venerdì 18 dicembre 2009

Il nostro premier, Silvio Berlusconi.

Per un uomo abituato ad ottenere tutto senza il minimo sforzo, sapere che c'è qualcuno che gli rema contro rappresentaun'ostacolo, un pericolo.

Berlusconi, che ha basato la sua fortuna usufruendo di capitali di dubbia provenienza, e che è riuscito ad ottennere una delle più alte cariche al governo grazie alla sinistra dalemiana collusa con il potere economico del paese, non accetterà mai la possibilità che esistano persone che non lo amano e non lo invidiano.

Lui è abituato ad essere ossequiato ed amato da donne che, con una sua raccomandazione, riescono ad ottenere un contratto in tv, da uomini che venderebbero la loro madre pur di far parte del suo team e di quella società di arrivisti furbetti e senza morale.

Per lui, l'esistenza di un Travaglio, un Santoro, un Grillo, un Di Pietro, individui non corruttibili, è incomprensibile, rappresenta un pericolo perchè vuol dire che c'è chi non ha bisogno di lui per diventare qualcuno ed essere apprezzato da molti.

A lui stanno bene i Cicchitto, i Capezzone, i Bondi, i Bonaiuto, i Vespa, i Feltri, le Carfagne, le Gelmini.........tutte persone che si prostrano davanti a lui per ottenere ricchezza e potere e che da sole sarebbero tante "nullità".

Lui è il male, lui non ha morale, lui odia, lui non ha rispetto di nessuno, lui si sente un dio, .......lui non è normale, lui è malato!

Pesanti minacce sul blog di Daniele Martinelli.




qualcuno lo conosce?

“attento, stai molto attento, che il panettone rischi di non mangiarlo…INFAME!!!!!”

Il commento è apparso sul video dedicato alla vicenda Tartaglia. Me lo ha scritto questo utente di Youtube.

“Ascolta viscido frocio comunista, laciami il tuo indirizzo e numero di cellulare.
Voglio venire a parlare a quattro occhi con te.”

E’ un altro dei commenti apparsi sullo stesso video. Me lo ha sritto quest’altro utente di Youtube ritratto in foto.

Gli ho risposto che lo incontrerò in tribunale dopo che la polizia postale lo avrà identificato e contattato.
Mi ha quindi riscritto ciò che segue.

“Sapevo già che eri codardo cagasotto
sai soltanto parlare e insultare bal bla bla
sai che me ne faccio io del tribunane del tuo ipotetico avvocaticchio rottinculo,
vi piscio in faccia se non peggio, ti rode tanto che ti abbia smascherato, vero
se avessi le palle affronteresti la gente di persona senza isolarti a dire bestemmie dietro un blog di You Tube, e già il codardo li si sente sicuro vero, ma ti credi che non sappiamo chi sei ? credi che non sappiamo e che non sei nessuno, pezzo di merda ambulante ? ma stanne certo che io e non solo ti rincontreremo prima o poi di nuovo per strada lurido pederasta comunista. Ti stai gagando sotto vero ?. Vali meno di una cacchina di sorcio, hai la faccia da sorcio, e scappi via come un codardo quando devi affrontare una situazione vero.
CODARDO DI MERDA !!!!!!!!
Sa hai le palle lascia il tuo recapito, tanto prima o poi ti acchiappiamo lo stesso ….”

Lo so, chi ti vuole far fuori non te lo viene a dire. Ho comunque sporto denuncia querela ai carabinieri e ho reso il video privato per facilitare le indagini, dopodiché sarà di nuovo disponibile. Andrò fino in fondo.
Le altre irriferibili minacce che il tale in foto ha aggiunto sul profilo del mio canale di Youtube ve le risparmio. Le lascio fino a indagini concluse. Vi terrò aggiornati, ma se nel frattempo qualcuno è in grado di fornirmi dettagli utili alla identificazione di quegli utenti (sempre che non si tratti di una sola persona) non esiti a contattarmi per mail. Farò tutto più velocemente.

Berlusconi ferito a Milano - Strani particolari - 2^ parte.

Berlusconi ferito a Milano - Strani particolari - 1^ parte.

Gioacchino Genchi: La genesi di Forza Italia

giovedì 17 dicembre 2009

Forze armate e privatizzate

Tutta la gestione della Difesa passa in mano a una società per azioni. Che spenderà oltre 3 miliardi l'anno agli ordini di La Russa. Così un ministero smette di essere pubblico.


Le forze armate italiane smettono di essere gestite dallo Stato e diventano una società per azioni. Uno scherzo?
Un golpe?
No: è una legge, che diventerà esecutiva nel giro di poche settimane.
La rivoluzione è nascosta tra i cavilli della Finanziaria, che marcia veloce a colpi di fiducia soffocando qualunque dibattito parlamentare.
Così, in un assordante silenzio, tutte le spese della Difesa diventeranno un affare privato, nelle mani di un consiglio d'amministrazione e di dirigenti scelti soltanto dal ministro in carica, senza controllo del Parlamento, senza trasparenza.
La privatizzazione di un intero ministero passa inosservata mentre introduce un principio senza precedenti.
Che pochi parlamentari dell'opposizione leggono chiaramente come la prova generale di un disegno molto più ampio: lo smantellamento dello Stato.
"Ora si comincia dalla Difesa, poi si potranno applicare le stesse regole alla Sanità, all'Istruzione, alla Giustizia: non saranno più amministrazione pubblica, ma società d'affari", chiosa il senatore pd Gianpiero Scanu.
Stiamo parlando di Difesa Servizi Spa, una creatura fortissimamente voluta da Ignazio La Russa e dal sottosegretario Guido Crosetto: una società per azioni, con le quote interamente in mano al ministero e otto consiglieri d'amministrazione scelti dal ministro, che avrà anche l'ultima parola sulla nomina dei dirigenti.
Questa holding potrà spendere ogni anno tra i 3 e i 5 miliardi di euro senza rispondere al Parlamento o ad organismi neutrali.
In più si metterà nel portafogli un patrimonio di immobili 'da valorizzare' pari a 4 miliardi.
Sono cifre imponenti, un fatturato da multinazionale che passa di colpo dalle regole della pubblica amministrazione a quelle del mondo privato.
Ma questa Spa avrà altre prerogative abbastanza singolari.
Ed elettrizzanti. Potrà costruire centrali energetiche d'ogni tipo sfuggendo alle autorizzazioni degli enti locali: dal nucleare ai termovalorizzatori, nelle basi e nelle caserme privatizzate sarà possibile piazzare di tutto.
Bruciare spazzatura o installare reattori atomici?
Signorsì!
Segreto militare e interesse economico si sposeranno, cancellando ogni parere delle comunità e ogni ruolo degli enti locali.
Comuni, province e regioni resteranno fuori dai reticolati con la scritta 'zona militare', utilizzati in futuro per difendere ricchi business.
Infine, la Spa si occuperà di 'sponsorizzazioni'.
Altro termine vago.
Si useranno caccia, incrociatori e carri armati per fare pubblicità?
Qualunque ditta è pronta a investire per comparire sulle ali delle Frecce Tricolori, che finora hanno solo propagandato l'immagine della Nazione.
Ma ci saranno consigli per gli acquisti sulle fiancate della nuova portaerei Cavour o sugli stendardi dei reparti che sfilano il 2 giugno in diretta tv?

Lo scippo. Quali saranno i reali poteri della Spa non è chiaro: le regole verranno stabilite da un decreto di La Russa. Perché dopo oltre un anno di dibattiti, il parto è avvenuto con un raid notturno che ha inserito cinque articoletti nella Finanziaria. "In diciotto mesi la maggioranza non ha mai voluto confrontarsi. Noi abbiamo tentato il dialogo fino all'ultimo, loro hanno fatto un blitz per imporre la riforma", spiega Rosa Villecco Calipari, capogruppo Pd in commissione Difesa: "I tagli alla Difesa sono un dato oggettivo, dovevano essere la premessa per cercare punti di convergenza. La tutela dello Stato non può avere differenze politiche, invece la destra ha tenuto una posizione di scontro fino a questo scippo inserito nella Finanziaria"

.Non si capisce nemmeno quanti soldi verranno manovrati dalla holding. Difesa Servizi gestirà tutte le forniture tranne gli armamenti, che rimarranno nelle competenze degli Stati maggiori. Ma cosa si intende per armamenti? Di sicuro cannoni, missili, caccia e incrociatori. E gli elicotteri? E i camion? E i radar e i sistemi elettronici? Quest'ultima voce ormai rappresenta la fetta più consistente dei bilanci, perché anche il singolo paracadutista si porta addosso una serie di congegni costosissimi. La definizione di questo confine permetterà anche di capire se questa privatizzazione può configurare un futuro ancora più inquietante: una sorta di duopolio bellico. Finmeccanica, holding a controllo statale che ingaggia legioni di ex generali, oggi vende circa il 60 per cento dei sistemi delle forze armate. E a comprarli sarà un'altra spa: due entità alimentate con soldi pubblici che fanno affari privati. Con burattinai politici che ne scelgono gli amministratori. All'orizzonte sembra incarnarsi un mostro a due teste che resuscita gli slogan degli anni Settanta. Ricordate? 'L'imperialismo del complesso industriale-militare'. Un fantasma che improvvisamente si materializza nell'opera del governo Berlusconi.

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/forze-armate-e-privatizzate/2117172&ref=hpsp