''Basta con l'idea di ricostruire l'Aquila all’esterno, adesso si è presa la strada giusta” ha affermato il presidente Napolitano al suo arrivo all’Aquila. Entro fine anno previsti nuovi finanziamenti. Una perizia ha rilevato a luglio che gli isolatori degli edifici costruiti con il Progetto casa della Protezione civile sono stati costruiti in modo diverso da quanto previsto dalla gara d'appalto.
“E’ l’ora di ricostruire L’Aquila dimenticando i progetti di una new town fuori dell’attuale centro”. Lo ha detto Giorgio Napolitano entrando nel nuovo auditorium del capoluogo abruzzese, progettato da Renzo Piano. Quanto alla ricostruzione, ha spiegato il Capo dello Stato, “ho ricevuto dal ministro Barca molti elementi concreti sui lavori in corso e sui finanziamenti decisi” sia privati che pubblici e “dovrebbero scattare nuovi contributi entro fine anno”.
“Mi pare ci siano prospettive serie, è tempo di pensare a ricostruire la città al di là di precedenti esperienze che puntavano piuttosto a costruire fuori. Oggi costruiamo dentro e mi pare la strada giusta”.
La “new town” sorta nei pressi dell’Aquila per ospitare gli sfollati, secondo una perizia del tribunale, è stata costruita senza rispettare le norme antisismiche. A luglio scorso i consulenti tecnici d’ufficio nell’ambito dell’incidente probatorio disposto dal giudice Marco Billi sul Progetto Case, le abitazioni provvisorie assegnate dalla Protezione civile ai terremotati dell’Aquila, inaugurate in pompa magna dall’allora premier Silvio Berlusconi, avevano scritto che sono stati installati isolatori antisismici (i dispositivi che servono a isolare le parti portanti degli edifici dagli effetti dei terremoti, posti sotto le piastre di cemento armato) costruiti con “materiali diversi da quelli offerti in gara” e delle “criticità ai fini del funzionamento e della sicurezza”.
I reati ipotizzati: turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture a sei persone, tra cui Mauro Dolce, responsabile del progetto Case. Le “case di Berlusconi” che si trovano a decine di chilometri dall’Aquila non hanno né bar né negozi né luoghi di ritrovo. Ma numerose mattonelle rotte, e tubature che perdono acqua.
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Dopo tre anni, finalmente, lo ha capito.
RispondiEliminaNel frattempo, la "cricca" ci ha speculato.
Ora ci resta di capire chi riderà per la ricostruzione.