Omo de panza. “Chi vuole chiudere Il Foglio sappia che noi difenderemo questa voce libera dell’informazione come abbiamo difeso Radio Radicale. Pancia a terra, tutti insieme, Il Foglio deve vivere” (Matteo Renzi, senatore Idv, Facebook, 23.12). La pancia ce la mette lui, i soldi invece noi.
Folio Folio. “Il Foglio è fondamentale” (Checco Zalone, Il Foglio, 28.12). E poi dicono che non fa più ridere.
L’alibi di ferro. “Ecco la memoria che scagiona Salvini” (Libero, 4.1). L’ha scritta Salvini.
Massimo riserbo. “‘Più rispetto per Gaia e Camilla. É una tragedia, non una fiction’. Giulia Bongiorno, avvocata di una delle vittime: la caccia alle novità è morbosa. Non è un videogioco. Ci sono due ragazze morte, due ragazze in carne ed ossa, e quattro genitori che, di fronte a quello che sta succedendo, ogni giorno sentono amplificare il proprio dolore” (Giulia Bongiorno, senatrice Lega e legale della famiglia di Gaia Von Freymann, Corriere della sera, 30.12). E’ per questo che la sen. avv. Bongiorno, più che mai schiva e restia ai riflettori, ha concesso un’intera pagina di intervista al Corriere: per non amplificare.
Nanoparticelle. “Per noi no problem, quello tra Di Maio e Zingaretti è stato un incontro bilaterale, non un appuntamento di maggioranza. Evidentemente ne avevano bisogno per problemi interni o per bisogno di visibilità” (Ettore Rosato, coordinatore di Italia Viva, 4.1). Ha parlato l’invisibile.
Non c’è Paragone. “Sono stato espulso dal nulla… C’era una volta il 33%” (Gianluigi Paragone, senatore ex M5S, Facebook, 2.1). Il 4 marzo 2018, mentre il Nulla portava i 5Stelle al 32,7%, Paragone nel suo collegio uninominale di Varese totalizzava il 22.9, doppiato dal leghista Stefano Candiani (49%), e si salvava col ripescaggio nel proporzionale. Lui il 33% non l’ha mai visto neppure in cartolina.
Mangino brioche. “Renzi si gode le vacanze di Natale sulle piste di Cortina” (Dagospia, 27.12). “Renzi: il reddito di cittadinanza va cancellato” (La Stampa, 31.12). Se ne parlava giusto qui a Cortina con la contessa Pia Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare.
Dovere di cronaca. “Non ho potuto partecipare alla presentazione del nuovo libro di Sebi Arena, Piazza Armerina” (Adriano Sofri, Il Foglio, 2.1). E adesso, come facciamo?
Povero martire. “Nel carcere, quello coi muri e le sbarre, sono stato nove (9) anni e altri anni detenuto fuori” (Sofri, Il Foglio, 27.12). A dire il vero, tra custodia cautelare (5 settimane) ed espiazione della pena (8 anni e 5 mesi), Sofri in carcere ha scontato 8 anni e mezzo. Calcolando che era stato condannato a 22 anni come “detenuto dentro” per l’omicidio volontario del commissario Luigi Calabresi, non ci sono dubbi: è un perseguitato.
Il Ponte di Messina. “La singolare insistenza con cui Luigi Di Maio pretende ogni giorno che il governo tolga ora, di corsa e per decreto le autostrade ai Benetton fa sorgere il legittimo dubbio che Casaleggio stia aprendo un casello privato, uscita Milano-Rousseau” (Sebastiano Messina, Repubblica, 30.12). La singolare insistenza con cui Repubblica pretende ogni giorno che il governo lasci le autostrade ai Benetton fa sorgere il legittimo dubbio che Repubblica avesse fino a 11 mesi fa il suo amministratore delegato Monica Mondardini nel Cda di Atlantia e prima presidente di Aeroporti di Roma, che faccia soldi a palate con le pubblicità di Benetton e che la sua festa Rep Idee fosse sponsorizzata da Autostrade per l’Italia.
Colpa di Virginia. “Quei troppi morti sulle strade e il silenzio del Campidoglio” (Corriere della sera-Roma, 27.12). Ora che l’hanno sgamata, alla Raggi non resta che rompere il silenzio e confessare: li ha arrotati tutti lei.
Il titolo della settimana/1. “Con le sardine nuotano amanti della svastica… I ‘pesciolini’ neri che esigono la cittadinanza e quell’islamica che viene dalla Palestina dove sbandierano simboli nazi” (Silvana De Mari, La Verità, 28.12). Uahahahahahah.
Il titolo della settimana/2. “Corso Francia sotto inchiesta” (Corriere della sera-Roma, 28.12). Presto gli interrogatori dei semafori e dei lampioni.
Il titolo della settimana/3. “Il messaggio di Mattarella, la svolta pop” (Mario Ajello, Il Messaggero, 2.1). Uahahahahahah.
Il titolo della settimana/4. “Via la prescrizione, ingiustizia è fatta: ora l’Italia non è più un Paese civile” (Pietro Senaldi, Libero, 2.1). Come tutto il resto d’Europa. Resiste la Grecia.
Folio Folio. “Il Foglio è fondamentale” (Checco Zalone, Il Foglio, 28.12). E poi dicono che non fa più ridere.
L’alibi di ferro. “Ecco la memoria che scagiona Salvini” (Libero, 4.1). L’ha scritta Salvini.
Massimo riserbo. “‘Più rispetto per Gaia e Camilla. É una tragedia, non una fiction’. Giulia Bongiorno, avvocata di una delle vittime: la caccia alle novità è morbosa. Non è un videogioco. Ci sono due ragazze morte, due ragazze in carne ed ossa, e quattro genitori che, di fronte a quello che sta succedendo, ogni giorno sentono amplificare il proprio dolore” (Giulia Bongiorno, senatrice Lega e legale della famiglia di Gaia Von Freymann, Corriere della sera, 30.12). E’ per questo che la sen. avv. Bongiorno, più che mai schiva e restia ai riflettori, ha concesso un’intera pagina di intervista al Corriere: per non amplificare.
Nanoparticelle. “Per noi no problem, quello tra Di Maio e Zingaretti è stato un incontro bilaterale, non un appuntamento di maggioranza. Evidentemente ne avevano bisogno per problemi interni o per bisogno di visibilità” (Ettore Rosato, coordinatore di Italia Viva, 4.1). Ha parlato l’invisibile.
Non c’è Paragone. “Sono stato espulso dal nulla… C’era una volta il 33%” (Gianluigi Paragone, senatore ex M5S, Facebook, 2.1). Il 4 marzo 2018, mentre il Nulla portava i 5Stelle al 32,7%, Paragone nel suo collegio uninominale di Varese totalizzava il 22.9, doppiato dal leghista Stefano Candiani (49%), e si salvava col ripescaggio nel proporzionale. Lui il 33% non l’ha mai visto neppure in cartolina.
Mangino brioche. “Renzi si gode le vacanze di Natale sulle piste di Cortina” (Dagospia, 27.12). “Renzi: il reddito di cittadinanza va cancellato” (La Stampa, 31.12). Se ne parlava giusto qui a Cortina con la contessa Pia Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare.
Dovere di cronaca. “Non ho potuto partecipare alla presentazione del nuovo libro di Sebi Arena, Piazza Armerina” (Adriano Sofri, Il Foglio, 2.1). E adesso, come facciamo?
Povero martire. “Nel carcere, quello coi muri e le sbarre, sono stato nove (9) anni e altri anni detenuto fuori” (Sofri, Il Foglio, 27.12). A dire il vero, tra custodia cautelare (5 settimane) ed espiazione della pena (8 anni e 5 mesi), Sofri in carcere ha scontato 8 anni e mezzo. Calcolando che era stato condannato a 22 anni come “detenuto dentro” per l’omicidio volontario del commissario Luigi Calabresi, non ci sono dubbi: è un perseguitato.
Il Ponte di Messina. “La singolare insistenza con cui Luigi Di Maio pretende ogni giorno che il governo tolga ora, di corsa e per decreto le autostrade ai Benetton fa sorgere il legittimo dubbio che Casaleggio stia aprendo un casello privato, uscita Milano-Rousseau” (Sebastiano Messina, Repubblica, 30.12). La singolare insistenza con cui Repubblica pretende ogni giorno che il governo lasci le autostrade ai Benetton fa sorgere il legittimo dubbio che Repubblica avesse fino a 11 mesi fa il suo amministratore delegato Monica Mondardini nel Cda di Atlantia e prima presidente di Aeroporti di Roma, che faccia soldi a palate con le pubblicità di Benetton e che la sua festa Rep Idee fosse sponsorizzata da Autostrade per l’Italia.
Colpa di Virginia. “Quei troppi morti sulle strade e il silenzio del Campidoglio” (Corriere della sera-Roma, 27.12). Ora che l’hanno sgamata, alla Raggi non resta che rompere il silenzio e confessare: li ha arrotati tutti lei.
Il titolo della settimana/1. “Con le sardine nuotano amanti della svastica… I ‘pesciolini’ neri che esigono la cittadinanza e quell’islamica che viene dalla Palestina dove sbandierano simboli nazi” (Silvana De Mari, La Verità, 28.12). Uahahahahahah.
Il titolo della settimana/2. “Corso Francia sotto inchiesta” (Corriere della sera-Roma, 28.12). Presto gli interrogatori dei semafori e dei lampioni.
Il titolo della settimana/3. “Il messaggio di Mattarella, la svolta pop” (Mario Ajello, Il Messaggero, 2.1). Uahahahahahah.
Il titolo della settimana/4. “Via la prescrizione, ingiustizia è fatta: ora l’Italia non è più un Paese civile” (Pietro Senaldi, Libero, 2.1). Come tutto il resto d’Europa. Resiste la Grecia.
Nessun commento:
Posta un commento