Un’altra giornata nera per la finanza italiana, con gli indici in pesante calo, i titoli del comparto bancario sospesi per eccesso di ribasso e un’impennata dello spread che è salito di oltre 15 punti base, arrivando a toccare quota 372 punti base.
In apertura di seduta questa mattina avevano il segno meno tutte le piazze europee. La maglia nera se l’è aggiudicata ancora Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che prima delle 12 lasciava sul terreno il 2,18% a 16.145 punti e l’All Share che lascia l’1,93% a 16.829 punti. Nel pomeriggio il crollo è aumentato portando i due principali indici italiani rispettivamente a -3,36% e – 2,88%. Alla chiusura delle trattative il Ftse Mib segnava -3,71% a 15.894 punti, l’All Share -3,08 a 16.632 punti. Neanche la decisione di approvare il rafforzamento del fondo salva-stati Efsf da parte del parlamento slovacco, dopo la bocciatura dei giorni scorsi, è riuscita a produrre un rimbalzo.
A trascinare giù la borsa italiana sono stati soprattutto i titoli del comparto bancario: Unicredit è arrivato a cedere l’11%, perdendo così i recuperi dei giorni precedenti, Intesa San Paolo il 7,08%. Negative anche Banco Popolare e Monte dei Paschi. In controtendenza invece solo Bpm, che ha guadagnato il 4% a 1,86 euro. Merito dell’incontro di ieri tra Marcello Messori, Matteo Arpe e i soci dipendenti in vista del rinnovo nelle posizioni al vertice della società dell’istituto di credito. Ma in generale la negatività della seduta dei titoli del comparto bancario ha portato, nel pomeriggio, alla sospensione delle trattative.
Male anche il settore energia, con il titolo Enel che scivola al ribasso di oltre quattro punti percentuali dopo le parole dell’ad Fulvio Conti sui dividendi, ed Eni che lo segue i territorio negativo. Tra gli industriali, Fiat cede il 3,21%.
Oggi è stata anche la giornata di una nuova asta dei Btp, quelli in scadenza al 2016: la domanda (4,7 mld) è stata buona, con un importo offerto massimo pari a 3,5 miliardi. Ciononostante la situazione di incertezza politica influisce sul fronte dello spread fra bund tedeschi e btp, che infatti è risalito arrivando a toccare, nel pomeriggio, quota 372 punti base. Quindici punti in più rispetto a ieri. E fonti di mercato riferiscono che la Banca Centrale Europea sta procedendo all’acquisto di nuovi buoni del tesoro italiani. Il premio di rendimento dei nostri Btp decennali rispetto ai bonos spagnoli è volato a 68 punti base, un livello record.
In questo quadro va inserito anche il bollettino mensile di ottobre della Bce, secondo cui la crescita del Pil nell’Eurozona “dovrebbe risultare molto moderata nella seconda metà dell’anno” a causa delle “perduranti tensioni sui mercati finanziari” e ha definito “rischiosa” la partecipazione di soggetti privati al salvataggio dei Paesi indebitati. Insomma, le prospettive economiche dell’Eurozona “restano soggette a un’incertezza particolarmente elevata e a rischi al ribasso intensificati”, ha scritto ancora la Bce.
In apertura di seduta questa mattina avevano il segno meno tutte le piazze europee. La maglia nera se l’è aggiudicata ancora Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che prima delle 12 lasciava sul terreno il 2,18% a 16.145 punti e l’All Share che lascia l’1,93% a 16.829 punti. Nel pomeriggio il crollo è aumentato portando i due principali indici italiani rispettivamente a -3,36% e – 2,88%. Alla chiusura delle trattative il Ftse Mib segnava -3,71% a 15.894 punti, l’All Share -3,08 a 16.632 punti. Neanche la decisione di approvare il rafforzamento del fondo salva-stati Efsf da parte del parlamento slovacco, dopo la bocciatura dei giorni scorsi, è riuscita a produrre un rimbalzo.
A trascinare giù la borsa italiana sono stati soprattutto i titoli del comparto bancario: Unicredit è arrivato a cedere l’11%, perdendo così i recuperi dei giorni precedenti, Intesa San Paolo il 7,08%. Negative anche Banco Popolare e Monte dei Paschi. In controtendenza invece solo Bpm, che ha guadagnato il 4% a 1,86 euro. Merito dell’incontro di ieri tra Marcello Messori, Matteo Arpe e i soci dipendenti in vista del rinnovo nelle posizioni al vertice della società dell’istituto di credito. Ma in generale la negatività della seduta dei titoli del comparto bancario ha portato, nel pomeriggio, alla sospensione delle trattative.
Male anche il settore energia, con il titolo Enel che scivola al ribasso di oltre quattro punti percentuali dopo le parole dell’ad Fulvio Conti sui dividendi, ed Eni che lo segue i territorio negativo. Tra gli industriali, Fiat cede il 3,21%.
Oggi è stata anche la giornata di una nuova asta dei Btp, quelli in scadenza al 2016: la domanda (4,7 mld) è stata buona, con un importo offerto massimo pari a 3,5 miliardi. Ciononostante la situazione di incertezza politica influisce sul fronte dello spread fra bund tedeschi e btp, che infatti è risalito arrivando a toccare, nel pomeriggio, quota 372 punti base. Quindici punti in più rispetto a ieri. E fonti di mercato riferiscono che la Banca Centrale Europea sta procedendo all’acquisto di nuovi buoni del tesoro italiani. Il premio di rendimento dei nostri Btp decennali rispetto ai bonos spagnoli è volato a 68 punti base, un livello record.
In questo quadro va inserito anche il bollettino mensile di ottobre della Bce, secondo cui la crescita del Pil nell’Eurozona “dovrebbe risultare molto moderata nella seconda metà dell’anno” a causa delle “perduranti tensioni sui mercati finanziari” e ha definito “rischiosa” la partecipazione di soggetti privati al salvataggio dei Paesi indebitati. Insomma, le prospettive economiche dell’Eurozona “restano soggette a un’incertezza particolarmente elevata e a rischi al ribasso intensificati”, ha scritto ancora la Bce.
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