Traffico di influenze: è il reato contestato ad Alberto Bianchi per alcune consulenze Perquisito l’ufficio di Firenze: sequestrati bilanci e l’elenco dei finanziatori...
Nuove grane tra i renziani della prima ora. L’ avvocato Alberto Bianchi è indagato dalla Procura di Firenze per traffico di influenze per alcune prestazioni professionali che ieri il suo legale ha definito “perfettamente legittime”. Sessantacinque anni, pistoiese d’ origine e fiorentino d’ adozione, è stato presidente della Fondazione Open, chiusa oltre un anno fa, per anni cassaforte del renzismo dove confluivano le donazioni dei finanziatori.
Due giorni fa la Guardia di Finanza ha perquisito l’ ufficio di Bianchi acquisendo i rendiconti e l’elenco dei finanziatori della fondazione. Sembra quindi che il pm Luca Turco, titolare dell’ inchiesta, voglia fare chiarezza su una serie di donazioni alla Open. La fondazione ha accompagnato il senatore di Rignano nella sua ascesa politica, raccogliendo anche i più fedeli all’ ex premier.
Oltre a Bianchi presidente, tra i membri del cda c’ erano gli ex ministri Luca Lotti e Maria Elena Boschi e l’ amico Marco Carrai. Nata nel 2012, prima con il nome di Big Bang, la Fondazione Open ha raccolto – secondo quanto riportato tempo fa dal Corriere della Sera – in sei anni 6,7 milioni di fondi. In base alle cifre finite invece in un report di OpenPolis, nel solo 2016 sono arrivati nelle casse della Fondazione 1,9 milioni di euro tra donazioni da privati, quote associative e contributi dai soci.
Quando il sito era attivo, vi era anche una sezione dedicata ai nomi, con relative somme versate, dei donatori che davano il consenso alla pubblicazione della propria identità. Il fondatore del fondo Algebris, Michele Serra, era tra i più generosi con 225 mila euro donati. Altri 110 mila euro sono stati versati dalla British American Tobacco. Il denaro finito nelle casse della fondazione veniva quindi poi usato per organizzare eventi (in primis la kermesse renziana, Leopolda, quest’ anno alla sua decima edizione) e per altre spese legate alla politica.
Adesso quindi arriva l’ inchiesta di Firenze, che la Procura sta cercando di condurre nel massimo riserbo. “Alberto Bianchi – commenta il suo legale, l’ avvocato Nino D’ Avirro – è indagato per una ipotesi di reato fumosa qual è il traffico di influenze per prestazioni professionali, a mio avviso perfettamente legittime”. “L’ avvocato Bianchi – continua D’ Avirro – ha messo a disposizione degli inquirenti la documentazione richiesta nella convinzione di poter chiarire al più presto questa vicenda che lo sta profondamente amareggiando”.
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