Due anomalie si registrano oggi: la prima in un seggio di
Vico Equense. La seconda è stata segnalata dai Verdi.
NAPOLI - Sente il rumore dello «scatto» di una fotocamera digitale all'interno della cabina elettorale e il presidente del seggio chiama i carabinieri del servizio di vigilanza. È successo ieri nella frazione Arola di Vico Equense.
L'elettore, un 38enne del luogo, che nel frattempo era uscito dalla cabina, è stato invitato a consegnare il telefonino. Visionando le immagini sulla memoria dell'apparecchio, i carabinieri hanno notato la presenza della foto di una scheda elettorale nella memoria dell'apparecchio. Il presidente del seggio ha trattenuto la scheda, inserendola tra quelle annullate per specifica violazione di legge, mentre i carabinieri hanno denunciato il 38enne e sequestrato l'apparecchio telefonico.
Hanno votato al mio posto. «Segnaliamo un ennesimo caso gravissimo avvenuto stamane durante le operazioni di voto. Il sig. M.C. si è recato stamattina al seggio della scuola Tito Livio di Napoli per esprimere le proprie preferenze e ha scoperto che qualcuno aveva già votato al posto suo. L'episodio è stato immediatamente segnalato e denunciato alle autorità competenti per capire subito se si tratta di un caso isolato o di un sistema di consenso illegale a favore di qualche candidato o lista».
È la denuncia del commissario regionale dei Verdi Campania Francesco Emilio Borrelli con la lista Napoli riformista che hanno istituito un osservatorio sul voto pulito e libero a Napoli e provincia. «Dopo i pacchi regalo, i biglietti del calcio Napoli, i 50 euro a voto, le schede doppie consegnate ai votanti adesso scopriamo anche i cittadini che hanno già votato pur non essendosi recati al seggio. Chiediamo che la magistratura compia tutti gli atti necessari a verificare i livelli di inquinamento di questo voto amministrativo che ha raggiunto secondo noi livelli mai visti negli ultimi 20 anni. Stiamo assistendo ad un mercato delle vacche non alla libera espressione del voto con spese di milioni di euro per accaparrarsi il consenso. Non crediamo che tutto ciò che è successo sia solo frutto di strane coincidenze», conclude Borrelli.
L'elettore, un 38enne del luogo, che nel frattempo era uscito dalla cabina, è stato invitato a consegnare il telefonino. Visionando le immagini sulla memoria dell'apparecchio, i carabinieri hanno notato la presenza della foto di una scheda elettorale nella memoria dell'apparecchio. Il presidente del seggio ha trattenuto la scheda, inserendola tra quelle annullate per specifica violazione di legge, mentre i carabinieri hanno denunciato il 38enne e sequestrato l'apparecchio telefonico.
Hanno votato al mio posto. «Segnaliamo un ennesimo caso gravissimo avvenuto stamane durante le operazioni di voto. Il sig. M.C. si è recato stamattina al seggio della scuola Tito Livio di Napoli per esprimere le proprie preferenze e ha scoperto che qualcuno aveva già votato al posto suo. L'episodio è stato immediatamente segnalato e denunciato alle autorità competenti per capire subito se si tratta di un caso isolato o di un sistema di consenso illegale a favore di qualche candidato o lista».
È la denuncia del commissario regionale dei Verdi Campania Francesco Emilio Borrelli con la lista Napoli riformista che hanno istituito un osservatorio sul voto pulito e libero a Napoli e provincia. «Dopo i pacchi regalo, i biglietti del calcio Napoli, i 50 euro a voto, le schede doppie consegnate ai votanti adesso scopriamo anche i cittadini che hanno già votato pur non essendosi recati al seggio. Chiediamo che la magistratura compia tutti gli atti necessari a verificare i livelli di inquinamento di questo voto amministrativo che ha raggiunto secondo noi livelli mai visti negli ultimi 20 anni. Stiamo assistendo ad un mercato delle vacche non alla libera espressione del voto con spese di milioni di euro per accaparrarsi il consenso. Non crediamo che tutto ciò che è successo sia solo frutto di strane coincidenze», conclude Borrelli.
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