Il relatore Gilberto Pichetto (Pdl) ha previsto un adeguamento alla paga non dei 17 paesi euro, ma dei sei “principali”. I senatori siciliani Fleres e Ferrara hanno invece proposto un altro emendamento che lega gli emolumenti al Pil. Alla fine, come ilfattoquotidiano.it ha avuto modo di accorgersi nel pomeriggio di venerdì, verrà approvato dalla maggioranza un testo che reciterà esattamente queste parole: “Il trattamento economico di titolari di cariche elettive e i vertici di enti e istituzioni non può superare la media, ponderata rispetto al PIL, degli analoghi trattamenti economici percepiti dai titolari di omologhe cariche negli altri sei principali Stati dell’area euro”.
E qui sorgono i dubbi: cosa deve essere ponderato? La retribuzione del parlamentare rispetto al Pil del singolo stato? O il peso del singolo paese nel concorrere a creare la media delle retribuzioni? E il Pil di riferimento è quello nazionale o quello pro-capite? E poi ancora: quali sono i sei principali stati europei? Quelli con più abitanti o quelli con il Pil (Pil pro-capite??) maggiore? Insomma, un guazzabuglio talmente interpretabile da risultare aperto a qualsiasi futura determinazione.
Un gran giuazzabuglio per evitare di sancire semplicemente il dimezzamento annunciato meno di una settimana fa.
Comunque sia, “gli altri sei principali Stati” sono (ammesso che il criterio sia il Pil) Germania,Francia, Spagna, Olanda, Belgio e Austria. E in ogni caso, il calcolo della futura indennità sulla base della “ponderazione” diventa materia per esperti di statistica. Con un’unica certezza: a partire dal 2013, anno dell’entrata in vigore delle nuove norme, si risparmierà molto meno rispetto meno degli 82 milioni di euro previsti.
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