Qualcuno adesso dovrà indagare. Una volta sepolti i morti e sistemati gli sfollati, dovrà spiegare perché a L'Aquila il cemento impastato dieci o vent'anni fa già si sbriciola come pane secco. Dovrà dire perché queste travi si sono spezzate e hanno fatto un massacro. Come qui, adesso, in questa notte gelida, con il brivido delle scosse di assestamento e il vento del Gran Sasso che spazza le macerie di via Luigi Sturzo, centro città, cento per cento di morti nelle case nuove là in fondo alla strada. Nuove. Eppure sono venute giù. Questa bambina di tre anni che stanno tirando fuori immobile come una bambola non dovevano ridurla così. In questo momento lei doveva essere con gli altri sfollati a dormire sulle brande al campo sportivo. Invece la stanno portando all'obitorio dentro una coperta di lana sporca e strappata. Uccisa nel suo lettino, tra giocattoli e disegni sciupati dal crollo. Nessuno viene ad accarezzarle i capelli sbiancati e invecchiati dalla polvere. Non c'è nemmeno una persona che sappia dire qual è il suo nome. La sua mamma, il papà, la sua sorellina sono ancora là sotto. E là sotto ci sono tutti i loro vicini. Guardia forestale, vigili del fuoco e volontari cercano ormai solo cadaveri.Se due mesi di sciame sismico riducono così il cemento, allora l'allarme lo dovevano dare molto prima. Invece questo passerà alla storia come il primo terremoto previsto in Italia. E, purtroppo, anche come il primo snobbato dalle autorità. Hanno ignorato l'annuncio del disastro molti sindaci della provincia per finire, su su, agli esperti della Protezione civile. Eppure la previsione di Giampaolo Giuliani, tecnico del laboratorio scientifico del Gran Sasso insultato e denunciato per procurato allarme, non è uno scoop da premio Nobel. Che la liberazione di gas radon dagli strati profondi delle rocce riveli l'arrivo di un forte terremoto, lo si impara al primo anno di Geologia all'università. Anche in Italia. È vero che non è possibile conoscere con precisione quando colpirà la scossa. Ma a L'Aquila e lungo l'Appennino la terra tremava e trema tuttora da fine febbraio. Avere un laboratorio di fisica proprio dentro il Gran Sasso, la montagna attraversata dalle faglie e dalle tensioni geologiche di questo disastro, era poi una immensa opportunità. Forse bastava sfruttarla. Nessun preallarme nemmeno per i soccorsi in una regione fatta di antichi paesi di sassi e pietre.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/il-dolore-e-la-rabbia/2077532&ref=hpsp
Una violenta sensazione di ribrezzo, ripugnanza e raccapriccio di fronte a eventi come questi.
RispondiEliminaIl terremoto è la vibrazione rapida e improvvisa della crosta terrestre ed è dovuto a repentine rotture di equilibrio all'interno delle masse rocciose costituenti le parti più esterne della litosfera.
Il terremoto è anche un intenso turbamento misto a preoccupazione e inquietudine, atto a produrre gravi danni,costituente un pericolo dell'animo dell'uomo e non solo.
Purtroppo l'ultimo avvenimento, che dimostra l'autenticità di queste parole, è il terremoto all'Aquila, dove la gente ha perso sia il tempo già trascorso e sia il tempo che verrà.
Case "annientate", dilaniate dalle fondamenta.
Ancora più grave, le immagini chiare di esseri umani deceduti sotto le macerie.
TUTTO QUESTO SI POTEVA EVITARE?
Dopo aver sistemato gli sfollati e sepolti i morti, si dovranno ricercare, con attenzione e diligenza, i colpevoli di questo disastro che anche se ritenuto naturale, si poteva scansare per diversi motivi.
Il primo è spiegare perchè, edifici nuovi come l'ospedale "SAN SALVATORE"(tralaltro edificio "antisismico")è venuto giù come biscotto immerso nel latte e poi sciolto in esso.
Si deve spiegare il perchè dopo mesi di scosse, non s'è preso nessun provvedimento. Si deve dire perchè in questi mesi il governo sia stato impassibile di fronte a un problema così grande (ma evitabile).
Adesso si vorrebbe correrre ai ripari, ma il dolore delle persone che hanno perso i propri familiari e amici......quello no ..... non si può riparare.
Triste è l'immagine della bambina di tre anni,che viene fuori dalle macerie come una bambola.
Quella bambina aveva un futuro, nessuno avrebbe pensato che sarebbe diventata un "fantoccio" sotto le macerie.
In questo istante dovrebbe dormire o giocare, dovrebbe essere coccolata dalla mamma.
Questi sono pensieri futili,la realtà dei fatti fa versare lacrima di dolore, lacrime provocanti scoramento e amarezza.
La realtà è triste per tutti quelli che hanno subito delle gravi perdite, sia morali e sia fisiche.
La realtà è triste per tutto il popolo italiano che non è adeguatamente sorvegliato da chi lo "governa".
Essi dormono nel velluto....perchè chi ci governa, ci sta spremendo come se fossimo arance mature.
Non potevano avvisare prima del terremoto invece di dormire?
La loro risposta è stata: "impossibile prevedere i terremoti(MI COSENTA)", ignorando così la dignità degli italiani che hanno perso qualcuno di caro.
Hanno trascurato l'annuncio del disastro, di molti sindaci della provincia e della protezione civile.
Forse il governo si stava occupando, a loro dire, di qualcosa di più importante.
Ma cosa c'è di più importante della vita del cittadino?
Cosa c'è più importante del futuro di una bambina? NIENTE!
Persino Gianpaolo Giuliani, tecnico del laboratorio scientifico, aveva rilevato l'arrivo di un forte terremoto.
Ma in tutta risposta è stato denunciato e insultato per procurato allarme.
La scossa non si può sapere con precisione quando avverrà, però non si può ignorare qualcosa di così evidente come quello che stava per accadere.
Ogni volta che ci sarà un teremoto noi conteremo le vittime, questa è la verità.
E' una vergogna che un paese come l'Italia sia così a rischio.
Chi ci governa(MI CONSENTA) spesso e volentieri nasconde la realtà dei fatti con ogni mezzo, debellando qualsiasi minaccia e mettendo a tacere chi gli sta scomodo(come sta per succedere per il nobile, veritiero e SCOMODO programma Annozero).
Il futuro di una città e dei suoi abitanti rasi al suolo.
Le voci di coloro che potevano aiutare soppresse dal governo, questa è l'attualità del nostro paese.