giovedì 27 agosto 2009

Brlusconi si confessa.

Berlusconi: 'Signor parroco, mi vorrei confessare.
'Parroco: 'Certo figliolo, qual è il tuo nome?
'Berlusconi: 'Silvio Berlusconi, padre.
'Parroco: 'Ah! Ah! Il presidente del Consiglio!?
'Berlusconi: 'Si, padre.'
Parroco: 'Ascolta, figliolo, credo che il tuo caso richieda unacompetenza superiore. E' meglio che tu ti rechi dal Vescovo.
'Così Berlusconi si presenta dal Vescovo, chiedendogli se può confessarlo.
Vescovo: 'Certo, come ti chiami?'
Berlusconi: 'Silvio Berlusconi'Vescovo:
'Il presidente del Consiglio? No, caro mio, non ti possoconfessare: il tuo è un caso difficile. E' meglio che tu vada in Vaticano.
'Berlusconi va' dal Papa.
Berlusconi: 'Sua Santità, voglio confessarmi.
'Papa: 'Caro figlio mio, come ti chiami?
'Berlusconi: 'Silvio Berlusconi'
Papa: 'Ahi! Ahi! Ahi! Figliolo! Il tuo caso è molto difficile per me.Guarda qui, sul lato del Vaticano c'è una cappella. Al suo internotroverai una croce. Il Signore ti potrà ascoltare.
'Berlusconi, giunto nella cappella, si rivolge alla Croce:
'Signore,voglio confessarmi.
'Gesù: 'Certo, figlio mio, come ti chiami?
'Berlusconi: 'Silvio Berlusconi.'
Gesù: 'Ma chi? Il Presidente del Consiglio?
'Berlusconi: 'Si, signore.
'Gesù: 'L'ex amico di Craxi ?
'Berlusconi: 'Si, signore.
'Gesù: 'L'inventore dello scudo fiscale per far rientrare dalle isoleCayman e da Montecarlo tutti i soldi che i tuoi amici hanno sottratto alfisco?
'Berlusconi: 'Si, signore.
'Gesù: 'L'amico dei Neo-Fascisti e Neo-Nazisti, particolare che si èdimenticato di riferire al Congresso americano?
'Berlusconi: 'Ehm... si, Signore.
'Gesù: 'Quello che ha abbassato dell'1% le tasse dirette e costrettocomuni/province/regioni ad aumentare le tasse locali del 45% pertenere aperti asili, trasporti, servizi sociali essenziali ?
'Berlusconi: 'Si, signore.
'Gesù: 'Quello che ha ricandidato 13 persone già condannate con sentenzapassata in giudicato?
'Berlusconi: 'Si, signore.
'Gesù: 'Quello che ha modificato la legge elettorale in modo che siano lesegreterie di partito a scegliere gli eletti e non più I cittadini?
'Berlusconi: 'Si, signore.
'Gesù: 'Quello che ha abolito la tassa di successione per i patrimonimiliardari e subito dopo ha cointestato le sue aziende ai figli?
'Berlusconi: 'Si, signore.
'Gesù: 'Quello che ha quadruplicato il suo patrimonio personale e salvatole sue aziende dalla bancarotta da quando è al governo eche dice che è entrato in politica gratis per il bene degli italiani?
'Berlusconi: 'Si, signore.
'Gesù: 'Quello che ha epurato dalla RAI I personaggi che non gradiva?
'Berlusconi: 'Si, signore.
'Gesù: 'Quello che ha fatto la Ex-Cirielli, la Cirami e la salva-Previti?'Berlusconi: 'Si, signore.'Gesù: 'Quello che ha fatto una voragine nei conti dello stato e ha cambiato 3 volte ministro del tesoro?
'Berlusconi: 'Si, signore.
'Gesù: 'Quello che ha dato, a spese degli italiani, il contributo per il decoder digitale per permettere al fratello di fare soldi con una società che li produceva ?
'Berlusconi: 'Si, signore.
'Gesù: 'Quello che ha depenalizzato il falso in bilancio e ha introdotto lagalera per chi masterizza I DVD ?
'Berlusconi: 'Si, signore.
'Gesù: 'Quello che ha permesso alla Francia di saccheggiare la BNL e siè fatto prendere a pesci in faccia quando ENEL ha tentato diacquisire una società francese ?
'Berlusconi: 'Ehm... sono sempre io, Signore.
'Gesù: 'Figlio mio, non hai bisogno di confessare. Tu devi solamenteringraziare.
'Berlusconi: 'Ringraziare???? E chi, Signore?
'Gesù: 'Gli antichi Romani, per avermi inchiodato qui. Altrimenti sareisceso e t'avrei fatto un CULO COSI'!!!

mercoledì 26 agosto 2009

martedì 25 agosto 2009

La tragica ed ingloriosa fine del PD.

L'hanno decretata gli stessi dirigenti del partito: D'Alema, Fassino, Veltroni, Bersani, Franceschini..........

Alcuni di loro sono gli stessi che oggi si presentano come candidati alla guida di un nulla.

La fine la decretarono già quando non mossero un dito per impedire a Berlusconi di presentarsi in politica, avevano in mano tutte le carte in regola per impedirglielo: primo motivo fra tutti il conflitto di interessi;

la convalidarono, non muovendo un dito, quando ci furono i primi attacchi all'ultimo governo Prodi, con le intercettazioni delle telefonate tra Berlusconi e Saccà, durante le quali l'attuale premier diceva espressamente e senza mezzi termini che intendeva preparare un piccolo colpo di stato per far cadere il governo ed appropriarsene;

la riconvalidarono con le dimissioni da ministro del Mastellone "condorelli".

Il colpo di grazia se lo dettero quando impedirono a Beppe Grillo di iscriversi al partito per impedirgli di candidarsi come segretario.

Hanno temuto che un comico fuori dall'usuale, con le idee chiare, con programmi limpidi e ineccepibili potesse scalzarli e levargli dalle mani le leve dei comandi.

Ora sono rimasti quattro gatti e quattro sorci, legati ancora ad un nulla vuoto sia di contenuti che di idee.

Che tristezza!

La tragica ed ingloriosa fine del PD.

lunedì 24 agosto 2009

Droga disordine schizofrenia collegamento.

Droga disordine schizofrenia collegamento

Gli attivisti di salute mentale chiedono una campagna di sensibilizzazione.

Quasi la metà dei pazienti trattati per un cannabis correlati disordine mentale passare a sviluppare una malattia schizofrenica, uno studio ha suggerito.
Lo studio danese, in Gazzetta britannico di psichiatria, trovare che un terzo di essi sviluppato schizofrenia paranoici.
Cannabis è stato collegato con la condizione, ma alcuni studi hanno esaminato persone con sintomi indotta da stupefacenti.
I ricercatori detto ha mostrato segni di malattia schizofrenica precedenti a altri con la condizione di cannabis.
Oltre a interferire con lo sviluppo cerebrale normale, uso di marijuana pesanti in adolescenti può anche comportare un'insorgenza anteriore di schizofrenia in individui che sono geneticamente preventiva
Dr Sanjiv Kumra, Albert Einstein College of Medicine
I ricercatori esaminato l'incidenza di disturbi di schizofrenia-spettro, compresi schizofrenia, disturbo schizoptypal e disturbi schizoaffective.
La squadra da ospedale psichiatrico Aarhus ottenuto informazioni su 535 pazienti trattati per sintomi psicotici cannabis-indotta dal danese Psychiatric centrale registro, che quindi sono state seguite da tre anni.
Essi sono stati confrontati quindi a 2,721 chi trattati per schizofrenia-spettro disturbi non avevano nessuna storia di malattia cannabis-indotta.
Si è constatato che 44,5 % delle persone con sintomi psicotici indotta cannabis poi essere diagnosticato con disturbi di schizofrenia-spettro.
Coloro che avevano utilizzato il farmaco inoltre sviluppato schizofrenia in età precedente rispetto alle persone nel gruppo di confronto con gli uomini che presentano sintomi in un'età media di 24.6 anni, rispetto a 30.7 anni nel gruppo di confronto.
Per le donne la differenza era di 28.9 anni rispetto 33.1 anni.
I ricercatori, guidati da Mikkel Arendt, dire che lo studio non evidenziano cannabis causato lo sviluppo della schizofrenia - perché non è possibile al controllo di altri fattori quali la predisposizione ereditaria, altri stupefacenti e lo status socioeconomico.
Ma dicono i pazienti di fatto con sintomi psicotici indotta cannabis schizofrenia sviluppato in età più giovane rispetto non utenti suggerisce che il consumo di cannabis può accelerare il progresso della malattia.
« Sensibili »
Un secondo studio dai ricercatori l'ospedale di collina Zucker a New York ha esaminato il cervello di adolescenti, confronto di alcuni che sono state pesanti di cannabis con pazienti schizofrenici e gli adolescenti sani.
Il team utilizzato una tecnica di scansione sofisticata chiamata diffusione Tensore imaging (DTI) che misura la mozione di molecole di acqua nel cervello che può indicare microscopici anomalie.
Anomalie simili hanno trovato in un settore che il cervello collegato a elevato livello abilità linguistiche e uditivo di cannabis e quelli con schizofrenia.
Essi concentrata sulla fasciculus arcuate, un bundle di fibre connessione area del Broca il lobo frontale sinistro e l'area della Wernicke il lobo temporale a sinistra.
Le anomalie non sono state viste in adolescenti sani.
Dottor Mazar-i Ashtari, dell'Albert Einstein College of Medicine che ha guidato lo studio, ha detto: "Perché questo linguaggio uditivo percorso continua a sviluppare durante l'adolescenza, è più sensibili alla neurotoxins introdotto nel corpo attraverso l'utilizzo di marijuana."
Dr Sanjiv Kumra, che anche lavorato per lo studio, aggiunto: "questi risultati suggeriscono che, oltre a interferire con lo sviluppo cerebrale normale, uso di marijuana pesanti in adolescenti anche può comportare un'insorgenza anteriore di schizofrenia in individui che sono geneticamente predisposizione per il disordine."
La ricerca è stata presentata alla riunione annuale of radiologica Society of North America.
Paul Corry, la carità di salute mentale ripensamento, ha detto: "questa ricerca rafforza la nostra richiesta di una campagna di informazione salute pubblica su un farmaco che molti giovani vedono ancora come rischio gratuito.
"Speriamo che il governo, prima troppo lungo, sarà riconoscere tale necessità e raccogliere pareri dal suo comitato consultivo per l'abuso di droghe, che speriamo presenterà una relazione molto presto."
http://www.microsofttranslator.com/BV.aspx?ref=IE8Activity&a=http%3A%2F%2Fnews.bbc.co.uk%2F2%2Fhi%2Fhealth%2F4486548.stm

La traduzione è quella dei traduttori simultanei, ma comprensibile.

domenica 23 agosto 2009

Tempio Villa Certosa.

di Cristina Cucciniello.

Simboli e geometrie massoniche sparsi in tutto il parco. Scrutati e spiegati da un esperto. Una visita indiscreta per una volta senza escort e veline

L'orto botanico di Villa CertosaLa pianta imita quella del Tempio di SalomoneGUARDA
I simboli massonici del giardino di Villa CertosaChissà se davvero, alla fine, Silvio Berlusconi venderà La Certosa a uno dei magnati russi sbarcati in Sardegna nei giorni scorsi. Certo è che, se tra rumors e smentite si arrivasse alla cessione, l'oligarca che se l'aggiudicherà si troverà tra le mani qualcosa di più di una dimora miliardaria. Qualcosa che ha a che vedere con una passione che il premier non tiene molto a far sapere in giro: quella verso la massoneria, le logge, il paganesimo e tutta la paccottiglia esoterico-occultista che questa cultura talvolta si porta dietro.Ma andiamo per ordine. Quando nel 1981 si scoprì che era iscritto alla loggia P2, Silvio Berlusconi minimizzò: "L'ho fatto solo perché me l'aveva chiesto un amico, Roberto Gervaso". Insomma, l'adesione alla massoneria - e in particolare a una loggia coperta - sarebbe stata poco più di una casualità e un evento insignificante.Sono passati quasi trent'anni e dell'attrazione del Cavaliere verso compassi e cappucci non si parla più. Ma davvero per Berlusconi l'adesione alla massoneria è stata solo un'imprudenza giovanile? O al contrario il premier continua a coltivare una serie di vaghi credo iniziatici collegati con l'affiliazione massonica e con le ritualità pagane? L'interrogativo non ha niente di dietrologico o di cospirazionista: è una domanda sorta spontanea tra gli esperti di simbologia massonica e di occultismo dopo le molte pubblicazioni nelle scorse settimane di scatti - autorizzati e no - di Villa La Certosa, in Sardegna. Ultimo, il settimanale 'Oggi', che ha pubblicato molte immagini del buen retiro del premier, fornendo agli studiosi la conferma di quello che già avevano intuito quando erano uscite le foto delle feste. Loro, gli esperti, vedono in Villa La Certosa un grande percorso massonico e iniziatico - pieno di simboli astrologici, esoterici e anche religiosi, ma non cattolici - convinzione che si rafforza se alle immagini scattate dai fotografi si aggiungono quelle riprese dal satellite di Google Earth.
Del resto, la villa e il parco, "con i disegni geometrici di cerchi nel verde, sembrano concepiti proprio per una visione dal cielo, dal punto di vista che nell'antichità poteva appartenere solo al Grande Architetto dell'Universo", come spiega a 'L'espresso' il professor Marcello Fagiolo, professore di Storia dell'Architettura all'Università La Sapienza di Roma, esperto italiano di simbologia dei giardini e autore del volume 'Architettura e massoneria: l'esoterismo della costruzione' (Gangemi editore). L'orto botanico, ad esempio, visto dall'alto presenta una pianta quadrata ispirata a quella che, nell'iconografia, viene attribuita al Tempio di Salomone a Gerusalemme, costruito nel X secolo avanti Cristo e distrutto dai Babilonesi 500 anni dopo. Per i cultori dell'architettura iniziatica, il Tempio di Salomone ha da sempre molti significati, sia in quanto presunto contenitore dell'Arca dell'Alleanza sia per le sue misure, che si ritenevano ricavate da un 'codice cosmico' trasformato in rapporti geometrici. Inoltre nella divulgazione di questa mitica costruzione si fa spesso riferimento (in realtà senza un valido sostegno storiografico) all'ipotesi che il Tempio avesse inizialmente anche una funzione di culto sessuale, con l'adorazione della divinità femminile Astherah e con una serie di numerologie legate alla gestazione della donna e al pianeta Venere. Ma il Tempio è soprattutto caro ai massoni perché secondo la loro tradizione a progettarlo fu Hiram Abif, figura allegorica di architetto fondamentale per tutta la massoneria mondiale. Del resto le simbologie esoteriche nella proprietà sarda (che Berlusconi ha acquistato negli anni Ottanta e ha fatto completamente ridisegnare su sue precise indicazioni dall'architetto Gianni Gamondi) si rivelano fin dalle scelte più generali: "Labirinti e teatri di verzura, anfiteatri e orti botanici, obelischi e piramidi, Campi Elisi e mausolei, rovine reali o artificiali, romitori e cerchi di pietre: sono tutte tipiche espressioni del giardino massonico", spiega il professor Fagiolo. "Soprattutto", aggiunge, "quando il giardino è rappresentato come visione scenica, somma di paesaggi diversificati con sorprendenti colpi di scena, ambientati in boschi o vallette, montagnole e laghetti artificiali, fino all'abbinata lago-vulcano, che evoca il tema del battesimo col fuoco".


Continua su:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/tempio-villa-certosa/2107461//0

sabato 22 agosto 2009

Il generale di Binnu.

di Pietro Orsatti su Left-Avvenimenti - 21 agosto 2009
Al processo Mori-Obinu, il colonnello Riccio ricostruisce le fasi dell’accordo fra Provenzano e lo Stato. L’infiltrato Ilardo parlò di un contatto tra il numero due della Cupola e Dell’Utri: la nascita di Forza Italia interessava molto a Cosa nostra. La storia racconta di un Bernardo Provenzano, negli anni dello stragismo di Cosa nostra, sempre più defilato e in disaccordo con Totò Riina. Talmente lontano dal padrone di quello che era diventata l’organizzazione mafiosa dopo la “mattanza” degli anni 70 e 80 da cercare in pezzi dello Stato una “relazione” strategica. E non è difficile addirittura ipotizzare una sua “collaborazione” nella cattura di Riina nel ’93. Queste ipotesi di una strategia di Binnu Provenzano in totale rottura con il capo della Cupola mafiosa si nascondono nelle pieghe di uno dei processi più clamorosi e contemporaneamente più invisibili degli ultimi decenni, quello al generale dei Ros (ed ex capo del Sismi) Mario Mori e al capitano Mario Obinu. Ad accusarli per il mancato arresto di Provenzano nel 1995 è stato un altro ufficiale dei carabinieri, il colonnello Michele Riccio. Al centro delle dichiarazioni di Riccio la famosa trattativa fra Stato e Cosa nostra, il famigerato “papello”, e il bagno di sangue delle stragi del ’92. E la testimonianza, e la morte, di un collaboratore, Luigi Ilardo, vice del capo mafia di Caltanissetta “Piddu” Madonia. Affidato direttamente a Riccio del quale diventa confidente, Ilardo venne infiltrato nell’ambiente mafioso di provenienza. L’ex boss nisseno riuscì perfino ad avvicinare Bernardo Provenzano, ottenendo un appuntamento il 31 ottobre 1995 in una cascina a Mezzojuso. Nonostante Ilardo avvisasse dell’occasione unica non si presentò nessuno ad arrestare Binnu consentendone la fuga. «Informai il colonnello Mori - ha dichiarato al processo Riccio -. Lo chiamai subito a casa per riferirgli dell’incontro e rimasi sorpreso, perché non me lo dimenticherei mai, non vidi nessun cenno di interesse dall’altra parte». Riccio era sul posto, avrebbe potuto intervenire immediatamente appena avuto il via libera dal capo dei Ros in Sicilia. «Mi disse che preferiva impegnare i propri strumenti, dei quali al momento era sprovvisto - prosegue Riccio nel suo racconto -. Noi eravamo pronti e non ci voleva una grande scienza per intervenire». L’ ufficiale ha parlato anche di un incontro a Roma fra il collaboratore e il colonnello. «Quando lo portai da Mori, Ilardo gli disse: “In certi fatti la mafia non c’entra, la responsabilità è delle istituzioni e voi lo sapete”. Io raggelai». E Binnu, sfuggito alla cattura, sparì per altri 11 anni. Dopo qualche mese Ilardo venne ucciso a Catania pochi giorni prima del suo ingresso “ufficiale” nel programma di protezione speciale per i collaboratori. Qualcuno sospetta grazie a una “spiata”. E Riccio, poi, ricorda come i nomi dei politici fatti da Ilardo venissero in seguito “stralciati” nella stesura del documento “Grande Oriente” proprio su richiesta di Mori. Uno fra tutti, quello di Marcello Dell’Utri. Ilardo aveva parlato esplicitamente di un contatto tra Provenzano e Dell’Utri, «l’uomo dell’entourage di Berlusconi», e di un «progetto politico», la nascita di Forza Italia, che interessava ai vertici della Cupola mafiosa. E motore di quel nuovo progetto politico, non a caso, era proprio l’allora capo di Publitalia. Riccio ha raccontato in aula nel 2002 di un incontro con l’avvocato Taormina e Marcello Dell’Utri: «Nello studio del professor Taormina mi venne detto che sarebbe stato positivo per il senatore Dell’Utri se nella mia deposizione avessi escluso che era emerso il suo nome nel corso della mia indagine siciliana. Io non risposi e rimasi sbalordito».Dopo le dichiarazioni di Riccio che hanno aperto il processo a Mori e Obinu, oggi si aggiunge il nuovo dichiarante Massimo Ciancimino (figlio di Vito, il sindaco del “sacco di Palermo”), che a settembre testimonierà anche nel processo in secondo grado a Marcello Dell’Utri. «Ero presente - ha dichiarato Massimo Ciancimino ai magistrati - quando a mio padre venne consegnato il papello». Un documento di peso, e che Vito Ciancimino avrebbe definito come “non accettabile” nella sua interezza valutando che solo alcuni punti potevano essere discussi e divenire nodi di un’eventuale trattativa. Sempre secondo “Massimino” il documento venne comunque consegnato dal padre al capitano De Donno e al generale Mori. Non solo: don Vito, nel racconto del figlio, indicò con mappe catastali alla mano (e documenti relativi ad allacci dell’acqua, luce e gas) l’abitazione di Totò Riina. La stessa abitazione che dopo l’arresto del capo mafioso non venne perquisita permettendo di conseguenza non solo la fuga (o meglio il trasloco) della moglie di Riina e dei figli ma addirittura la totale rimozione di ogni documento e traccia. Operazione eseguita, come emerse in seguito dal racconto di alcuni pentiti, da Leoluca Bagarella. Per questa mancata perquisizione, Mori e il comandante “Ultimo” (l’ufficiale che eseguì la cattura del boss) vennero rinviati a giudizio e in seguito assolti ma la stranezza della circostanza, unita alla vicenda delle dichiarazioni di Riccio e Ciancimino e della mancata cattura di Provenzano, lascia troppi interrogativi aperti. Interrogativi che si amplificano ancora di più quando Massimo Ciancimino ricorda come don Vito «alla fine morì con la consapevolezza di essere stato scavalcato e che qualcuno avesse preso in mano la trattativa mantenendo certi accordi».E torniamo a Provenzano, l’uomo della sommersione di Cosa nostra, colui che in molti ritengono abbia tradito e consegnato il suo capo, e amico fin dall’infanzia, Totò Riina. È sempre più pressante il sospetto che oltre alla trattativa del “papello”, quella delle richieste “non accettabili” avanzate da Totò Riina, contemporaneamente Binnu ne aprisse un’altra, più realistica e spregiudicata. Si smette di sparare, si buttano in cella tutti quelli che non vogliono deporre le armi e si fanno affari come “ai vecchi tempi”. A riaccendere i riflettori sull’anziano boss in carcere dal 2006 non sono solo le dichiarazioni di Riccio e Ciancimino jr ma anche le ultime rivelazioni emerse da un vecchio rapporto dei servizi segreti tedeschi, oggi ripreso dal dossier del Bka (la polizia criminale) sulla penetrazione delle mafie italiane in Germania e rilanciato in Italia dal quotidiano l’Unità. Secondo il documento, Provenzano aveva richiesto direttamente alla ’ndrangheta calabrese di acquistare una grossa quantità di esplosivo, poi utilizzato per la strage di via D’Amelio dove persero la vita Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. E l’acquisto avvenne proprio in Germania dove i clan calabresi erano penetrati da tempo. Il rapporto parla esplicitamente di «ingenti quantitativi di esplosivo ad alto potenziale di provenienza militare» ordinati dai clan di Palermo. Borsellino andava spesso a Francoforte all’epoca perché impegnato nelle indagini sull’assassinio del magistrato Rosario Livatino nel 1990, visto che risultava che i killer del magistrato avevano trovato rifugio e appoggi in Germania. Dopo uno dei suoi viaggi, per verificare anche una pista sulla strage di Capaci, Borsellino aveva dichiarato ad alcuni amici: «Il tritolo è arrivato anche per me, lunedì scorso». E mentre nessuno impediva che la strage avvenisse, addirittura evitando che venisse messo in via D’Amelio quel divieto di sosta richiesto da scorta e magistrato da mesi, Provenzano, da bravo “ragioniere” di Cosa nostra, pianificava l’acquisto di quintali di sintex. In silenzio, aspettando solo il momento giusto. Che arrivò, puntualmente, la domenica del 19 luglio 1992.

http://www.antimafiaduemila.com/content/view/18820/78/