Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
domenica 29 novembre 2009
Partecipatissima assemblea a Giurisprudenza:) Ed informazioni per tutti...
Care amiche e cari amici, solo per dirvi che ieri l'aula magna di Giurisprudenza era affollatissima. Tantissimi cittadini e numerose associazioni hanno avviato un importante confronto per scegliere insieme la strada da intraprendere.
Cresciamo giorno dopo giorno e moltissime persone cominciano a credere nel nostro progetto. Unitevi anche voi! Unendo le minoranze invisibili di questa Città, possiamo davvero creare un'alternativa.....
Siamo già tanti, ma non basta! PARTECIPATE IN PRIMA PERSONA SENZA DARE PIU' DELEGHE A NESSUNO.......VI INOLTRO DEI LINK, IN MODO CHE CHIUNQUE VORRA' POTRA' INFORMARSI SU CIO' CHE STIAMO FACENDO...L'ARTICOLO DE "LA REPUBBLICA" SULL'ASSEMBLEA E SUL DOSSIER AMIA.
http://www.facebook.com/photo.php?pid=30933871&id=1181883425
UNA NOTA CHE RIPORTA LA POESIA CHE L'AMICA LINA HA DEDICATO AL MOVIMENTO "MUOVI PALERMO"
http://www.facebook.com/notes/marcello-capetta/una-poesia-dellamica-lina-dedicata-al-movimento-muovi-palermo/214644888131
IL GRUPPO FACEBOOK DI MUOVI PALERMO, CON ARTICOLI, VIDEO, DENUNCE, INCHIESTE
http://www.facebook.com/group.php?gid=161445152341&ref=ts
UNA NOTA DELL'AMICO SERGIO CHE CONTIENE UNA PROPOSTA CHE RENDEREMO OPERATIVA A PARTIRE DALLA PROSSIMA SETTIMANA.
http://www.facebook.com/note.php?note_id=188036714532&id=1212723753&ref=mf
RICORDO INOLTRE A TUTTE/I CHE QUESTI MESSAGGI PARTONO IN AUTOMATICO VERSO TUTTI GLI ISCRITTI. CHIUNQUE NON VOLESSE RICEVERE PIU' COMUNICAZIONI, PUO' CANCELLARSI DAL GRUPPO.CHI, INVECE, HA LA VOLONTA DI RIMANERE IN CONTATTO CON NOI, PUO' CONSULTARE ANCHE IL SITO:
WWW.MUOVIPALERMO.
COMGRAZIE A TUTTI. A CHI C'ERA ED A CHI NON C'ERA. SPERANDO DI ESSERE ANCORA DI PIU' LA PROSSIMA VOLTA.
La squadra di Muovi Palermo...
sabato 28 novembre 2009
venerdì 27 novembre 2009
per non dimenticare..........
Tira una brutta aria un rete. L'amico blogger byoblu consiglia di fare un backup del suo ultimo articolo.
Obbligato.
C’era un tempo in cui gli amici non erano amici, e non mangiavano più nello stesso piatto.
C’era un tempo in cui un partito accusava un imprenditore del nord di avere edificato il suo impero con i soldi della mafia. C’era un tempo in cui un direttore di giornale decise che era giunto il momento di dare a tutti una lezione di giornalismo.
Quel tempo era mercoledì 8 luglio 1998. Quel direttore era Max Parisi, alla guida de La Padania, l’organo di partito della Lega. Gli amici che non erano amici, erano Umberto Bossi e Silvio Berlusconi. Il partito era la Lega Lombarda e l’imprenditore del nord accusato di essere mafioso era proprio Silvio Berlusconi (lo so, non l’avreste mai detto). La lezione di giornalismo, invece, consisteva in una serie di domande per chiedere conto a Silvio Berlusconi del suo passato e del suo presente imprenditoriale. Il titolo era “Berlusconi Mafioso? 11 domande al Cavaliere per negarlo”. Ma le domande pubblicate erano solo 10. L’undicesima, la domanda che non c’era, nessuno la conobbe mai. Forse perché giorno venne che i due ex-amici, poi divenuti nemici, d’improvviso fecero inspiegabilmente ...la pace.
La conseguenza di questo abbraccio fraterno, degno di Carramba Che Sopresa!, fu che tutti i violenti attacchi portati da La Padania al Cavaliere cessarono come per incanto. Tutte le tracce vennero minuziosamente cancellate dagli archivi web del quotidiano leghista, e Max Parisi venne premiato con un incarico al TG2.
Ma la rete non perdona. Lo diciamo sempre. Qualcuno ha recuperato da archive.org gli articoli originali, immortalati per voi e per tutti, in remissione di ogni reticenza. E così, nella magnificenza del TechniColor, possiamo vedere cose come la foto di Berlusconi insieme alle foto di Totò Riina, Giovanni Brusca, Pippo Calò, Tano Badalamenti ed altri personaggi del tutto innocui, campeggiare sotto il titolo: BACIAMO LE MANI.
Continua su:
La riforma della giustizia.
Non avrebbe alcuna logica introdurlo nel contesto attuale in cui niente va per il verso giusto.
Che sia anche solo l'1% delle cause, come afferma l'Alfano, a prendere la via dela prescrizione, è pur sempre un danno per chi aspetta giustizia e, come afferma Caselli, non avrebbe senso introdurlo per l'ottenimento di un risultato così esiguo.
Tutto quello che il governo sta ponendo in atto è solo un voler cautelare chi ha una insana predisposizione a commettere reati.
Se si volesse veramente fare una seria riforma, si dovrebbe partire da basi più solide, prima rafforzando le procure in termini di personale, e poi, magari, provvedendo ad accorciare la durata dei processi, discutendo con la stessa magistratura su quali gradi dei giudizi è possibile ed auspicabile prevedere una durata minima e per quali reati.
Naturalmente la legge andrebbe applicata non retroattivamente, ma dal momento dell'emanazione.
Per i processi già avviati si potrebbe obbligare la magistratura, qualora ce ne fossero i presupposti, ad accelerarne la conclusione.
Come suggerisce Caselli, infine, tre gradi sono troppi, almeno per alcuni reati, applicare dei paletti per l'appellabilità ritengo sia una proposta validissima.
Io consiglierei, inoltre, di obbligare sia gli avvocati della difesa che quelli dell'accusa a non chiedere continui rinvii ed ai giudici di non concederglieli.
Che ognuno faccia il suo lavoro onestamente e con coscienza, per il bene di tutti, pena ammende salate.
giovedì 26 novembre 2009
La politica in Italia.
Naturalmente per ottenere il maggior numero di voti e vincere le elezioni, debbono poter fare affidamento su personaggi che hanno nel loro palmares un buon numero consensi.
Quali possono essere i personaggi dotati di una buona fetta di fans?
In genere personaggi famosi o politici già affermati.
Il fatto che abbiano o meno una buona ed adeguata preparazione in materia di amministrazione della cosa pubblica o delle leggi o della Costituzione non ha molta importanza, perchè questa conoscenza si può acquisire in un secondo tempo, sempre che si voglia.
L'importante è che abbiano nel loro palmares una buona fetta di fans e, quindi, di possibili elettori.
Così ci ritroviamo al governo una Carfagna, ex valletta tv, ministro delle pari opportunità,
- Alfano, avvocato di Berlusconi e referente di una buona fetta della Sicilia che conta, guardasigilli (quelli del premier, naturalmente),
- un Cuffaro, già condannato in prima istanza a cinque anni per associazione esterna alla mafia,
- si candida, infine, a governatore della regione Campania, un Cosentino indagato per associazione esterna alla camorra.
In buona sostanza, non conta cosa sappiano fare, quali attitudini possano vantare, quale sia il loro bagaglio culturale e morale, ma di quanti voti possano disporre.
La nostra politica, così com'è congegnata è una politica malata, non è politica, è un'appropriazione indebita della cosa pubblica finalizzata all'arraffamento di tutto ciò che è arraffabile.