lunedì 2 ottobre 2023

IL MISTERO DELLA PIRAMIDE ROMBOIDALE.

 

Il 14 Luglio 2011 sul prestigioso periodico scientifico “Materials Letters” è apparso un articolo intitolato “Were the casing stones of Senefru’s Bent Pyramid in Dahshour cast or carved? Multinuclear NMR evidence”, che si può tradurre “Le pietre del rivestimento della Piramide Romboidale di Snefru nel Dahshour erano state fuse o scolpite? Prove NMR multinucleari”.

Il punto principale della loro ricerca dice: “I risultati NMR suggeriscono che le pietre del rivestimento [della Piramide Romboidale] sono costituite da granuli di calcare provenienti dalla cava di Tura, cementati con un gel di silicato di calcio amorfo formato dall'intervento umano, con l'aggiunta di ulteriore silice, possibilmente terra di diatomee, proveniente dall'area di Fayyum”. In poche parole, lo studio afferma, portando come prove una serie lunghissima di analisi chimiche e petrografiche, che il rivestimento della Piramide Romboidale non è fatto di roccia calcarea, me di geopolimeri, o roccia sintetica.

Perché si sia preferito creare dei geopolimeri per costruire il rivestimento esterno della Piramide Romboidale piuttosto che utilizzare le classiche rocce è un mistero non ancora risolto. Esistono solo delle ipotesi. Ad esempio, questo spiegherebbe come facessero gli antichi costruttori della Piramide Romboidale (e altri popoli che esamineremo in seguito) a costruire le facciate esterne dei loro monumentali complessi con delle pietre che non sono unite come dei mattoni, ma come dei “puzzle”. Le pietre della facciata esterna della Piramide Romboidale sono infatti dei trapezi irregolari, ciascuno diverso dagli altri, ma che si incastrano perfettamente. Fare questo lavoro con delle pietre da scolpire di volta in volta sarebbe impossibile anche per noi oggi. Viceversa, creare delle forme in legno che vengono riempite con degli “impasti” che poi diventano roccia, renderebbe il tutto molto più semplice.

Oppure, questo spiegherebbe come avessero fatto i costruttori a spostare rocce pesantissime. Con l’uso dei geopolimeri non sarebbe stato necessario spostare alcuna roccia. Avrebbero semplicemente dovuto portare con sé i “sacchi” contenenti il materiale da mischiare, e creare l’impasto sul posto. Ovviamente si tratta solo di ipotesi, e non si conoscono eventuali proprietà che il rivestimento di geopolimeri conferiva alla struttura.

Ma il punto vero è un altro. I costruttori della Piramide Romboidale possedevano conoscenze della chimica tali da saper costruire con “roccia sintetica”, o geopolimeri. Siamo davvero sicuri che a costruirlo fu un popolo che, secondo gli studiosi, in quel periodo non conosceva nemmeno la ruota? E se non sono stati loro, allora chi?

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