Alla vigilia delle elezioni, Termometro Politico ha deciso di dare qualche indicazione sulle modalità di voto per l’elezione del Sindaco e dei Consigli comunali.
Come potete vedere, nella scheda sono presenti una serie di riquadri che possono essere suddivisi in tre colonne.
1. Colonna a sinistra: voto ai candidati Sindaco;
2. Colonna centrale: voto alle liste;
3. Colonna a destra: voto di preferenza.
2. Colonna centrale: voto alle liste;
3. Colonna a destra: voto di preferenza.
Come fare a votare?
Immaginiamo di essere in una città dove ci sono due candidati rivali, Giacomo Borlotti e Michele Graziani, sostenuti rispettivamente dal Partito del Fiordaliso e dal Partito del Kiwi.
Immaginiamo di essere in una città dove ci sono due candidati rivali, Giacomo Borlotti e Michele Graziani, sostenuti rispettivamente dal Partito del Fiordaliso e dal Partito del Kiwi.
CASO 1 – VOTARE IL PARTITO (E AUTOMATICAMENTE IL SINDACO)
Se voto una lista, per esempio il Partito del Fiordaliso, il mio voto va automaticamente anche al candidato sindaco appoggiato da quella lista, cioè Giacomo Borlotti.
CASO 1B – VOTARE IL PARTITO (E AUTOMATICAMENTE IL SINDACO) ESPRIMENDO UNA PREFERENZA
Poniamo di conoscere il candidato al Consiglio Comunale Luca Palestri, candidato nel Partito del Fiordaliso, che sostiene il candidato Sindaco Giacomo Borlotti, e che vogliamo votarlo. Al che, ci basta scrivere il cognome del candidato a fianco del simbolo del partito. Così facendo,votiamo anche il Partito del Fiordaliso, e come candidato Sindaco Giacomo Borlotti.
CASO 2 – VOTARE IL PARTITO E ANCHE IL SINDACO
Non è vietato mettere una croce sia sul simbolo della lista, sia sul nome del candidato sindaco sostenuto da quella lista. Se per esempio voglio votare il Partito del Kiwi e Michele Graziani, posso contrassegnare entrambi senza problemi. Per aggiungere una preferenza, basta scrivere il nome del candidato al Consiglio comunale.
CASO 3 – VOTARE SOLO IL SINDACO (E NESSUN PARTITO)
Ipotizziamo invece di essere degli elettori scontenti dell’offerta politica a disposizione, che non vogliono votare nessun partito, ma che comunque stimano Giacomo Borlotti, e dunque vogliamo dare loro il nostro appoggio. In questo caso, possiamo limitarci a mettere una croce sul nome del candidato Sindaco, ed in tal caso varrà solo per lui, senza che questo voto venga conteggiato a favore di nessuna lista che lo sostiene.
CASO 4 – VOTO DISGIUNTO
Se vogliamo votare il Partito del Fiordaliso, per esempio perché è più vicino ai nostri ideali politici, ma non ci piace Giacomo Borlotti e preferiamo Michele Graziani, possiamo effettuare il cosiddetto voto disgiunto. E’ sufficiente e mettere la croce sul simbolo del Partito del Fiordaliso e anche su Michele Graziani nella colonna sinistra. In questo caso, viene conteggiato il voto al Partito del Fiordaliso, ma il nostro voto per il Sindaco non andrà a Giacomo Borlotti, bensì a Michele Graziani. Attenzione: questa possibilità esiste solo nei comuni sopra i 15.000 abitanti.
CASO 4B – VOTO DISGIUNTO CON PREFERENZA
Lo stesso discorso vale se vogliamo esprimere una preferenza nel Partito del Fiordaliso, per esempio a Luca Palestri che conosciamo e stimiamo, ma votare come sindaco Michele Graziani. L’unica differenza è che bisogna scrivere il nome del candidato al Consiglio comunale (es. Palestri) nello spazio a destra del simbolo del partito.
COSA NON POSSO FARE? (pena l’annullamento della scheda)
1. esprimere il voto di preferenza al candidato al Consiglio Comunale a fianco del simbolo di un partito cui non appartiene (come, per esempio, scrivere “Palestri” a fianco del simbolo del Partito del Kiwi);
2. esprimere il voto di preferenza al candidato al Consiglio Comunale e poi apporre la croce sul simbolo di un altro partito;
3. storpiare il cognome del candidato al Consiglio Comunale (scrivendo ad esempio “Palestro” al posto di “Palestri”).
2. esprimere il voto di preferenza al candidato al Consiglio Comunale e poi apporre la croce sul simbolo di un altro partito;
3. storpiare il cognome del candidato al Consiglio Comunale (scrivendo ad esempio “Palestro” al posto di “Palestri”).
Ricordiamo che qualunque tipo di segno al di fuori della croce sul simbolo del partito o sul nome del candidato, o il cognome del candidato al Consiglio Comunale a fianco del simbolo del partito scritto correttamente, pone la scheda a rischio d’invalidamento, dal momento che per legge la presenza di un qualunque segno che possa rendere la scheda riconoscibile rende automaticamente la scheda nulla. Nel caso si commetta un errore nelle operazioni di voto, infatti, si può sempre uscire dalla cabina elettorale e chiedere agli scrutatori presenti al seggio di farsi consegnare una nuova scheda.
Questo è tutto: buon voto a tutti.
http://www.termometropolitico.it/3688_elezioni-comunali-come-si-vota.html
Il link, però, non fa chiarezza, perchè non specifica se segnare il simbolo del partito del candidato al consiglio comunale è obbligatorio o discrezionale. Io credo che con la nuova legge elettorale molte schede saranno dichiarate nulle o attribuite a convenienza.
Siamo alle solite, invece di semplificare, come detterebbe la logica e l'onestà mentale, si tende a complicare per favorire l'imbroglio.
Potrebbe risultare utile quest'altra indicazione:
VOTO DISGIUNTO SOPRA I 15 MILA ABITANTI. Per i comuni con più di 15 mila abitanti, tuttavia, si può ricorrere anche al voto disgiunto, cioè barrare il nome di un candidato sindaco e contemporaneamente dare il proprio voto anche alla lista avversaria. È inoltre possibile barrare anche solo il nome del candidato sindaco, e non quello della lista. In tal caso la preferenza è solo per il primo cittadino e non per i consiglieri. Sempre per i comuni con più di 15 mila abitanti, se nessun candidato sindaco dovesse raggiungere il 50 per cento più uno dei dei voti, è previsto il ballottaggio.
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