi. Pensa un po’ che bufala!
Del resto le
frasi diffamatorie di Filippo Facci ai danni di persone incensurate o comunque oneste non si contano più. Tanto per ricordarne alcune, Filippo Facci è quello che sulle prime pagine del Giornale ha recentemente dato dell’animoso coglione a Marco Travaglio, dell’eccentrico pederasta a Gianni Vattimo ed è colui che ha intimato ai redattori di Wikipedia di oscurare la sua pagina personale sotto la minaccia di denunce.
Evidentemente troppo onesto e coerente il Facci. Lo stesso che da giovane cronista d’assalto attaccava i politici disinvolti - per non dire ladri - sulle colonne di un giornale locale. Un talento venduto all’ortodossia craxiana che nei primi anni ‘90, spinto da opportunismo e voglia di emergere, lo trasformarono in confidente habitué del latitante socialista nella sua villa di Hammamet. La sua mossa vincente assieme al dare addosso al pool di Mani pulite e a tutta la magistratura, perché resero il Filippo Facci odierno con le mèche l’attendente ideale da traghettare nello spoils system del piduista.Vita, notorietà e guadagni da quegli anni cambiarono per Facci. Dalla fame alle diffamazioni. Che progresso!


http://www.danielemartinelli.it/2009/05/14/filippo-facci-condannato-per-diffamazione/