Sviluppato in Centro immunologico Avana, migliora pazienti gravi.
Secondo gli specialisti non può prevenire la malattia, ma migliora considerevolmente lo stato dei pazienti gravi.
Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha sollecitato il gotha di Cernobbio a preoccuparsi non solo del vincolo del debito pubblico, ma anche delle mancate riforme per rilanciare produttività e crescita. La Confindustria ha giudicato l'ultima versione della manovra «debole e inadeguata», invitando il Governo a «ridurre le tasse su chi produce (lavoratori e imprese)» spostando il carico su tutto il resto «nulla escluso» (Il Sole 24 Ore del 2 settembre).
In effetti dov'è finita la "scossa" promessa qualche mese fa da Berlusconi per contrastare il pauroso prolungato ristagno dell'economia? Eppure senza stimoli alla crescita la manovra di aggiustamento dei nostri conti pubblici rischia di fallire miseramente per mancanza di credibilità.
Vanno benissimo le "riforme strutturali", purtroppo solo annunciate, come liberalizzazione dei servizi professionali, privatizzazioni di alcuni servizi pubblici locali, semplificazione amministrativa, allungamento dell'età di pensione di vecchiaia, promozione delle energie alternative: ma quasi tutti questi interventi sono privi di effetti sull'economia reale nell'immediato orizzonte temporale e quindi sul rilancio della crescita.
È possibile immaginare una manovra di "rigore e crescita", in cui accanto ai tagli di spesa pubblica e temporanei maggiori prelievi su redditi e patrimoni medio-alti (necessari!) vi sia una combinazione d'interventi capaci di agire contemporaneamente come stimolo alla domanda e all'offerta? Sì, una manovra che poggi su vari strumenti capaci di stimolare reddito e occupazione agendo su entrambi i lati della domanda e dell'offerta.
1) Come già proposto da Prometeia e altri, sgravi contributivi in busta paga e/o parziale riduzione dell'Irap finanziati con innalzamento di aliquote Iva. Le imprese sarebbero incoraggiate a creare nuovi posti di lavoro regolari (non in nero), mentre il maggior reddito disponibile dei lavoratori, solo molto parzialmente neutralizzato dai modesti rincari di prezzi dovuti all'Iva in questa fase di congiuntura depressa, agirebbe da spinta ai consumi. Incidentalmente, dato il rimborso Iva alle esportazioni ma la sua piena traslazione sui prezzi all'importazione, la manovra avrebbe effetti favorevoli sulle esportazioni nette e dunque sul Pil.
2) Sgravi fiscali permanenti, almeno fino all'uscita dalla fase peggiore della crisi, sull'assunzione di giovani, al Sud come al Centro-Nord: di nuovo un efficace incentivo alle aziende sane (che fanno profitti tassabili) a ridurre la disoccupazione giovanile, con effetto neutrale se non positivo sul gettito fiscale complessivo.
3) Rilancio da parte degli enti locali (in esenzione dal patto di stabilità) delle tante piccole-medie opere infrastrutturali (strade, trasporti, acqua, edilizia popolare e scolastica, ecc.) il cui stallo continua a penalizzare imprese e cittadini.
4) Accelerazione di alcuni grandi programmi infrastrutturali (banda larga in primis) con effetti positivi immediati sulla domanda d'investimenti e sui redditi (anche nell'indotto), ma in prospettiva anche sull'offerta (rimozione di molte strozzature e costi per le imprese). Alcuni studi della Banca mondiale (Cambini su La Voce.info del 2 settembre) stimano un moltiplicatore di queste spese sul Pil dell'1-1,5% all'anno.
5) Un'azione forte del Governo sui sindacati (tutti!) per favorire con appropriati incentivi fiscali la negoziazione collettiva di "salari di produttività", con effetti favorevoli indubbi sulla competitività basata sui costi del lavoro, che ormai da un decennio ci vede perdere terreno rispetto all'Europa.
6) Un programma decisamente più massiccio di sostegno pubblico (crediti d'imposta e finanziamenti diretti) a grandi programmi d'innovazione tecnologica nelle grandi filiere in cui giocano i vantaggi competitivi dell'industria italiana in molte nicchie a media e alta tecnologia. Si tratta, come ormai chiesto anche da Confindustria, di sostituire incentivi a pioggia di dubbia efficacia (come mostrano diversi studi microeconomici della Banca d'Italia) con un radicale rilancio di programmi come Industria 2015, unica iniziativa coraggiosamente disegnata più di cinque anni fa sulla scia dei "programmi strategici" (nulla a che fare con antichi e fallimentari "piani di settore") e poi colpevolmente mutilata.
Da anni Germania, Francia, Regno Unito, Olanda inducono aggregazione di grandi, medie e piccole imprese intorno a progetti di lungo respiro, nel contesto favorevole del Programma quadro della Ue, con approccio "bottom up" e senza assurde procedure come il "click day". Il premio Nobel Edmund Phelps ha suggerito anche in Italia una "banca dell'innovazione" sul modello israeliano. Anche con strumenti simili, oltre che con il "Fondo strategico" da poco varato da ministero dell'Economia e delle Finanza e Cassa depositi e prestiti, si possono incoraggiare le tanto sbandierate "reti di impresa", inclusi i 700 (!) "distretti hi-tech" ricordati nella Giornata della ricerca di Confindustria (Il Sole 24 Ore dell'11 luglio). Rilanciare la crescita combattendo il nanismo delle imprese: si può!
Se avete intenzione di convertirvi al solare, prima di comprare costosissimi pannelli, sappiate che presto non serviranno più. Stephen Rand ed i suoi colleghi della University of Michigan hanno scoperto come ricavare energia dalla luce del Sole, senza l’utilizzo delle classiche celle fotovoltaiche. I risultati della ricerca del’equipe del prof. Rand, pubblicati nel Journal of Applied Physics, hanno dimostrato che il campo magnetico della luce, fino ad oggi considerato troppo debole per essere utilizzato in applicazioni pratiche, è invece una potentissima fonte d’energia.
“Nelle classiche celle fotovoltaiche, la luce attraversa un materiale semi-conduttore, viene assorbita e crea calore. Fino ad oggi si sono costruiti i pannelli solari basandosi su tale processo d’assorbimento e si pensava che l’intensità del campo magnetico della luce fosse troppo insignificante per esser preso in considerazione. Abbiamo scoperto, invece, l’esistenza di un’interazione così strana, che è stata trascurata per più di cent’anni: la luce, passando attraverso un materiale non-conduttore, crea un campo magnetico così intenso che è in grado di causare, come un campo elettrico, il fenomeno della rettificazione ottica (la separazione delle cariche provocato dal campo elettrico della luce all’interno delle classiche celle fotovoltaiche, ndr). I risultati ottenuti porteranno alla creazione di celle fotovoltaiche di nuova generazione, che non implicheranno l’utilizzo di materiali semi-conduttori e non si baseranno sull’assorbimento della luce, bensì utilizzeranno il campo magnetico della luce per produrre energia.” – ha annunciato Stephen Rand.
“In base al fenomeno della rettificazione ottica, all’interno del materiale semi-conduttore con cui sono costruiti gli odierni pannelli solari, il campo elettrico della luce provoca una separazione delle cariche positive e negative, creando un voltaggio e quindi energia – ha spiegato il ricercatore William Fisher – fino ad oggi si pensava che tale effetto elettrico avvenisse solo all’interno di materiali cristallini che possiedono una certa simmetria. Abbiamo scoperto, che nelle giuste condizioni, la rettificazione ottica può essere indotta anche dalla componente magnetica della luce: il campo magnetico è in grado di curvare gli elettroni e generare sia un dipolo elettrico, che uno magnetico. Convogliando un numero sufficiente di questi dipoli in una fibra abbastanza lunga, si può ottenere un enorme voltaggio, tale da costituire una vera e propria batteria ottica. Estrendolo, tale voltaggio può essere utilizzato quale fonte d’energia”.
“Per ottenere questi risultati, la luce deve brillare in un materiale che non conduce elettricità,come il vetro ad esempio - sottolinea Fisher - e dev’essere infocata ad un’intensità di 10 milioni di watt per cm², anche se i nuovi materiali sono in grado d’ottenere ottimi risultati ad intensità minori. Tutto quello di cui abbiamo bisogno sono lenti per infocare la luce ed una fibra per guidarla. Il vetro può essere considerato un buon materiale, risultati migliori si ottengono con la ceramica trasparente”.
William Fisher e Stephen Rand hanno scoperto che la luce (di un laser o del Sole), passando attraverso un materiale non-conduttore, crea un campo magnetico con un’intensità così forte, che può essere utilizzato quale fonte d’energia e di sostituire, quindi, il ruolo che la corrente elettrica gioca nelle classiche celle fotovoltaiche. Gli scienziati della Michigan University hanno creato una “batteria ottica”, in grado di soppiantare i vecchi pannelli solari.
Durante i prossimi esperimenti, previsti per l’estate del 2011, Rand e Fisher lavoreranno prima con la luce di un raggio laser, poi direttamente con la luce del Sole. Gli scienziati prevedono di costruire una nuova generazione di celle solari che saranno, oltre che enormemente più potenti, anche molto più economiche di quelle utilizzate oggi.
Matteo Vitiello
http://buenobuonogood.wordpress.com/2011/05/03/pannelli-solari-addio/
Il pm barese Scelsi aveva denunciato il procuratore capo per presunti intralci all'indagine che mette in imbarazzo Berlusconi. Anche la Procura di Lecce apre un'inchiesta. L'avvocato del premier: "Non ero a conoscenza dei pagamenti a Tarantini e Lavitola", ma il suo nome compare più volte nelle carte. Il direttore dell'Avanti!, latitante: "Torno presto, ho solo aiutato una coppia in difficoltà."