In questi giorni, il Ministero della Salute ha reso noto un comunicato, diffuso dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che allerta sulla presenza nelle acque siciliane di un particolare pesce, di nome Lagocephalus sceleratus, particolarmente velenoso anche dopo la cottura.
Il comunicato diffuso dall’Ispra è datato 7 novembre ed è stato diramato in tutti i servizi veterinari delle Regioni e delle ASL per gli interventi di competenza.
Il pesce in questione, originario del Mar Rosso, appartiene alla famiglia dei Tetraodontidae, i più conosciuti pesci palla, e sembra stia compiendo da tempo una migrazione che, attraverso il Canale di Suez, lo ha portato prima in Turchia, poi in Israele, per arrivare a Rodi e infine nella zona di Lampedusa, dove sembra sia stato pescato un esemplare.
Noto più comunemente con il nome di Pesce palla maculato, stando a quanto segnalato dal Ministero della Salute, sembra che la sua presenza nei mari italiani sia stata segnalata da diversi anni.
La pericolosità dei tetraodontidi è conosciuta da tempo ed è dovuta al fatto che i pesci che fanno parte di questa famiglia possono accumulare la tetrodotossina (TTX), una tra le più potenti tossine conosciute ad azione paralizzante sulla muscolatura. L’effetto di questa tossina, permane anche dopo la cottura dell’alimento e un avvelenamento da tetrodossina è altamente rischioso: può comportare conseguenze particolarmente gravi per la salute, fino alla morte, che può avvenire dopo poche ore dall’ingestione.
Per questa ragione, nel 1992, con il Regolamento (CE) 854/2004, recante “norme specifiche per l’organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano”, è stata vietata la commercializzazione dell’intera famiglia. Un divieto che è stato diffuso anche a livello europeo.
Secondo quanto stabilito dal regolamento, si legge sul sito del Ministero, “gli operatori del settore alimentare hanno l’obbligo di garantire il rispetto dei requisiti di sicurezza per i prodotti della pesca immessi in commercio e di non immettere sul mercato specie ittiche appartenenti alle famiglie dei Tetraodontidae, Molidae, Diodontidae e Canthigasteridae in quanto contenenti tossine nocive per la salute umana”.
Fermo restando che, a tutela della salute umana, il Ministero della salute e l’Ispra hanno prontamente provveduto a diramare le informazioni riguardanti questo pesce, allertando i servizi veterinari delle Regioni e delle Asl e affiggendo avvisi nei porti siciliani, è sempre bene dare risalto a questa notizia, per evitare che cittadini e pescatori non professionisti, ignari del pericolo, ne consumino le carni. Anche se è impossibile che venga trovato nei mercati ittici, visto che per legge ne è assolutamente vietata la vendita.
Fermo restando che, a tutela della salute umana, il Ministero della salute e l’Ispra hanno prontamente provveduto a diramare le informazioni riguardanti questo pesce, allertando i servizi veterinari delle Regioni e delle Asl e affiggendo avvisi nei porti siciliani, è sempre bene dare risalto a questa notizia, per evitare che cittadini e pescatori non professionisti, ignari del pericolo, ne consumino le carni. Anche se è impossibile che venga trovato nei mercati ittici, visto che per legge ne è assolutamente vietata la vendita.
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