mercoledì 14 marzo 2012

Dalai Lama "Il fiore della libertà". - Emanuele Boanini




Al giorno d’oggi è particolarmente triste vedere che persone in condizioni difficili non ricevono aiuto per ragioni politiche.
Alcune patiscono indirettamente gli effetti provocati dai governi che stanziano troppo denaro per gli armamenti e, di conseguenza, trascurano necessità fondamentali come l’agricoltura;il risultato è che, quando una calamità naturale si abbatte sul territorio,la situazione diventa disperata.
Altre persone patiscono direttamente le conseguenze di una negligenza  dovuta  alla discriminazione nei confronti di una comunità.Se un soldato americano viene ucciso,la notizia ha una diffusione immediata,ma pochi si preoccupano di quanti civili o combattenti vengono uccisi nelle file del nemico.Tutti coloro che sono stati uccisi erano persone e ognuno di loro apprezzava la propria via.
Il fatto che persone bisognose siamo ignorate o abbandonate per ragioni politiche mostra che cosa ci manca. Per quanto intelligenti, potenti e abbastanza forti da sfruttare i popoli e distruggere il mondo,ci mancano la gentilezza e l’amore vero.
”Letto e meditato su quanto sopra mi pongo una domanda:noi ricordiamo di questo o di quello per i suoi meriti intellettuali, civili, artistici o per azioni eroiche, ma ci dimentichiamo che a questo mondo,ogni giorno, migliaia di bambini,e non solo bambini, muoiono di fame, che altri vengono sfruttati come schiavi,che altri ancora periscono sotto le bombe per una guerra assurda oppure che subiscono violenze inaudite. Ci dimentichiamo che si allontana dal proprio paese per venire nel nostro lo fa per fame e ci dimentichiamo pure che costoro lasciano laggiù i propri cari, i figli o i genitori.Noi non amiamo nessuno se non il nostro ben stare e non valutiamo mai che quello che succede ad altri oggi può succedere a noi domani. Giorni fa ero a Genova e mentre camminavo in via XX Settembre vedo un uomo in ginocchio che tendeva la mano. 
Ad un giovanotto molto ben vestito che ha espresso parole irriguardose il poveretto ha detto: “ Siamo molto distanti io e lei vero?”
Ora al sentire queste parole che possiamo fare se non piangere con lui. 



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Cari ex colleghi senatori, basta con la questua. - Franca Rame

Il blog di Franca Rame su Il Fatto Quotidiano

Cari ex senatori, in quanto ex senatrice (dimissionaria prima della fine dell’unica legislatura da me sostenuta), ho ricevuto unacircolare inviatami dalla vostra Associazione che mi ha lasciato basita. In detta circolare sono contenute inesattezze (per usare un eufemismo) davvero imbarazzanti.

Voi parlate di una “insidiosa” (perché insidiosa? direi giusta) campagna mediatica sui “costi impropri della politica” a proposito delle vostre condizioni di parlamentari cessati dal mandato e dei “presunti privilegi” che, per quanto vi riguarda, sarebbero “inesistenti”. Avete un gran senso dell’umorismo a definire i vostri privilegi “presunti” e “inesistenti”! Agli occhi di tutti gli italiani, anche di quelli stupidi, i vostri privilegi sono reali, non presunti: esistono eccome! A botte di vitalizi da 3.000, 5.000, 7.000 euro mensili (rispettivamente dopo una, due o tre legislature) che, trattandosi appunto di vitalizi, sono a vita!

Ma state ragionando con la testa o con un’altra parte del corpo lontana dal cervello? Il vostro programma prevede incontri di approfondimento sulla legge elettorale, sul Mezzogiorno, ma anche “sul debito pubblico” e “sulla corruzione”. È encomiabile che vi preoccupiate del debito pubblico che avete contribuito alla grande a far diventare smisurato (siamo vicini ai 2 mila miliardi di euro). Scopro poi che avete pure una sede in Parlamento: pagate l’affitto?

La vostra lettera

Si chiude con una questua da accattoni: cioè con la richiesta ai “soci” (socia a me? Ma soci sarete voi!) di un contributo di 15 euro mensili. Seguono le firme degli ex onorevoli o senatori Antonello Falomi (4 legislature, se non erro 9.000 euro al mese di vitalizio); Gerardo Bianco (7 legislature, è invecchiato lì, non oso immaginare il vitalizio al mese); Maurizio Eufemi (2 legislature, credo 5.000 euro); e Renzo Patria (una sola legislatura, appena 3.000 euro, poveretto).

Che cos’è, uno scherzo?

Leggi la lettera dell’Associazione ex parlamentari della Repubblica

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A PAPA'...A MA'..USCITE PURE....MA MASSIMO ALLE 20 A CASA....!!!


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Le mani della mafia sul porto di Palermo I boss gestivano i container, blitz della Dia. - di Salvo Palazzolo



Su 157 soci della Newport ben 40 hanno precedenti per mafia. Scatta la sospensione degli amministratori per le due società che attualmente curano i servizi all'interno all'area portuale. Sequestrati beni per due milioni di euro.


Nonostante arresti e processi, i boss di Cosa nostra avrebbero continuato a gestire indisturbati i servizi all'interno del porto di Palermo. Le indagini del centro operativo Dia di Palermo e della Procura hanno fatto scattare l'amministrazione giudiziaria per due società, sono la "Portitalia" e la "Tcp", che all'interno dell'area portuale del capoluogo siciliano gestiscono la distribuzione delle merci, i trasporti e la logistica. Il provvedimento di sospensione degli amministratori, per sei mesi, riguarda anche la Newport, che fino al 2011 gestiva gli stessi servizi. La decisione è della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo, presiduta da Silvana Saguto.

Nella Newport, 40 dei 157 soci avevano precedenti per mafia. Le altre due società, che hanno ereditato le attività, sarebbero state create ad hoc, dopo i primi accertamenti della Dia e della Prefettura, "solo per fare un'operazione di restyling", così scrivono i giudici di Palermo.
 
Con lo stesso provvedimento vengono sequestrati beni per due milioni di euro a quattro soggetti ritenuti vicini a Cosa nostra, che figuravano fra i soci della Newport. Il sequestro dei beni riguarda Buccafusca Girolamo, Maurizio Gioè, Antonino Spadaro (classe '56) e il suo omonimo classe '48.


Direttamente da Facebook...


I leghisti sono come i soldi, meglio se li investi....


https://www.facebook.com/notes/goood-morning-vietnaaam/i-leghisti-sono-come-i-soldi/354758667897249 

Incidente stradale in Svizzera Muoiono 22 bambini belgi.



Bus contro un muro in galleria: 28 le vittime, che stavano tornando da una gita scolastica.

Un pullman con a bordo due classi scolastiche di bimbi al ritorno da una gita sulla neve si è schiantato in una galleria in Svizzera. S'è accartocciato contro il muro di un tunnel nel cantone di Wallis, al confine con l'Italia. Sono morte 28 persone, fra le quali 22 bambini. Lo ha riferito la polizia svizzera.

Il pullman trasportava due classi di bambini giunti dalle Fiandre, dalle città di Lommel e di Heverlee. I bambini, di 12 anni di età, avevano appena terminato una settimana bianca in Val d'Anniviers ed erano  partiti par far rientro nelle loro case in Belgio. I due autisti sono morti sul colpo nell'incidente. Hanno perso la vita anche un professore e un'accompagnatrice. Gli oltre 20 feriti sono ricoverati in quattro diversi ospedali vallesani. Due sono stati trasportati all'ospedale universitario di Losanna (CHUV) e uno all'Inselspital di Berna. In una conferenza stampa il comandante della polizia vallesana ha dichiarato che si tratta di «una tragedia senza precedenti».

«Il dramma sconvolgerà tutto il Belgio», ha dichiarato l'ambasciatore belga in Svizzera Jan Luykx. . Diversi genitori dei bimbi raggiungeranno il Vallese nelle prossime ore, dove saranno accolti da un'unità psicologica di crisi. Il premier belga Elio Di Rupo si recherà oggi in Svizzera sul luogo dell'incidente stradale. Lo ha annunciato lo stesso premier. «Il primo ministro ha preso conoscenza con costernazione dell'orribile incidente avvenuto in Svizzera - ha detto Di Rupo in un comunicato -. è un giorno tragico per tutto il Belgio». Anche la presidente della Svizzera, signora Eveline Widmer-Schlumpf , è attesa nel Vallese, sul luogo del tragico incidente di questa notte. I parenti delle vittime decolleranno dal Belgio a bordo di due aerei militare attorno alle 13, diretti a Ginevra.

Il mitico Vauro.



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