Fuga di «giudizi» americani in 4 mila
rapporti segreti intercettati
Il premier Berlusconi |
Carteggi che «svelano» un'Italia che fa la gradassa nello scacchiere internazionale. Ma che in realtà poco ha da dire e da mettere nel piatto. Sono ancora le parole dell'ambasciatore Spogli a mettere in un drammatico ridicolo «il miglior alleato». «Il lento ma costante declino economico dell'Italia compromette la sua capacità di svolgere un ruolo nell'arena internazionale», scrive l'ambasciatore nel memoriale di congedo dal suo mandato al nuovo segretario di Stato Hillary Clinton. «La sua leadership manca di una visione strategica. Le sue istituzioni non sono ancora sviluppate come dovrebbero essere in un moderno paese europeo....». È ancora Spogli a raccontare le relazioni del premier italiano. « Silvio Berlusconi, con le sue frequenti gaffes e la scelta sbagliata di parole ha offeso quasi ogni categoria di cittadino italiano e ogni leader europeo». E continua: «la sua volontà di mettere gli interessi personali al di sopra di quelli dello Stato ha leso la reputazione del Paese in Europa e ha dato sfortunatamente un tono comico al prestigio dell'Italia in molte branche del governo degli Stati Uniti». Spogli insiste molto sul «declino» dell'Italia.
Il presidenti Usa Barack Obama e il primo ministro Silvio Berlusconi durante il G8 all'Aquila (Afp) |
Berlusconi non è la sola vittima dei giudizi negativi americani. Nei cable di Wikileaks si parla anche dell'eterno duello D'Alema-Veltroni. L'ambasciata americana in un rapporto parte dalla vittoria elettorale di Berlusconi nel 2008, vittoria «schiacciante» e maggioranza «solida» in entrambi i rami del Parlamento. «Veltroni - si legge - è stato indebolito politicamente dalla sua eclatante sconfitta alle elezioni del 13 e 14 aprile, così come due settimane dopo il Pd lo è stato dalla perdita della poltrona di sindaco nella città di Roma. Veltroni proponeva un modello anglosassone di governo in opposizione a quello berlusconiano, ma il precedente ministro degli esteri Massimo D'Alema, importante esponente del Pd, si è rifiutato di parteciparvi e ha iniziato a combattere Veltroni su diversi fronti. Il presidente della camera Gianfranco Fini ha detto all'ambasciatore che D'Alema ha messo Veltroni "nel freezer" e studia una modo per eliminarlo dalla leadership del Pd nel prossimo anno».
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