Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
giovedì 22 ottobre 2009
In classe di mia figlia.
Mia figlia, la sedicenne, frequenta la quarta "Liceo pedagogico".
Lei non ama guardare trasmissioni come "L'isola dei famosi" o gli "amici di Maria", o "Il grande fratello", preferisce guardare su "National geografic" tutto ciò che riguarda natura, animali, astronomia, scienza e fantascienza.
Le piace la filosofia, la sociologia, conosce già buona parte della Costituzione.
Crescendo si è formata idee proprie.
Lei non si ferma alla notizia manipolata dai pseudo giornali di disinformazione, lei ama andare in fondo alla notizia, lei usa internet per informarsi.
Ahimè, purtroppo, perchè a causa di questa sua peculiarità è costretta a sostenere lunghe discussioni con i professori i quali sostengono e vogliono farle credere che il governo presieduto da Berlusconi è un governo valido che opera per il bene della nazione.
Alle domande di mia figlia, che chiede che cosa ha fatto di buono per la nazione questo governo, i professori, però, non sanno dare risposta.
Avete capito bene, i professori del liceo frequentato da mia figlia sono tutti berlusconiani!
E berlusconiani sono anche i compagni di mia figlia, quelli che amano guardare la tv spazzatura, che sanno tutto sui gossip relativi a personaggi dello spettacolo, quelli per i quali vestire alla moda è una ragione di vita, imitare le acconciature del "beniamino" di turno è glamour, mettersi in mostra è "fico", sognare di partecipare ad una trasmissione trash è imperativo, dire parolacce è segno di distinzione!
E sentendole dire queste cose mi rendo conto anch'io che al peggio non c'è mai fine e che quello che sostiene il nostro presidente del consiglio risponde a verità: la maggior parte della popolazione vede in lui un leader, un manager.
Lui è diventato lo status simbol da imitare, tutti possono diventare Berlusconi.
Non sanno, però, come Berlusconi è arrivato lì dov'è, come e da chi ha ottenuto i finanziamenti che hanno dato impulso alle sue attività, e quanto è ricattabile.
Preferiscono non sapere.
Meno si sa e meglio è.
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