lunedì 23 novembre 2009

Riaperta d’urgenza la Repubblica di Salò - di Marco Travaglio

Ieri il piccolo duce ha smentito di aver mai pensato alle elezioni. Dunque, vista la sua innata sincerità, ci sta pensando seriamente. Per ora manda avanti l’apposito Schifani, ventriloquo da riporto, per vedere l’effetto che fa.

Perché lo faccia, è lampante: come nel 1992 il crollo della Prima Repubblica ne scoperchiò la scatola nera sversando i liquami di Tangentopoli e Mafiopoli, così ora salta il tappo della cloaca politico-affaristico-mafiosa denominata Seconda Repubblica. Le tubature non tengono più, i miasmi si spandono dappertutto. E non passa giorno senza che questa o quella procura s’imbatta, anche involontariamente, in un condotto della Fogna delle Libertà. In Campania l’arresto di Cosentino & C. A Palermo Spatuzza, Grigoli e Ciancimino jr. parlano di Dell’Utri e Berlusconi ai tempi delle stragi e delle trattative. In Puglia c’è Giampi col suo harem di escort bipartisan. A Milano mister Grossi, re delle cosiddette “bonifiche ambientali”, è in carcere con la moglie del vicecoordinatore nazionale del Pdl Abelli, e dietro la porta gli amici Formigoni, Lupi, Gelmini e Berlusconi tremano all’idea che qualcuno parli. Intanto saltan fuori gli altarini della Arner, la banca svizzera usata da noti mafiosi per riciclare soldi sporchi (indovinate di chi è il conto corrente numero 1).

Non c’è “dialogo”, riforma della giustizia, processo breve o morto, prescrizione-lampo che sia in grado di fermare l’onda nera. Il dialogo fa le pentole, ma non i coperchi. E non c’è coperchio che possa richiudere il pentolone. Qualcuno a questo punto obietterà che, al ducetto, le elezioni servirebbero a poco: guadagnerebbe un po’ di tempo e, casomai le rivincesse lui, si libererebbe pure di Fini, ennesimo nemico interno dopo il Bossi modello-base, Follini, Casini e Veronica.

Peccato che Fini oggi sia popolare almeno quanto lui (infatti i sondaggi sono miracolosamente scomparsi dagli house organ, che fino a due mesi fa ce ne rifilavano tre al giorno). Ma non c’è più nulla di razionale nel disperato agitarsi di questo pover’ometto in perenne fuga dal suo passato. Come Hitler nel bunker e Mussolini a Salò, il ducetto è solo, assediato dai suoi incubi e circondato di servi sciocchi (quelli furbi sono in fuga da un pezzo). Una Salò all’amatriciana, anzi alla puttanesca: al posto dei giovanottoni sadomaso di Pasolini, le girls di Tarantini. Roberto Feltrinacci incita alla pugna finale ripetendo a pappagallo la pietosa bugia: “Il popolo è con Te, o Duce, dall’Alpi al Lilibeo, ma non osa manifestarlo e ti adora in silenzio”.

Il feldmaresciallo Alfred Sallusting, cranio lucido e pallore nibelungico, stretto nel suo impermeabile di pelle nera esorta all’estrema resistenza, armi in pugno e baionetta fra i denti. Il principe grigio Junio Valerio Belpietro, pancia in dentro e mento in fuori, invoca lo spirito sansepolcrista e la fucilazione di Galeazzo Fini e degli altri traditori a Verona. Nicola Bombaccicchitto, l’ex socialista passato a destra, lancia il cappuccio oltre l’ostacolo, ma alla fine cade in disgrazia, sospettato di collusioni con la massoneria per via della sua collezione di grembiulini e compassi. Augusto Pavonzolini, dal palazzo dell’Eiar, distrae le masse con culi, tette e balle a volontà. Lo aiuta il figlio segreto del Duce, tale Bruno, che è tutto suo padre e, mentre l’impero crolla, parla a “Lupa a Lupa” delle orecchie dei cani. Claretta Bondi, vinta la concorrenza di Angelica Carfagnanoff, lacrima e si dispera giorno e notte, pronta a tutto pur di fare da scudo all’Amato, anche a intercettare col suo corpo le raffiche partigiane. Intanto il dottor morte Niccolò Ghedini, curvo nel laboratorio dell’impunità su provette, serpentine e alambicchi fumanti, prova e riprova la formula dell’arma segreta, che non arriva mai e, quando arriva, non funziona. Disperso, al momento, il camerata Capezzone. Ma niente paura: non lo cerca nessuno.

da Il Fatto Quotidiano del 19 novembre 2009

http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2384236&yy=2009&mm=11&dd=19&title=riaperta_durgenza_la_repubblic




domenica 22 novembre 2009

L' INTOCCABILE

Rifiuti: l'incubo del nucleare

1/9 - Rifiuti: l'incubo del nucleare (sottotitoli in italiano)
http://www.youtube.com/watch?v=0kNYai21Oxc

2/9 - Rifiuti: l'incubo del nucleare
http://www.youtube.com/watch?v=X-Pf_LtRTlA

3/9 - Rifiuti: l'incubo del nucleare
http://www.youtube.com/watch?v=YH52DYFJ21k

4/9 - Rifiuti: l'incubo del nucleare
http://www.youtube.com/watch?v=cXza57uzGHI

5/9 - Rifiuti: l'incubo del nucleare
http://www.youtube.com/watch?v=KF2LIP2HtT0

6/9 - Rifiuti: l'incubo del nucleare
http://www.youtube.com/watch?v=QbEu50baNck

7/9 - Rifiuti: l'incubo del nucleare
http://www.youtube.com/watch?v=IN0vY5v93Cw

8/9 - Rifiuti: l'incubo del nucleare
http://www.youtube.com/watch?v=DR109g9lhWc

9/9 - Rifiuti: l'incubo del nucleare
http://www.youtube.com/watch?v=yIULGyhtWec

REPORT: LE SCORIE NUCLEARI IN GERMANIA

Parla Agente Segreto Gladio sulla morte di Ilaria Alpi e il maresciallo Vincenzo Licausi

Chi è Mario Delli Priscoli

Dove era arrivato Luigi de Magistris nell'agosto 2008, dove è arrivata la Procura di Catanzaro a novembre 2009
Il primo personaggio ad invocare provvedimenti disciplinari a carico di Luigi de Magistris fu l'allora Procuratore Generale presso la Suprema Corte di Cassazione, Mario Delli Priscoli. Ed ecco qualche interessante notizia, ammesso che ce ne fosse bisogno. Mario Delli Priscoli – ricostruiscono i giudici di Salerno sulla base delle dichiarazioni rese da De Magistris - è padre di Francesco Delli Priscoli, professore universitario già consulente del Consiglio dei Ministri (governo D’Alema); già interessato alle licenze Umts – il sistema che unisce telefonini a servizi internet – per le quali si era scatenata una vera e propria “guerra di lobby” oggetto di investigazione dell’inchiesta Why Not e in parte anche di Toghe Lucane; già professore di informatica, settore sempre al centro del procedimento Why Not e, secondo quanto riportato su internet, presente all’interno di stage insieme alla suddetta CM sistemi, riconducibile alla Bruno Bossio e Antonino Saladino. Tutti e tre, Adamo compreso, indagati da De Magistris. Interrogato dai giudici di Salerno è lo stesso De Magistris a ricordare di aver letto, sempre navigando su internet, “di accertamenti che furono fatti, con riguardo all’omicidio di Simonetta Cesaroni in Roma alla via Poma, anche nei riguardi di Francesco Delli Priscoli. Ho potuto leggere – spiega – che uno dei magistrati che si occupò della vicenda pare (non so quanto letto corrisponda al vero) sia stato il dott. Settembrino Nebbioso (attuale capo di Gabinetto del ministro della Giustizia Alfano e in rapporti stretti con Saladino), che ha poi ricoperto per tanti anni un ruolo apicale all’interno del Ministero della Giustizia e che risulta avere contatti d’interesse con magistrati con riferimento all’inchiesta Toghe Lucane e che se non vado errato, risulta anche tra i nominativi delle persone rinvenute nelle perquisizioni all’indagato Antonio Saladino”. Da accertamenti risulterebbe ancora che l’Università La Sapienza di Roma, presso la quale il prof. Delli Priscoli insegna, ha ottenuto “grazie al suo contributo”, “ingenti finanziamenti pubblici, anche da parte dell’Unione Europea per oltre 8 miliardi di lire”. “Taluni di tali progetti – spiegava ancora De Magistris – mi consta siano stati svolti anche in collaborazione con la società Alenia del gruppo Finmeccanica (nel cui Consiglio di Amministrazione vi era anche Franco Bonferroni, indagato per gravi reati nelle inchieste Poseidone e Why Not)”. Ancora, Delli Priscoli avrebbe insegnato nell’ambito di corsi organizzati dallo stato maggiore della difesa in convenzione con il Cnr (istituto nel quale era impiegato il fratello di Romano Prodi, già indagato in Why Not) e lavorato su progetti in collaborazione con la Deutsche Telecom, società per la quale presta servizio Maurizio Poerio, anche lui personaggio di primo piano nelle inchieste Poseidone e Why Not. Non solo. Il Delli Priscoli avrebbe anche lavorato “presso la società Telespazio, del gruppo Finmeccanica (“una delle principali fonti di finanziamento della società Global Media, il polmone finanziario (anche di illecita natura) dell’Udc”, che partecipa “al progetto Galileo al quale era interessato anche Maurizio Poerio”. Tornando alla telefonia, Francesco Delli Priscoli, era fra i consulenti del Governo (Primo Ministro Giuliano Amato) per la valutazione dei partecipanti alla gara per l'assegnazione delle licenze UMTS. Gara da cui venne “prematuramente” escluso il Consorzio Anthill e che vide l'altrettanto inopportuna ritirata della BLU s.p.a. in cui un ruolo di spicco (all'epoca) era rivestito da Giancarlo Elia Valori. Il ritiro della BLU comportò l'immediata fine dell'asta al rialzo ed un conseguente “mancato introito” per lo Stato Italiano stimato fra i 15 ed i 20 mila miliardi di lire. Proprio dalla dichiarazione di fallimento del Consorzio Anthill per un “imprecisato residuo debito” (così recita la sentenza del Tribunale di Matera – Presidente del Collegio la D.ssa Iside Granese) nasce la denuncia/querela da cui scaturirà l'inchiesta “Toghe Lucane”. Si scoprirà che la D.ssa Granese non poteva “occuparsi” del Consorzio Anthill, la D.ssa Rosa Bia (relatrice) era stata “messa in mora” dal CSM e non poteva occuparsi di Cause Civili a Matera, il Dr. Attilio Caruso (Presidente del Consorzio Anthill e Presidente della Banca Popolare del Materano) aveva avviato trattative per vendere il Consorzio Anthill alla Telecom Italia mentre era in corso la Gara Umts (operazione illegittima ed illecita costituente turbativa d'asta). Risulta sempre più evidente che su “Toghe Lucane” si gioca la partita più importante della storia repubblicana. I diciannove procedimenti penali a carico di alcuni magistrati materani, incardinati presso la Procura di Catanzaro chiariranno molti interrogativi e, forse, qualche antico delitto.

http://toghelucane.blogspot.com/2009/11/dove-era-arrivato-luigi-de-magistris.html

Bastardi senza gloria.







Bastardi senza gloria, ma con tanta buona musica
David Bowie ed Ennio Morricone, ma anche chicche e inediti nella esplosiva colonna sonora di Inglourious Basterds di Quentin Tarantino.

“In Bastardi senza gloria ci sono rarità nel classico stile Tarantino, che nemmeno gli archivi della casa discografica conservano più. Poiché la trama è incentrata su un cinema, la colonna sonora racchiude brani insensati da commedie tedesche dell’era nazista, oltre a fantastici tagli musicali , scelti in maniera meticolosa, tratti da film di cui molto probabilmente non avete mai sentito parlare, ma che vorrete subito andare a cercare su Internet."
A parlare così è Mary Ramos, da parecchio tempo music director di Quentin Tarantino. E come nella saga Kill Bill, anche questa volta il soundtrack gioca un ruolo da protagonista nell’evolversi della vicenda. La musica si trasforma quindi una sorta di “bastardo” aggiunto alla compagnia di soldati ebrei a caccia di nazisti.
E in omaggio al gusto pulp e postmoderno caro a Quentin, il film trabocca di pezzi gia usati in altre pellicole che qui assumono però una risonanza e un significato completamente diverso.
Da "Cat People" di David Bowie che sottolineava la natura felina di Nastasia Kinsky in Il bacio della pantera a Rabbia e Tarantella di Ennio Morricone che sanciva il tradimento di Mastroianni nei confronti della causa. rivoluzionaria in Allonsanfan dei fratelli Taviani, la colonna sonora del film gioca a sorprendere lo spettatore con scelte ardite e non convenzionali
E se non mancano le canzoni d’epoca come "Davon Geht Die Welt Nicht Unter” cantata da Zarah Leander nel film propagandistico Un grande amore di Rolf Hansen e i consueti omaggi a Morricone (presente con brani tratti dai film Revolver, La resa dei conti e dal già citato Allonsanfan) ad aprire Bastardi senza gloria è l'armonica di La battaglia di Alamo con John Wayne.

Ecco la track list ufficiale con un assaggio dei brani

1 The Green Leaves of Summer – Nick Perito
2 The Verdict (Dopo la Condanna) – Ennio Morricone
3 White Lightning (Main Title) – Charles Bernstein
4 Slaughter – Billy Preston
5 The Surrender (La Resa) – Ennio Morricone
6 One Silver Dollar (Un Dollaro Bucato) – The Film Studio Orchestra
7 Davon Geht Die Welt Nicht Unter – Zarah Leander
8 The Man With The Big Sombrero – Samantha Shelton and Michael Andrew
9 Ich Wollt Ich Waer Ein Huhn – Lilian Harvey and Willy Fritsch
10 Main Theme From Dark Of The Sun – Jacques Loussier
11 Cat People (Putting Out The Fire) – David Bowie
12 Tiger Tank – Lalo Schifrin
13 Un Amico – Ennio Morricone
14 Rabbia e Tarantella – Ennio Morricone.

http://mag.sky.it/mag/musica/2009/10/02/bastardi_senza_gloria_colonna_sonora_soundtrack.html