Il primo vero segnale distensivo del M5s nei confronti di Mario Draghi è arrivato da Luigi Di Maio. Dopo un’assemblea lunga e travagliata durante la quale si è oscillati tra il “no” al governo istituzionale e l’insistere per chiedere (di nuovo) l’incarico a Giuseppe Conte, oggi l’ex capo politico e ministro degli Esteri ha indicato la linea del compromesso. E ha ufficialmente spinto perché i suoi si siedano al tavolo e ascoltino la proposta dell’ex presidente della Bce. “Abbiamo il dovere di partecipare e ascoltare”, ha detto in una nota. “Poi decideranno i parlamentari”. Ma è il “momento di essere maturi”.
Sono ore molto delicate e ogni parola è destinata a pesare. Neanche 24 ore fa Alessandro Di Battista ha fatto un post chiedendo ai suoi di “non cedere”. Oggi, un’ora prima delle dichiarazioni di Giuseppe Conte, Di Maio chiede di abbassare i toni e invita al dialogo: “Comprendo gli animi e gli umori di queste ultime ore. È legittimo”, ha scritto. “Stiamo attraversando una crisi politica complessa e non abbiamo colpe. Non abbiamo cercato noi lo stallo, non avremmo mai voluto che si arrivasse a questo, con una pandemia in corso e le enormi difficoltà del nostro comparto produttivo. Ma è proprio in queste precise circostanze che una forza politica si mostra matura agli occhi del Paese”. E proprio quel richiamo alla maturità, è già per molti visto come un appello. “Oggi si aprono le consultazioni del premier incaricato Mario Draghi, secondo la strada tracciata dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, che ringrazio. In questa fragile cornice, il MoVimento 5 Stelle ha, a mio avviso, il dovere di partecipare, ascoltare e di assumere poi una posizione sulla base di quello che i parlamentari decideranno. Siamo la prima forza politica in Parlamento e il rispetto istituzionale viene prima di tutto”. L’ultima parola insomma, spetterà sempre agli eletti. Anche se, è ormai chiaro come la linea indicata dai vertici sarà quella che conterà davvero.
Dopo Di Maio, è arrivato il commento di Virginia Raggi. “Rompiamo gli schemi, il M5s apra a Draghi”, ha detto parlando con il Foglio. “Bisogna partire dai temi e puntare su un governo politico. Il paragone con il precedente Monti è sbagliato. Dal Recovery alla burocrazia si può fare molto”.
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