venerdì 22 luglio 2011

Un piano Marshall da 109 miliardi per salvare la Grecia.

I 17 leader dell'eurozona, riuniti a Bruxelles, discutono un intervento eccezionale per risollevare il paese in crisi. La Finlandia: "Atene dia in garanzia il Partenone". Berlusconi si presenta in ritardo.


Un “piano Marshall europeo”. E’ quello che progettano i leader dell’Eurozona riuniti a Bruxelles. Un intervento massiccio che dovrebbe aggirarsi attorno ai 109 miliardi di euro per risollevare il paese dalla grave crisi in cui è precipato. Serve “una strategia globale per la crescita e gli investimenti”, si legge nella bozza dell’accordo fra i 17 su un nuovo pacchetto di aiuti per Atene. Al vertice era presente anche il premier italiano Silvio Berlusconi. Proprio il premier alla fine del vertice ha commentato il risultato con ottimismo: “Oggi è stata fatta chiarezza sull’impegno dell’Unione europea a non fare fallire nessuno dei suoi stati membri e a garantire l’integrità dell’eurozona”. Il totale dei finanziamenti – ha spiegato Berlusconi – è di 160 miliardi di euro: “Il totale è di 109 dal Fondo Europeo”, a cui si devono aggiungere altri “37 miliardi” dati su base volontaria dagli “istituti privati”. A questa cifra, ha aggiunto, si devono sommare altri stanziamenti vari per un totale “di 160 miliardi”. Un percorso che lo stesso primo ministro greco Papandreou ha definito “sostenibile” per il paese.

In ogni caso resta il riferimento al gigantesco intervento di aiuti americani all’Europa distrutta dalla seconda guerra mondiale per dare l’idea della serietà della situazione: “La Grecia è un caso unico nella sua gravità”, dice ancora la bozza, “per questo richiede una soluzione eccezionale”. Gli stati membri e la Commissione europea, prosegue il documento, “mobiliteranno tutte le risorse necessarie al fine di fornire assistenza tecnica eccezionale per aiutare la Grecia a mettere in atto le riforme”.

Da registrare l’inedita proposta della Finlandia che, a quanto riferiscono fonti diplomatiche, avrebbe chiesto ai greci di offrire in garanzia beni paseggistici e ambientali come l’Acropoli, Partenone compreso, e addirittura qualche isola dell’Egeo. Secondo il governo di Helsinki, lo Stato greco possiede beni per 300 miliardi di euro, sufficienti a garantire i prestiti. Il nuovo governo di Helsinki, di centrodestra e d’impronta euroscettica, aveva annunciato una stretta alla solidarietà comunitaria.

Inoltre, il neodirettore generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, incontrerà il ministro delle finanze greco Evangelos Venizelos il 25 luglio. Ed è stato il governo di Atene chiederlo, anche se un portavoce del Fmi ha escluso che il paese si appresti a chiedere nuovi aiuti.

Intanto la Borsa di Milano ha chiuso in forte rialzo, tra le migliori in Europa, con il Ftse Mib tornato stabilmente sopra i 19 mila punti, in rialzo del 3,76% a 19.490. Dopo un avvio debole, le quotazioni hanno puntato al rialzo proprio in seguito alle notizie provenienti da Bruxelles sui previsti aiuti alla Grecia.



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