venerdì 4 febbraio 2022

Al settennato sopravviverà soltanto lui. - Antonio Padellaro

 

Cinquantacinque applausi sono pure pochi per come Sergio Mattarella ha condotto la partita del Quirinale. L’intensa e sapiente campagna mediatica (gli scatoloni, il trasloco) per non essere rieletto (con tutti gli altri che sgomitavano per essere eletti). L’attesa corrucciata e silente, mentre Salvini&C. facevano strame di candidati. La benevola accoglienza ai penitenti dell’unità nazionale (a eccezione di una) recatisi a implorare l’estremo sacrificio, come scrive la grande stampa (anche se il comprensivo accoglimento della supplica avrebbe convinto, scrive Repubblica, il 60% degli italiani ma non un 40%, e non sono pochissimi) Poi, ieri pomeriggio, l’apoteosi in Parlamento a cui egli si è sottoposto apparendo sorridente e in gran forma (ma quale stanchezza! Presidente lei ci sotterra tutti). Quindi un discorso d’insediamento ricco di spunti, toccante in quei ripetuti e sinceri richiami alla tutela delle tante “dignità” offese di questo Paese. Ma anche abile nell’essere onnicomprensivo, ecumenico (forse è mancato soltanto un saluto ad Amadeus e alla campagna acquisti della Juve). Un testo dal quale non traspariva nessuna intenzione di accorciare il secondo mandato, in stile Napolitano. Perché ci sembra chiaro che (e glielo auguriamo di cuore) nei prossimi sette anni (e fanno 14) lui sarà ancora lì al Quirinale, fresco come un bocciolo. Non avremmo, invece, le medesime certezze per i comprimari che in questi giorni gli hanno fatto la ola. Soprattutto perché il Mattarella Bis attraverserà tre legislature e con i chiari di luna della politica italiana scommettereste un euro che (a parte l’immarcescibile Casini) i vari Salvini, Letta, Conte, Renzi nel 2029 saranno ancora lì, in prima fila? Per non parlare di Mario Draghi, che soltanto un paio di mesi fa sembrava l’asso pigliatutto e che oggi guida un governo uscito azzoppato dalla battaglia del Colle. Con un interrogativo su tutti: in queste condizioni quanto potrà resistere il Migliore a Palazzo Chigi? Presidente Mattarella, perdoni l’impertinenza, ma se l’aveva davvero pensata così lei è un genio.

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