Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
sabato 6 novembre 2010
Religioni nel mondo.
Cosce mafiose.
Semplificazione normativa a Venezia: l’acqua alta passa alla regione.
Il Veneto finisce sott’acqua. Confermando la vocazione al sommerso.
(Ma guardiamo il lato buffo: un sacco di leghisti sui gommoni)
Il maltempo è stato così devastante che i telegiornali hanno dovuto alleggerire con un servizio sui morti sul lavoro.
Il Veneto ha risposto all’emergenza usando le procedure standard: squadre di cittadini girano per le strade gridando alle acque di tornarsene a casa loro.
Si indaga sulle responsabilità delle istituzioni: pare che abbiano montato il Mose al contrario.
Vicenza allagata. I gatti girano già in umido.
La Protezione civile presidia la città mentre il suono delle ambulanze echeggia per le vie: è il loro modo di festeggiare un altro affare concluso.
Ora il Veneto chiede aiuto. Ma nessuno lo capisce.
Esondazioni anche in Calabria: colpiti due quartieri di Gioia Tauro, eccetto i negozianti in regola coi pagamenti.
Berlusconi a Fini: “È maggiorenne e incensurata. È la mia ultima offerta”.
Il premier: “La mafia vuole colpirmi”. Com’è noto, anche a Falcone riempirono la casa di mignotte.
Secondo il premier, gli scandali sarebbero una vendetta della mafia. In pratica si tratta di ammutinamento.
“Fango e menzogne non mi fermeranno”. Sono amici di vecchia data.
Ruby si racconta: “Ricordo ancora le frustate sulla schiena di mio padre”. Non credevo che la accompagnasse alle feste.
Berlusconi lamenta: “La stampa non dà risalto a ciò che davvero fa il governo”. Tranne forse Penthouse.
Draghi: “I precari vanno stabilizzati”. Potrebbero cadere dai tetti.
Cgil, una donna alla guida. Inevitabili gli scontri.
http://www.spinoza.it/2010/cosce-mafiose
Taormina: “Le parlamentari PdL? Il 15% eletto perché l’ha data”
L’avvocato ex onorevole di Forza Italia in un’intervista a Klaus Condicio rilascia dichiarazioni imbarazzanti sulle onorevoli del partito di Berlusconi
“Legge antiprostituzione? Ridicolo, il 15% delle parlamentari Pdl e’ stata eletta dopo averla data…. Quando decidero’ di fare i nomi ci saranno sorprese”. Lo ha dichiarato l’avvocatoCarlo Taormina intervistato da Klaus Davi,conduttore di KlausCondicio, programma in onda su You Tube.
MI QUERELANO? ME NE FREGO! – “Non ho paura di querele- continua l’avvocato- di me hanno paura… Questa storia dei peana delle parlamentari Pdl che esultano per la legge sulla prostituzione mi fa ridere sa. Ben il 15% di queste signore e’ stata candidata dopo averla data al capo di turno… e poi fanno la guerra alle prostitute”. Taormina non teme guai giudiziari: “No perche’ sanno che io so non tutto ma di piu’. Una delle piu’ grandi liberta’ del mondo e’ stata quella di disporre del proprio corpo. Ora vogliono fare la legge contro le lucciole, penso che sia prioritaria la liberta’”.Carlo Taormina ha poi aggiunto: “La situazione non e’ solo di adesso ma data nel tempo… In Forza Italia sapevamo gia’ di queste indecenze e i nomi di chi l’aveva data. Anche qualche maschio si e’ prostituito con altri maschi ma per loro ci sono state altre forme di prostituzione: fare affari”.
IERI PARLAVA DI BRUNETTA – «A Renà datte ‘na regolata», avrebbe detto l’avvocato Carlo Taormina al ministro Renato Brunetta, nel 2006, quando il ministro era un eurodeputato e «si era incaponito» con un caso. Il caso, raccontato da Taormina in un’intervista di ieri al Corriere della Sera, era quello di Nadia Macrì, la giovane di Reggio Emilia che sostiene di aver avuto rapporti sessuali a pagamento con il premier. La Macrì fu portata più volte dal ministro allo studio del legale per una faccenda di affidamento del figlio della Macrì. «Io cercavo di dissuaderlo – afferma Taormina – avevo parlato anche con il pm di Modena e insomma la situazione era piuttosto ingarbugliata. Dopo tutto eravamo colleghi all’università di Tor Vergara». L’avvocato Taormina dice di sentirsi «offeso» e «strumentalizzato», perchè se dai verbali della Macrì emerge che sono stati pagati 10mila euro per un incontro sessuale con Berlusconi e solo 300 da Brunetta, «mi viene il sospetto, come dire? Di aver fatto parte del pagamento della prestazione. Perchè ricordo che Brunetta si era impegnato lui a pagare le spese legali della Macrì ma io non vidi un soldo». Gli incontri tra Taormina e Brunetta andarono avanti per 3-4 mesi, fino al giugno 2006 e all’epoca, il ministro «era anche piuttosto adirato perchè Berlusconi – conclude Taormina – non l’aveva candidato al Parlamento».
http://www.giornalettismo.com/archives/93536/taormina-le-parlamentari-pdl/
venerdì 5 novembre 2010
Quattro risate, tanto per smorzare le preoccupazioni.
Appena ricevuta:
Problemi con la Questura?
Fermo di polizia per furto?
E' mezzanotte e non sapete dove procurarvi un tanga?
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Contemporaneamente, un funzionario pagato dai cittadini, magari addirittura un Consigliere Regionale della Lombardia, tipo Nicole Minetti, viene a togliervi dai guai.
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* M. B. era una venditrice di salmone, ha attivato il suo ChiamaSilvio Beghelli ed è diventata ministro pure lei.
* N. L. era una ragazzina di Caserta, ha attivato il ChiamaSilvio Beghelli ed è diventata una reginetta del jet-set.
Visto?
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Un paese sotto scacco.
AMBIENTE, SMALTIMENTO RIFIUTI / No ai termovalorizzatori nel Lazio
Queste sottilissime polveri, anche a molti chilometri di distanza, finiscono per essere inalate dai mammiferi, uomo compreso. Una volta inalate in una decina di secondi attraversano gli alveoli dei polmoni o l’apparato digerente ed entrano in circolo nel sangue. Le conseguenze non sono immediate, ma attraverso l'accumulo di mesi ed anni possono ingenerare patologie anche gravi come una malattia conosciuta con il nome di trombo embolia polmonare che è la terza causa di morte al mondo. Uno studio svedese di alcuni anni fa riporta che il 13,6% di morti sono dovute proprio al trombo embolia polmonare.
Restando in tema di termovalorizzatori si dice spesso che le ultime generazioni di questi inceneritori annullano completamente le diossine. Non è vero! Le diossine si formano in quantità rilevanti fra i 450-800°C. Pertanto si dice che il problema emissione diossina si può eliminare innalzando la temperatura del processo di combustione fino ai 1100°C. - "In realtà il problema non è stato risolto"-, spiega il prof. Stefano Montanari, esperto nel settore, -" non tutto l’inceneritore funziona a questa temperatura, solo una parte. Quando il fumo che si genera si allontana dalla fonte di alta temperatura inevitabilmente entra nella frazione di 800-500°C. Risultato: le diossine si formano nello stesso modo. In più a temperatura di 1100°C si formano particelle molto più piccole per cui più aggressive. Queste polveri sottili hanno la particolarità di non essere biodegradabili cioè rimangono per sempre. Una volta che le produco continuano sono ad accumularsi. Per cui l’unica possibilità è non produrle".
Qual'é allora la soluzione a questo problema? Oltre alla differenziazione ne esiste un'altra che si chiame dissociazione molecolare. E' una tecnologia di smaltimento rifiuti che non produce impatto ambientale, ne fumi dannosi alla salute e che in più fornisce tanta di quella energia elettrica e calorica da far diventare gli stessi rifiuti una valida alternativa ai combustibili fossili. Le basse temperature del reattore chimico consentono la rottura dei legami molecolari e l'ossidazione dei materiali di diversa natura (solidi, liquidi, gassosi, fanghi). I metalli sono recuperati dopo il trattamento e avviati alla filiera del riciclaggio. Inoltre, lavorando a basse temperature i rifiuti, circa 400 C°, si evita la formazione delle diossine nei fumi. L'emissione di polveri è nettamente inferiore rispetto ai tradizionali inceneritori che lavorano con temperature di circa 1200 C°.
Gli altri inquinanti, come i composti di zolfo, il monossido di carbonio e gli ossidi di azoto hanno infine valori dimezzati. L'energia prodotta dagli impianti può essere recuperata sotto forma di gas sintetico (syngas) con rendimenti superiori a quello di un normale impianto di incenerimento ad alta temperatura. Una caratteristica di questi impianti è che non hanno le ciminiere, ma solo un paio di grossi tubi di scarico preceduti da un apparato catalitico come è per le automobili.
Gli impianti di smaltimento basati sulla dissociazione molecolare possono essere realizzabili anche su bassa scala. Questo favorisce la loro presenza capillare sul territorio e riduce il trasporto dei rifiuti solidi urbani per lunghe distanze, come oggi avviene nel caso dei megainceneritori o delle megadiscariche.
La tecnologia sembra avere le carte in regola per accattivarsi la simpatia dei molti comitati locali di cittadini nelle vicinanze di una discarica o di un inceneritore. Sarebbe una valida soluzione non solo per la Campania, ma per tutto il nostro Paese.
In Italia è stato realizzato il primo impianto sperimentale, a Peccioli in Toscana. Questo impianto oltre a risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti di Peccioli, sta lentamente eliminando una vecchia discarica di Firenze. La realizzazione di un impianto che soddisfi 100.000 abitanti si può realizzare in un solo anno. Oltre a ciò questo impianto è in grado di mettere in rete tanta di quella energia elettrica da illuminare un paese di 8.000 persone.
Impianto di dissociazione molecolare di Peccioli
Due anni fa l'amministrazione provinciale di Viterbo si interessò a questa tecnologia di smaltimento rifiuti, ne fu addirittura entusiasta al punto da organizzare uno stage per farla conoscere. -"Tempo perso inutilmente!"- è il commento dei dirigenti di Accademia Kronos -" Tempo perso se ora si torna a parlare di termovalorizzatori! Ci troviamo ancora nel paradosso tutto italiano: mentre a livello europeo ci si orienta su tecnologie sostitutive dei megaimpianti di incenerimento rifiuti, come appunto i dissociatori molecolari, da noi si punta su tecnologie del passato, tecnologie che impattano con l'ambiente e con la salute umana. E tutto questo a beneficio di chi? "- La nota inviata alla Regione conclude invitando la Giunta a rivedere le proprie decisioni in merito e ad aprirsi alle nuove tecnologie come, appunto la dissociazione molecolare".
Filippo Mariani