Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
martedì 15 marzo 2011
Le unità d’Italia.
C’è chi si unisce ai cori festanti “ufficiali” e alla lunga serie di eventi e manifestazioni previste. Molti di loro fino a nemmeno un anno addietro erano ignari perfino dell’esistenza di tale ricorrenza, salvo a scoprirla oggi che il governo, con i soli voti contrari della Lega, decide di istituire in tale data un giorno di “vacanza”, solo per quest’anno e a scapito del 4 novembre (giusto per non alterare gli equilibri “produttivi”).
Vi sono quelli che non condividono la scelta di tale data come ricorrenza dell’Unità di un Paese che tanto unito non appare, almeno sotto il profilo politico ed economico: che ci sia una Italia duale e una cosiddetta “questione meridionale” è un fatto indubitabile, per la cui evidenza non occorre scomodare il revisionismo storico del Risorgimento.
Vi sono quelli che, nauseati dalla dilagante recrudescenza nazi-fascista rappresentata dalla più deteriore classe dirigente leghista e dalla sua base militante sempre più fanatica, preoccupati di vederli occupare in numero sempre maggiore i posti di potere, di vederli presenziare sempre più frequentemente in televisione, con quello stile arrogante ed insopportabile che li contraddistingue, non tollerano affatto che vi possano essere altre voci se non quelle della retorica “unitarista” e – magari consapevoli delle “criticità” della storiografia ufficiale sul Risorgimento e delle verità storiche sollevate dai cosiddetti revisionisti – apprezzano comunque lo sforzo sanremese di Benigni condividendo il fine “unitario” sotteso a un monologo da molti altri, invece, aspramente criticato: per queste persone i continui attacchi alle istituzioni sferrati da parte della Lega rappresentano (e come dargli torto) una concreta minaccia per le stesse fondamenta del Paese.
Vi sono coloro che, invece, non accettano di essere condizionati da chi da anni fa la voce grossa inneggiando alla secessione, decidendo di approfittare di tale ricorrenza per rivendicare una memoria tradita, in onore di quanti (si parla di centinaia di migliaia di vittime) hanno pagato col sangue la feroce repressione sabauda durante l’annessione del Mezzogiorno. E in memoria di queste vittime il 17 marzo è stata lanciata su Facebook una iniziativa che sta coinvolgendo le piazze di moltissimi comuni del meridione d’Italia, ma non solo del meridione, e non solo d’Italia. Alcuni hanno pensato di scendere in piazza con una candela accesa trasformando la ricorrenza del 17 marzo come “Giorno della Memoria per i caduti e per i tanti che sono dovuti emigrare”.
C’è perfino chi, a Napoli, ha scelto di onorare la memoria delle vittime meridionali con un un Flash Mob così strutturato: tutti i partecipanti grideranno “Malaunità” dopo che i coordinatori dell’evento avranno urlato ciascuna delle 15 parole chiave scelte: “Garibaldi”, “Bassolino”, “Lega Nord”… Infine, dopo un fischio, tutti si getteranno a terra per un minuto.
Ma neanche fra queste “voci discordanti” vi è un’anima comune: c’è chi è nostalgico dei Borbone; c’è chi si dichiara invece repubblicano (e riconosce come propria festa solo il 2 giugno, ricorrenza della nascita della Repubblica Italiana); c’è perfino l’indipendentista veneto, che si distingue nettamente dai cosiddetti “neomeridionalisti”, pur condividendo la medesima lettura della storia risorgimentale.
E nemmeno fra questi ultimi troviamo unità di intenti, malgrado un comune atteggiamento nei confronti dell’anniversario. Vi sono i sicilianisti autonomisti, che rivendicano la mancata applicazione dello Statuto Speciale della Regione Siciliana; gli indipendentisti, che – come i suddetti veneti – vorrebbero uno stato siciliano indipendente; vi sono i federalisti, per i quali pur essendo indiscutibile l’unità del Paese in una unica Nazione, auspicano ad una struttura federalista dello Stato che possa contribuire a declinare tale Unità nelle distinte peculiarità di territori diversissimi fra loro, che necessitano di approcci autonomi e indipendenti. Un federalismo che, a detta di costoro, nulla ha a che vedere con quanto promosso dal governo attuale sotto la spinta della Lega.
Eppure malgrado questo caleidoscopio di forme e di distinte posizioni si fa fatica a pensare all’Italia come un paese diviso. La lingua italiana ha unito il paese a partire da 6 secoli prima del 17 marzo 1861. Come lingua letteraria, l’italiano costituì per secoli il fondamento di quel patrimonio culturale comune che fu determinante nel processo che spinse gli abitanti dello stivale a battersi da più parti per l’indipendenza del Paese dagli occupanti stranieri e per la sua unificazione politica.
Malgrado dunque le diverse visioni che “spaccano” l’Italia, sul passato, sul presente e sul futuro, e malgrado questo paese non sia ancora riuscito a risolvere la fondamentale questione della sperequazione socio-economica tra Nord e Sud (soluzione che oggi, sotto le pressioni dell’economia globalizzata, rappresenta una condicio sine qua non per affrontare la crisi economica in corso) malgrado si possa discutere su tutto, perfino sul fatto se abbia senso o no – oggi – festeggiare il 150°, e proprio in virtù di questa libertà di revisionare perfino i “capisaldi” della nostra storia, in fondo il nostro amato paese è più unito e in salute di quanto alcuni desiderino che non sia.
E sono certo che – proprio perché non ne sottovalutano il pericolo – la maggior parte degli italiani saprà far fronte comune agli attacchi leghisti, vanificandoli e rafforzando l’unità del Paese.
Il terremoto in Giappone è colpa dell'uomo. Le prove.
Il terremoto che ha colpito il Giappone di magnitudo 8,9 ha provocato un enorme tzunami con onde alte oltre 10 metri e la preoccupante esplosione del reattore N°1 della centrale nucleare di Fukushima. Il sisma è stato uno dei più devastanti negli intimi 150 anni (il più tremendo si verificò nel maggio del 1960 in Cile quando la terra tremò ad un magnitudo 9.3) e ha provocato uno spostamento dell'asse terrestre pari a 10 cm, portando all'aumento della rotazione della terra di un microsecondo (un milionesimo di secondo). Ma cosa sta succedendo al nostro pianeta? Siamo sicuri che sia tutto solo un fattore naturale e che l'uomo non centri nulla?
Tra le mille ipotesi fatte c'è chi sostiene che la causa del terremoto sia di natura umana. E che sia stato proprio l'uomo a causare il sisma. Come? Attraverso i test nucleari.
LE PROVE- Dagli anni 50 Stati Uniti, Russia, Cina e India hanno iniziato ad effettuare test nucleari e forti terremoti, superiori al magnitudo 7.0 della scala Richter, sono succeduti alcuni giorni dopo questi test, sarà solo casualità?
Sappiamo benissimo che la crosta terrestre è in continuo movimento e le placche tettoniche che sfregano le une sulle altre provocano naturalmente vulcani e terremoti ma rimane il dubbio sul perché, tutti i terremoti avvenuti dopo esperimenti nucleari, siano sempre stati a un magnitudo pari o superiore allo 6.0 della scala Richter.
Nel 1974 il Dottor Matsushita, scienziato del National Center of Atmosferic Research, scoprì che dopo questi test nucleari la ionosfera e il campo magnetico terrestre venivano disturbati per un periodo da dieci giorni a due settimane portando addirittura ad oscillazioni dei poli terrestri.
Lo scienziato fu subito messo a tacere dal governo degli Stati Uniti e gli fu impedito di continuare le sue ricerche in merito nascondendo tutte le prove che egli aveva rilevato.
Ecco la tabella con le varie date dei test e i relativi terremoti:
Ad esempio, il 5 aprile 2009 la Corea del nord lancio il suo primo missile atomico di media gettata, il giorno successivo, il 6 aprile un forte terremoto di magnitudo pari a 5,9 della scala Richter colpì l'Aquila mietendo centinaia di morti.
IL TERREMOTO IN GIAPPONE- Adam Kadmon, l'uomo del Mistero, ci ha parlato già di queste "coincidenze" da molto tempo, ora che abbiamo davanti agli occhi questi dati e questa evidenza crediamo che non ci siano molti dubbi a riguardo. Secondo la sua teoria i potenti stanno cambiando il nostro clima, la nostra terra e stanno distruggendo tutto negando l'evidenza.
http://affaritaliani.libero.it/cronache/terremoto_giappone_prove150311.html
Il debito pubblico.
Caspita!
La mia famiglia è indebitata per ben 125 milioni!
Anche quella di mia figlia con due bimbette di 7 e 2 anni!
Ma come li hanno spesi questi soldi a nostra insaputa?
Eppure non approfittiamo delle strutture ospedaliere, non ingurgitiamo farmaci a dismisura, anzi li aborriamo, qualsiasi cosa facciamo paghiamo; paghiamo i pedaggi autostradali, paghiamo l'acqua, la luce, il gas, la benzina - quella poi con continui aumenti - paghiamo lo smaltimento dei rifiuti, le tasse, paghiamo tutto ciò che compriamo, camminiamo su strade dissestate e sporche, non abbiamo asili, compriamo la carta igienica per le scuole, paghiamo il canone televisivo per vedere Fede e Ferrara, per non parlare di Minchiolini,...
Misteri del governo italiano!
Se non si eliminano la corruzione e l'evasione fiscale, che gravano pesantemente sul nostro debito pubblico, non andremo da nessuna parte.
31milioni a testa, compresi i neonati, poverini.
E tutto per mantenere un'apparato burocratico inefficiente e deficiente!
lunedì 14 marzo 2011
Referendum nucleare: Maroni, fai risparmiare all’Italia 400 milioni di euro.
Ciao cettina, In Giappone l'emergenza nucleare è ancora fuori controllo. I reattori stanno saltando uno a uno e una fuoriuscita massiccia di materiale radioattivo impedirebbe ulteriori interventi, con il rischio di altre esplosioni e altri rilasci di radioattività. | |
Perchè? Gli sciacalli hanno un piano: far fuori le rinnovabili per fare largo al nucleare.
Ecco il “piano degli sciacalli” in tre punti:
> Ieri: con un decreto fermare la corsa delle energie rinnovabili in Italia, uno dei pochi settori economici in crescita in un Paese in ginocchio;
> Oggi: minimizzare i rischi del nucleare e fare finta che in Giappone tutto sia sotto controllo; sprecare 400 milioni di euro non accorpando il referendum nucleare alle amministrative di maggio;
> Domani: far pagare in bolletta a tutti gli italiani il conto (almeno 7 miliardi di euro a centrale) garantendo la copertura dei costi fuori mercato del nucleare.
Basta subire l’idiozia degli sciacalli! Il Referendum nucleare è una possibilità unica per fermarli.
La petizione che abbiamo lanciato per chiedere al Ministro Maroni di accorpare amministrative e referendum ha quasi raggiunto le 50 mila firme.
Partecipa anche tu a questa mobilitazione: diffondi la petizione in rete, condividila su Facebook e inoltrala ai tuoi contatti.
Salvatore Barbera
Responsabile campagna Nucleare
Greenpeace Italia
Giappone, Fukushima: inizia fusione del nucleo. Tokyo chiede aiuto agli Usa.
18.47 – Aiea: “Improbabile che Fukushima si trasformi in una nuova Chernobyl”
E’ “molto improbabile” che l’incidente nucleare all’impianto giapponese di Fukushima si trasformi in una situazione come il disastro di Chernobyl 25 anni fa in Ucraina. Lo ha affermato da Vienna Yukiya Amano, direttore generale dell’Aiea. La differenza principale, secondo il diplomatico giapponese, è che non è in atto alcuna reazione a catena nei reattori di Fukushima e che a Chernobyl non c’erano contenitori del nocciolo del reattore simili a quelli in Giappone. Amano ha quindi sottolineato che non si tratta “di un incidente causato da errore umano o da progettazione”, ma della conseguenza di una “enorme catastrofe naturale che è andata oltre l’immaginazione”.
18.41 – Fukushima, Aiea: “Non ci sono segnali di possibili fusioni del nucleo”
Al momento non ci sono segnali di possibili fusioni del nucleo nei reattori delle centrali giapponesi colpite dal terremoto. Lo ha precisato l’Aiea. “Non abbiamo indicazioni – ha detto il direttore del Dipartimento sicurezza nucleare dell’agenzia atomica – che ci sia già un processo di fusione in atto”. Il rischio di una fusione nucleare era stato evocato per il reattore numero due della centrale di Fukushima le cui barre di combustibile erano rimaste esposte per ore.
18.25 – Fisico del Cnr: “C’è il rischio di fuoriuscita di materiale altamente radioattivo”
Il rischio più concreto della fusione del nocciolo nella centrale di Fukushima è “la fuoriuscita di materiale altamente radioattivo che potrebbe contaminare l’area circostante, mentre al momento mi sembra improbabile che si formi una nube tossica: la parte superiore della centrale, malgrado le esplosioni, sembra che abbia tenuto”. Il fisico Valerio Rossi Albertini, esperto di nucleare del Cnr, traccia gli scenari possibili dell’emergenza atomica in Giappone seguita al cataclisma: la prospettiva più rosea è che “i giapponesi, tramite le iniezioni di acqua di mare o qualche altro escamotage, riescano a ricoprire del tutto le barre di zirconio contenenti il materiale combustibile, ossia l’uranio radioattivo.
18.17 – Governo giapponese chiede aiuto agli Usa per raffreddare i reattori
Il governo giapponese ha chiesto formalmente agli Stati Uniti aiuto per raffreddare i reattori nelle centrali nucleari danneggiate dal terremoto e dallo tsunami. E’ quanto ha reso noto la U.S. Nuclear Regulatory Commission che sta valutando il tipo di assistenza tecnica fornire, secondo quanto si legge sui media Usa. Già subito dopo il sisma, venerdì scorso, Washington aveva ordinato ai militari di stanza in Giappone di portare materiale raffreddante nella centrale di Fukushima dopo che era emerso che nel sisma era rimasto danneggiato l’impianto di raffreddamento.
17.55 – Francia:”Incidente nucleare giapponese di livello 5/6 su scala di 7″
L’Authority francese per la Sicurezza nucleare (Asn) ritiene che l’incidente nucleare in Giappone potrebbe passare dall’attuale livello 4 ad un livello 5 o 6 su una scala internazionale che va da 1 a 7. “Il livello 4 è già molto grave e raramente sono stati nel mondo gli incidenti di questa natura. Ma ci si può aspettare che l’allarme salirà ad un livello 5 o addirittura 6″, ha detto durante una conferenza stampa a Parigi, il presidente Asn Jean-Claude Lacoste, che ha paragonato l’incidente della centrale di Fukushima a quello di Three Mile Island, negli Stati Uniti, che si è verificato nel 1979.
16.22 – Fukushima: Barre nucleari di nuovo esposte. Inizia fusione del nucleo. Tokyio chiede aiuto all’Aiea
Le barre di combustibile del reattore 2 della centrale di Fukushima sono di nuovo completamente esposte, dopo che il livello dell’acqua è sceso. Lo ha reso noto la Tepco, il gestore dell’impianto giapponese. “Ciò indica una situazione critica e l’inizio di fusione del nucleo”. La Tepco teme che anche per il reattore 2 si profila la stessa conclusione del numero 1 e 3: un’esplosione nelle prossime ore. La società tenterà comunque di fare un buco nella struttura che ospita il reattore per permettere la fuoriuscita di idrogeno. La fusione del nucleo del reattore comporta la dispersione di un’elevata quantità di radioattività: un’ipotesi mai verificatasi nella storia del nucleare civile; mentre a Chernobyl non si arrivò alla fusione del nucleo. Almeno secondo le prime comunicazioni ufficiali, finora le dosi di radiazioni registrate al di fuori della centrale giapponese di Fukushima sono ben al di sotto di quelle che provocano avvelenamento: il valore di 1557,5 microSievert registrato ieri infatti è mille volte più basso della dose a cui si registrano i primi danni biologici acuti. Intanto Il Giappone ha chiesto ufficialmente aiuto all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) di inviare un team di esperti per aiutare le autorità locali a fronteggiare la crisi nucleare scatenata dal terremoto e dallo tsunami di venerdì. Lo ha rivelato il direttore dell’Aiea Yukiya Amano said Monday.
15.50 – Contaminati da radiazioni 17 marinai americani
Diciassette marinai a bordo della portaerei americana Ronald Reagan sono stati colpiti in modo lieve da radiazioni nucleari. La Reagan si trova da giorni al largo del Giappone, esattamente a 100 miglia a nord della centrale nucleare di Fukushima, dove si sono avute le esplosioni e le conseguenti perdite di radioattività. La Ronald Reagan è stata la prima imbarcazione Usa a partire per offrire aiuto alle popolazioni civili colpite dal terremoto e dallo tsunami che ha sconvolto quelle zone. La radioattività è stata captata al termine delle missioni che questi militari stanno svolgendo a bordo di tre elicotteri. Tutti loro sono stati immediatamente soccorsi, si sono lavati a fondo e le loro divise sono state distrutte. Anche gli elicotteri sono stati de-contaminati. Secondo un portavoce militare nessun altra contaminazione è stata rilevata a bordo.
14.09 – Fukushima, barre scoperte in tutti e tre i reattori della centrale 1
Le barre di combustibile sono rimaste scoperte, ossia non interamente sommerse dall’acqua di raffreddamento, in tutti e tre i reattori della centrale di Fukushima 1 che erano attivi al momento del terremoto di venerdì scorso. Lo ha reso noto la stessa società che gestisce l’impianto, la Tepco, ma secondo esperti di sicurezza nucleare le due esplosioni di idrogeno che hanno interessato due reattori della centrale (il numero 1 e il numero 3) inducono a ritenere che anche in essi le barre di combustibile siano rimaste scoperte per un periodo sufficientemente prolungato da innescare la reazione metallo-acqua, con conseguente produzione di idrogeno.
“E’ improbabile che si verifichi una grossa esplosione al reattore n 2 della centrale nucleare di Fukushima n.1″. Lo ha annunciato il portavoce del governo giapponese Yukio Edano, secondo quanto riportato dall’agenzia Kyodo, precisando che proseguono i lavori per stabilizzare la situazione del reattore n2 della centrale.
13.49 – Fukushima, Tepco: “Barre di combustibile nucleare forse parzialmente fuse”
Le barre di combustibile al reattore numero 2 dell’impianto atomico di Fukushima-Daiichi potrebbero essersi parzialmente fuse. L’ammissione arriva dalla società che gestisce l’impianto nipponico, la Tepco, citata dall’agenzia Kyodo.
13.28 – Fukushima, contaminato dipendente dopo l’esplosione nel reattore 3
Un dipendente è rimasto contaminato in seguito all’esplosione avvenuta oggi al reattore numero 3 dell’impianto di Fukushima. Lo ha riferito la TEPOC (Tokyo Electric Power Co), spiegando che è rimasto esposto a radiazioni un dipendente di 23 anni dopo l’esplosione dovuta a una concentrazione massiccia di idrogeno.
13.19 – Fukushima, distribuite pillole di iodio alla popolazione
Pillole di iodio non radioattivo distribuite alla popolazione per scongiurare i pericoli derivanti da eventuali contaminazioni. Questa una delle prime armi impugnate dal Governo giapponese alle prese con l’emergenza dell’impianto di Fukushima, che sta tenendo l’intero pianeta con il fiato sospeso.
13.18 – Fukushima, Tepco non esclude la fusione parziale del reattore numero 2
La compagnia che gestisce l’impianto di Fukushima (la Tepco) non esclude la fusione parziale delle barre di combustibile del reattore numero due della centrale nucleare di Fukushima, rende noto l’agenzia di stampa Kyodo. In seguito a un guasto dell’impianto di raffreddamento dell’impianto, e di un privo tentativo fallito di immettere acqua marina nel nucleo del reattore, le barre sono rimaste esposte “brevemente”, come ha precisato un portavoce della prefettura di Fukushima. Il portavoce del governo giapponese, Yukio Edano, ha reso noto che il pompaggio di acqua marina ha iniziato a funzionare.
12.38 – Fukushima, rischio di fusione del reattore numero 2
Non si può escludere una fusione nel reattore numero due dell’impianto nucleare di Fukushima-Daiichi: lo scrive l’agenzia di stampa nipponica Jiji, che cita la società proprietaria della centrale, Tepco. Il circuito di raffreddamento del reattore da ore ha cessato di funzionare e il livello dell’acqua è talmente basso che le barre di combustibile nucleare sono al momento totalmente esposte, spiega l’agenzia. I tecnici della centrale di Fukushima hanno cominciato a pompare acqua sulle barre esposte del reattore 2 della centrale n. 1 per cercare di raffreddarle.
12.34 – Nucleare, Paesi asiatici fanno test sugli alimenti
I Paesi asiatici passano al setaccio i prodotti alimentari importati dal Giappone per verificare che non siano stati contaminati dalle radiazioni nucleari. Hong Kong, Malaysia, Filippine, Singapore e Taiwan hanno tutti annunciato di aver adottato misure cautelari dopo le due esplosioni nella centrale atomica di Fukushima-Daiichi. I prodotti più a rischio sono ovviamente i prodotti freschi, latticini, frutta, verdura, ma anche il pesce crudo, prodotto base per sushi e sashimi. Per ora l’Agenzia per la sicurezza nucleare del Giappone ha escluso la possibilità di un incidente tipo Chernobyl, ma una portaerei Usa e altre navi impegnate nei soccorsi hanno invertito la rotta per il pericolo rappresentato delle radiazioni.
12.20 – Fukushima, barre di combustibile nucleare totalmente esposte
Le barre di combustibile nucleare nel reattore n.2 della centrale di Fukushima n. 1 sono totalmente esposte. Lo ha annunciato la società che gestisce l’impianto, la Tepco, secondo quanto riportato dall’agenzia Kyodo news. A questo punto, il rischio di fusione delle barre di combustibile non può essere escluso.
12.06 – Fukushima, fallito il tentativo di raffreddamento del reattore 2
Sarebbe fallito il tentativo di raffreddare con acqua marina il reattore numero 2 della centrale nucleare di Fukushima 1. A riferirne sono i media nipponici, precisando che le barre di combustibile già non sono più completamente coperte da liquido di raffreddamento. Il sistema di raffreddamento del reattore si era bloccato alcune ore fa.
Il commissario europeo all’Energia Guenther Oettinger ha convocato per domani una riunione di esperti sulla sicurezza nucleare dell’Unione Europea per discutere delle conseguenze del terremoto in Giappone. Intanto il sottosegretario tedesco all’Ambiente, Katherine Reiche, in apertura dei lavori del Consiglio Ue, avvisa: “Le esplosioni nelle centrali nucleari giapponesi non hanno nessuna immediata conseguenza per gli Europei – e ancora – siamo in stretto contatto con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica e controlla da vicino la situazione in Giappone”. I livelli di radiazioni nucleari in tutti gli Stati membri “al momento e’ normale”, spiegano a Bruxelles, citando “gli esperti Ue a Lussemburgo”. La piattaforma di scambi sui dati europei Eurdep mette in relazione i sistemi di controllo delle radiazione di tutti gli Stati membri, che misurano regolarmente i livelli nazionali. Quanto aumentano i livelli in uno Stato, tutti gli altri vengono avvertiti. Intanto sull’onda del disastro nucleare in Giappone, la Svizzera ha sospeso il programma per la sostituzione degli impianti atomici obsoleti per dare priorità assoluta alla sicurezza. Le autorità svizzere, si legge le comunicato dell’Ufficio Federale per l’Energia, “hanno deciso di sospendere le procedure in corso riguardanti le richieste di autorizzazione per la sostituzione degli impianti nucleari fino a quando non vengano riesaminati e, se necessario, modificati gli standard di sicurezza”.
10.00 – Governo: “Esclusa una nuova Chernobyl”
L’Agenzia per la Sicurezza Nucleare nipponica ha assicurato che “non c’è alcuna possibilità” che si ripeta un disastro come quello di Chernobyl nell’impianto nucleare di Fukushima-Daiichi. Lo ha riferito il governo nipponico con il ministro per la Strategia nazionale, Koichiro Genba.
9.45 – Fukushima, due reattori fuori pericolo
L’ emergenza è finita per due dei reattori della centrale nucleare di Fukushima danneggiati dal terremoto. Lo afferma l’agenzia Kyodo citando la Tepco, la società che gestisce gli impianti. Secondo l’agenzia Jiji si tratta diun solo reattore, il n.2 della centrale di Fukushima n.1. I tre reattori danneggiati dal terremoto di venerdì scorso sono i numeri 1, 2 e 3 e della centrale numero 1 di Fukushima. Il complesso nucleare di Fukushima comprende le due centrali contrassegnate dai numeri 1 e 2.
9.53 – Ministro francese: “Non si può escludere catastrofe”
La situazione dopo l’incidente nella centrale nucleare giapponese di Fukushima è “preoccupante” e a questo punto non si può escludere lo scenario di una catastrofe nucleare: lo ha detto oggi il ministro dell’Industria francese, Eric Besson. “Siamo di fronte a un incidente nucleare grave poiché ci sono state fughe radioattive, ma non siamo a una catastrofe”. Tale scenario, ha poi aggiunto il ministro, non è però da escludere: “Non lo possiamo assolutamente scartare”, ha precisato. Secondo Besson, “la catastrofe sarebbe la fusione del reattore e soprattutto la rottura della gabbia che lo racchiude”.
9.33 – Equipaggio portaerei Usa esposto a radiazioni, flotta ritira navi da Fukushima
L’equipaggio della portaerei Usa, Ronald Reagan, in missione umanitaria in Giappone, è stato esposto alle radiazioni e ha ricevuto in un’ora i valori di solito assorbiti in un mese. La portaerei ha attraversato la nube radioattiva provocata dai reattori nucleari danneggiati di Fukushima, mentre si avvicinava alle coste giapponesi per portare aiuto alla popolazione colpita dal terremoto. Secondo il New York Times, che cita funzionari del governo, anche gli elicotteri in ricognizione a un centinaio di chilometri a nord dalla zona degli impianti nucleari sono rimasti coperti di polvere radioattiva, che poi e’ stata lavata via. Per ora, nessuno dei militari ha riportato effetti negativi dall’esposizione, ma l’episodio conferma che i venti stanno portando il materiale radioattivo verso il Giappone nord-orientale. La settima flotta americana ha deciso di allontanare le sue navi e i suoi aerei dalla zona più vicina all’impianto nucleare dopo aver rilevato l’alto livello di contaminazione radioattiva.