mercoledì 5 luglio 2023

Palermo, i QuattroCanti visti dall'alto. - Foto di Markus Spatola.

 

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Bagno romano, Algeria. - Hasan Törön

 

Un bagno Romano ancora in uso dopo 2.000 anni a Khenchela, Algeria.

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Vicus Caprarius: la città dell'acqua. - Hasan Törön

 

La Fontana di Trevi è una delle attrazioni turistiche più notevoli di Roma. Quello che la maggior parte dei visitatori non sa è che un importante sito archeologico si trova proprio sotto il famoso quartiere.
Oggi conosciuta come la "Città delle acque", Vicus Caprarius è un antico complesso di appartamenti romani (insule) risalente al I secolo, istituito dopo il grande incendio del 64. Fu successivamente ristrutturato in una domus, o casa di classe superiore, durante il IV secolo. Il sito è stato scoperto alla fine degli anni novanta, i durante l'ampliamento del cinema Trevi, situato sopra di esso.
È stata portata alla luce una grande quantità di manufatti, tra cui statuette in terracotta, ceramica africana e un tesoro di oltre 800 monete (ora esposti nel museo adiacente).
L'Aqua Virgo, uno degli 11 acquedotti dell'antica Roma, scarica ancora parte della sua acqua nei bacini del Vicus Caprarius, oltre a trasportare l'acqua alla Fontana di Trevi. 

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I Qanat, Iran.

 

Vi siete mai chiesti come la gente in Iran, un luogo abbastanza asciutto, abbia ottenuto acqua per migliaia di anni?
La chiave è nei Qanat!
Questi sono una specie di tunnel sotterranei dell'acqua creati più di 3.000 anni fa. Praticamente scavano pozzi nelle montagne, li collegavano ai canali sotterranei, e basta, avevano un rifornimento d'acqua costante. La cosa più bella è che tutto funziona solo con la gravità. Infatti, nel 2016 l'UNESCO ha dato loro il riconoscimento del patrimonio mondiale.

martedì 4 luglio 2023

Zelensky il personaggio. - Giuseppe Salamone

 

Se c'è un personaggio da mettere immediatamente nella cerchia dei leader più pericolosi al mondo, quello è Zelensky!

Sono ormai diverse settimane che ripete a reti unificate, ovviamente con i megafoni della propaganda occidentale sempre proni, che la centrale nucleare di Zaporozhye sarebbe in procinto di saltare per aria a causa di un attacco terroristico da parte dei Russi.

Ora ci sarebbero alcune considerazioni da fare in merito, lavoro che dovrebbero fare in primis i giornalisti e poi i politici i quali sarebbe loro dovere proteggere i propri cittadini e gli interessi nazionali. Ma evidentemente sono troppo impegnati, o forse sarebbe meglio dire troppo proni a sottostare agli ordini che arrivano dai padroni oltreoceano. Pertanto nessuna critica o presa di posizione si leva per smentire questo personaggio, nemmeno davanti ad affermazioni altamente propagandiste che appaiono più come minaccie che avvertimenti.

Dicevamo, perché mai i Russi dovrebbero far saltare la centrale nucleare di Zaporozhye? È bene ricordare che si tratta di un sito gestito da loro ormai da molto tempo. Inoltre non avrebbero alcun motivo per farlo adesso soprattutto perché la tanto decantata controffensiva Ucraina è morta direttamente sul nascere. Se proprio i Russi volessero provocare una minaccia nucleare, di certo non userebbero una centrale visto che hanno 6000 testate a disposizione per poterlo fare.

L'ultima cosa nei pensieri dei Russi è quella di far saltare una centrale, questo perché avrebbero solo da perdere. In merito a tutto ciò è bene riportare cosa scrive l’Institute of Study of War in data 30 giugno (parliamo di un organo di informazione controllato dai falchi a stelle e strisce. Documento reperibile sul loro sito o sul mio canale Telegram):

“È improbabile che le forze russe provochino un incidente nella centrale nucleare di Zaporozhye. L’ISW ha precedentemente valutato che le forze armate russe non sarebbero in grado di controllare le conseguenze di un incidente radioattivo alla ZNPP e che tale incidente radioattivo potrebbe ulteriormente degradare la capacità della Russia di consolidare la sua occupazione dell’Ucraina meridionale, perché lascerebbe aree inabitabili e ingovernabili“.

Aggiungiamoci anche le parole di Raphael Grossi, direttore generale dell'AIEA, che intervistato da France24 ha smentito nettamente Zelensky. Infatti alla domanda del giornalista il quale gli chiedeva conto per questa situazione, ha risposto dicendo che a lui non risulta nulla di quanto affermato da Zelensky e che essendo stato lì, non ha visto gli sviluppi propinati a reti unificate dal comico Ucraino.

Insomma, il vertice NATO si avvicina e qualcuno ha bisogno di smuovere l'indignazione, la controffensiva non ha dato i risultati sperati e quindi bisogna parlare di qualcosa di più grosso, l'attenzione a livello mondiale sul comico Ucraino e la sua credibilità crolla ogni giorno sempre di più e la Russia riesce a piazzarsi come un alleato affidabile stringendo accordi in tre quarti di mondo ad eccezione del "buono e democratico occidente". A chi serve una catastrofe nucleare su cui marciarci sopra per giocare al "buono e cattivo"? Ognuno tragga liberamente le proprie conclusioni...

T.me/GiuseppeSalamone
Giuseppe Salamone
Giuseppe Salamone 

Le priorità dell'Unione Europea. - Giuseppe Salamone

 

La Von der Leyen ha elencato le priorità dell'Unione Europea: continuare sostenere l'Ucraina, rafforzare le sanzioni contro la Russia e consegnare più armi in un tempo più breve all'Ucraina.

Poi ci troviamo l'UE in deindustrializzazione e l'inflazione alle stelle. Nello stesso momento gli Ucraini manifestano per avere più posti nei cimiteri perché ci sono più morti che posti per seppellire. 

Se questa storia fosse un libro, sicuramente verrebbe esposto nella sezione fantascienza. Ma siccome è realtà, ci rendiamo conto che anche l'imbecillità non ha limiti né confini. 

T.me/GiuseppeSalamone

Julien Assange. -

 

Un bambino che aspetta il suo papà. Un padre che ha detto la verità: suo padre si chiama Julien Assange.