ROMA - La Consulta ha giudicato ammissibile il ricorso del Quirinale contro la Procura di Palermo. Il Colle aveva presentato ricorso dopo le intercettazioni indirette di conversazioni telefoniche del Capo dello Stato effettuate nell'ambito dell'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia. L'ordinanza della Corte sarà depositata domani.
I giudici della Consulta riunitisi in camera di consiglio per il primo vaglio del ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, lo hanno ritenuto fondato sotto il profilo soggettivo, perché Capo dello Stato e Procura di Palermo sono qualificabili come poteri dello Stato, e sotto il profilo oggettivo, rispetto cioè al conflitto sollevato. Il Colle sostiene che il Presidente non poteva essere intercettato e le registrazioni andavano distrutte; secondo i pm la distruzione può essere disposta solo da gip.
Paolopietro Rossi dice:
RispondiEliminaDa Il Fatto Quotidiano: Di Matteo: "Andiamo avanti, siamo convinti di avere agito nel rispetto della legge" - Trattandosi del caso FORSE piu' GIGANTESCO nella storia del Paese, ultimi 60/70 anni, tutto sara' fatto (cosa sara' fatto al momento e' poco prevedibile, per quel che mi riguarda e vedo/leggo) per depistare il CUORE dell'intero discorso TRATTATIVA STATO-MAFIA (e ben altro) e totale fallimento dello STATO, che si e' immersoto all'IMPORSI, come STATO, sopratutto con il colluso Andreotti (prescrizione...) in affari che hanno pugnalato lo STATO alle spalle, da un GRANDE POTEREoperato per decenni, restando in ombra: sta' emergendo in maniera sempre piu' CHIARA, il significato di aver perso l'ultima guerra e di essere firmatari, da due ENTITA' fuggitive ed all'insaputa del Popolo, nei dettagli, di DUE TRATTATI su base RESA SENZA CONDIZIONI e cio' che veramente questo significa....La SFERA di CRISTALLO, e' al momento molto torbida....