È il bombardamento che ha cambiato per sempre la Storia. Settantacinque anni fa, la città giapponese di Hiroshima veniva distrutta dalla prima bomba atomica. Uccise istantaneamente 70mila persone – appena 4 mesi dopo erano 140mila – e aprì una nuova era: l’era nucleare, in cui l’uomo acquisì la capacità di sterminare l’intera specie umana in un colpo solo. Tre giorni dopo Hiroshima, toccò a Nagasaki: nei due bombardamenti furono uccise circa 300mila persone e da allora si affermò “il tabù nucleare”. A oggi non sono mai state più usate in combattimento. Ma ne sono state costruite decine di migliaia: nel pieno della Guerra fredda, ce ne erano almeno 70.300. Secondo l’esperto americano Stephen Schwartz, si stima che, dagli anni 40 al 1996, gli Usa da soli abbiano speso 5.800 miliardi di dollari in valuta del 1996 per queste armi. Quanti sono 5.800 miliardi? Se prendiamo banconote da un dollaro e le mettiamo una sopra l’altra arriviamo fino alla Luna e torniamo indietro. E oggi? Il Fatto Quotidiano ha intervistato l’autorità in materia di questi armamenti: Hans Kristensen della Federation of American Scientists.
Settantacinque anni dopo Hiroshima e Nagasaki, quante armi nucleari ci sono nel mondo?
Dalle nostre stime, ne risultano circa 13.400.
Nel novembre scorso, lei ha pubblicato una ricerca secondo cui gli Usa hanno 150, forse 100, ordigni nucleari stoccati in Europa e l’Italia rimane il paese europeo col più alto numero di bombe e l’unico con due basi nucleari: Aviano e Ghedi. Lei ha stimato che ci siano 20 armi nucleari ad Aviano e 20 a Ghedi. Queste cifre sono ancora attuali?
Sì, sono le mie stime aggiornate.
Le vecchie bombe stoccate ad Aviano e Ghedi sono le B61-3 e B61-4, ma verranno presto rimpiazzate dalle nuove: le B61-12. Quante ne arriveranno e cosa avranno di diverso?
A meno che la Casa Bianca non dia nuove disposizioni, il numero rimarrà lo stesso di quelle già oggi presenti e la potenza sarà la stessa delle B61-4: la nuova bomba B61-12 usa la stessa struttura in termini di testata nucleare. Il potenziamento, dal punto di vista militare, non è da ricercare nella testata, ma nel kit di coda che triplicherà la precisione della bomba.
Che cosa sappiamo dell’accordo Usa-Italia che consente agli americani di stoccare le loro armi nucleari nel nostro Paese?
L’accordo bilaterale è segreto, ma è noto da anni col nome in codice Stone Ax. A meno che non siano intervenuti, rimane quello. Contiene le regole che Usa e Italia hanno concordato per lo stoccaggio, la custodia e, potenzialmente, l’uso. L’accordo disciplina in particolare come vengono custodite le bombe nelle basi di Aviano e Ghedi.
L’Italia aderisce al più importante strumento per limitare le Atomiche: il Trattato di Non Proliferazione Nucleare (Tnp). La loro presenza sul territorio italiano è legalmente compatibile con esso?
Sì, il Tnp non limita in alcun modo né regola il dispiegamento delle armi nucleari. Tuttavia, proibisce il trasferimento diretto o indiretto di questi ordigni da una potenza nucleare a una non nucleare. Poiché, però, il trasferimento delle bombe Usa all’Italia e le intese di condivisione di queste armi risalgono a un periodo precedente alla data in cui il Tnp fu firmato, né lo stoccaggio né le intese violano il Trattato dal punto di vista legale. Detto questo, però, poiché questi ordigni sono stati consegnati per essere usati dall’Italia in caso di guerra e poiché l’Aeronautica militare italiana è stata dotata di essi ed è stata addestrata al loro uso, a mio avviso, non c’è dubbio che le intese violino eccome lo spirito del Trattato, nonostante da un punto di vista strettamente legale non sia così.
Quando arriveranno le nuove bombe in Italia?
Probabilmente tra il 2022 e il 2023.
Chi le sta costruendo?
Tutte le armi nucleari vengono prodotte negli Usa: la testata nucleare viene costruita e gestita dal Los Alamos National Laboratory, le componenti non nucleari sono sviluppate dal Sandia National Laboratories e assemblate al Kansas City Plant, e il kit di coda verrà prodotto dalla Boeing. Una volta pronte tutte le componenti, le bombe vengono assemblate al Pantex Plant in Texas.
Se le truppe americane e gli F-16 verranno spostati dalla Germania, la decisione avrà impatto sulle armi nucleari americane stoccate in Italia?
No. Lo squadrone di F-16 che verrebbe spostato dalla base di Spangdahlem ad Aviano non è assegnato a missioni nucleari. Quel ruolo è assegnato a due squadroni di F-16 che si trovano già ad Aviano.
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