giovedì 9 settembre 2010

Con la fine della legislatura alle porte niente “Parlamento pulito” -


Se le camere verranno sciolte le 350 firme raccolte dal movimento di Grillo finiranno nell'archivio storico del Senato

Le 350 mila firme (e ne bastavano 50 mila) nel dimenticatoio. Raccolte dal Movimento 5 Stelle diBeppe Grillo per il “Parlamento pulito” adesso sono a rischio. Archiviate nell’ufficio atti legislativi del Senato, con la morte della legislatura finirebbero in soffitta e la proposta di legge d’iniziativa popolare dovrebbe essere ripresentata.


Portate inSenato mentre a Palazzo Chigi l’inquilino era
Prodi (le firme rimangono “in vita” per due legislature) adesso con una crisi di governo che appare imminente rischiano di finire in un archivio storico del Senato, mentre “la materia verrà trattata – spiega il senatore Carlo Vizzini (Pdl), presidente della commissione Affari costituzionali – se il Parlamento deciderà di affrontare il tema di una riforma della legge elettorale”. Intanto tutto è fermo, “come anche tutte le proposte di legge, pure di iniziativa parlamentare, che trattano di riforme costituzionali, perché anche su quel versante non c’è stato un consenso tale tra le forze politiche che abbia consentito di trattare il tema in aula”, spiega il senatore Stefano Ceccanti(Pd).

Quindi, se il Quirinale, invece di sciogliere le Camere, imboccasse la strada di un nuovo governo, tra i cui compiti la legge elettorale dovrebbe essere prioritaria, i parlamentari sarebbero obbligati, dalla deliberazione della commissione, a tenere conto e discutere delle richieste di quelle 350 mila firme: un Parlamento senza condannati (in via definitiva, o anche in primo grado se si tratta di mafia), un limite di due mandati per onorevoli e senatori e la reintroduzione delle preferenze.

Beppe Grillo in un’intervista al Fatto Quotidiano ieri si è rivolto al presidente del Senato
Renato Schifani: “Deve dirci dove sono finite le 350 mila firme che avevamo raccolto per la legge sul Parlamento pulito. Se non ce lo dirà, andremo a prendercele noi”. Sempre ieri sul Corriere della Sera Gian Antonio Stella ha chiesto: “È passato troppo tempo da quando quelle firme sono state portate a Palazzo Madama: non andavano bene? C’era qualcosa che non quadrava?”. E ancora: “O Grillo mente quando accusa il Parlamento di non aver più fornito alcuna risposta (e in questo caso può essere facilmente sbugiardato) o il Parlamento si sta comportando in modo inaccettabile”.

La risposta, quindi, la fornisce lo stesso presidente della commissione senatoriale che ha preso in carico l’esame della proposta di legge in data 22 dicembre 2008: “Sono io che presi a cuore la cosa – afferma Vizzini – tanto che convocai Grillo in audizione”. Un’altra strada sarebbe quella di approvare in commissione la proposta di legge, portandola poi alla discussione in aula, ma “per far questo dovrebbe decidere di discuterne la maggioranza in commissione e se devo essere sincero la vedo dura – dice ancora Vizzini – perché vedo le forze politiche molto distanti sulla possibile riforma della legge elettorale, mi parrebbe strano trattare solo quei tre aspetti e non un disegno complessivo”.

Quindi per ora, l’unica risposta che rimane ai 350 mila firmatari e a Beppe Grillo, è quella fornita dalla vicepresidente della commissione
Maria Fortuna incostante il 10 giugno 2009: “Il disegno di legge di iniziativa popolare sarà esaminato congiuntamente agli altri disegni di legge in materia elettorale in base al programma di lavori che sarà definito”. Non è mai stato fatto e oggi il rischio che si vada al voto anticipato appare concreto: con la fine della XVI legislatura la proposta di legge “Parlamento pulito”, presentata nella XV, sarà azzerata. Tutto da rifare.

di
Ferruccio Sansa e Giampiero Calapà

da
il Fatto Quotidiano del 9 settembre 2010

7 commenti:

  1. PER ME NON C'ERANO SPERANZE DI SUCCESSO. SOLO L'AZZERAMENTO DELLA CLASSE POLITICA DI SINISTRA POTREBBE, RIPETO POTREBBE ESSERE L'HUMUS SU CUI FAR PIAZZA PULITA DEI PREGIUDICATI IN PARLAMENTO, UNO SCANDALO CHE IN ITALIA NON INDIGNA NESSUNO NE' MAI L'HA INDIGNATO NEGLI ULTIMI 20ANNI.

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  2. Non ho capito, puoi ripeterti?
    Vuoi l'azzeramento della classe politica di sinistra? E per ottenere che cosa?

    Io voglio l'azzeramento di tutta la classe politica esistente!

    La chiami politica quella che abbiamo adesso, sia a destra che a sinistra?

    Io la chiamo nulla, perchè produce il nulla!

    Una classe politica che si distingue fa crescere l'economia del proprio paese, dà opportunità di lavoro e, quindi, di potere d'acquisto e, quindi, di aumento della produzione e, quindi, di sviluppo economico e, quindi di espansione.........

    Ciao, Luigi, non sono in vena di discutere, sono troppo incazzata, leggo, vedo e mi incazzo sempre più.

    Forse mi gioverebbe un eremo per riflettere, ma su che cosa non so, i filosofi sono al bando per ora!

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  3. Sai, arrabbiarsi nuoce alla lucidità. L'argomento è che fine faranno le 350.000 firme raccolte da Beppe Grillo per far pulizia nel parlamento. Che la legislatura finisca o meno questa proposta di legge di iniziativa popolare non sarebbe stata, non sarà mai messa in discussione, almeno fino a quando in Parlamento ci sono un centinaio di pregiudicati, di entrambi gli schieramenti. Quindi in questa legislatura non se ne parla. Quindi le 350mila firme raccolto sono inutili. Chiedere l'azzeramento di TUTTA la classe politica esistente è decisamente velleitario, perché a destra manco a pensarci (con o senza Gianfranco Fini), a sinistra sono sempre4 gli stessi, eterni, immutabili, incapace di cogliere il ridicolo di politici ultrasessantenni ed oltre, nessuno vuole mollare l'osso! Come venirne fuori? Non c'è nemmeno una II^ guerra mondiale a fare da catarsi! Un equivalente sarebbe il crollo finanziario ed economico dello Stato, ma da ciò non ci risolleva più! Quindi, non c'è da augurarselo. Certo è che le tensioni sociali stanno crescendo in modo pericoloso, vedi ciò che è accaduto a Torino, a Bonanni! Maurizio Sacconi cosa dice? "Bisognava arrestarla quella ragazza", riferendosi a chi ha lanciato il fumogeno (un fumogeno, mica una granata a frammentazione!) addosso a Raffaele Bonanni, che se l'è fatta sotto dalla paura.
    Questi politici, questi sindacalisti credono di essere protetti, ma non immaginano (o non lo danno a vedere) quanto sono vulnerabili, tutti!
    La tua incazzatura da sola non basta, dovrebbero essere in tanti incazzati come noi. Il romitaggio non giova!

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  4. Perchè, che fin hanno fatto le nostre 350 mila firme fino ad oggi? Messe ad ammuffire in un sottoscala;
    non le prenderanno mai in considerazione perchè chiedono la revoca dei privilegi che si sono costruiti nel tempo, li tocca da vicino.
    Il romitaggio non giova, d'accordo, e cosa dovremmo fare? Scatenare una guerra civile?
    Non possiamo neanche fare semplici domande a sti signori che ci mandano contro la polizia!

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  5. Capisco, però ti devo far presente che il cattivo umore non va d'accordo con una discussione aperta alla comprensione reciproca.

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