domenica 16 dicembre 2012

Ingroia: “Caro Bersani, farete piazza pulita delle leggi ad personam?”



"Abrogare le leggi del privilegio. Introdurre il reato di ostruzione alla giustizia. Premiare l'economia della legalità. Confiscare i patrimoni illeciti. Solo così l'Italia potrà liberarsi da cricche, caste e mafie. Lo potrà e lo vorrà fare davvero la compagine governativa che vuole guidare, caro Bersani, al contrario di quanto non si sia fatto in passato?". Con una lettera aperta Antonio Ingroia chiede al candidato premier del centrosinistra di prendere posizione sui temi della giustizia.

di Antonio Ingroia

Caro Pierluigi Bersani, 

leggo su tutti i giornali, da mesi ormai, la Sua probabile vittoria come premier candidato dal centrosinistra alle prossime, ormai imminenti, elezioni politiche, e non posso sinceramente che augurarglielo ed augurarmelo, specie a fronte del profilarsi all'orizzonte dell'ennesima candidatura di una vecchia e nefasta conoscenza degli italiani, Silvio Berlusconi, artefice del disastro economico-finanziario, politico-istituzionale e etico-morale in cui è precipitato il Paese in questi ultimi anni. Un sisma che ha divorato dall'interno l'economia, ma anche l'anima del Paese. Un Paese che rischia di restare per sempre senza anima e senza futuro, futuro che pertanto potrebbe essere fra qualche mese nelle Sue mani. Cosa che, da una parte, mi rasserena per i rischi che pesano sull'altro piatto della bilancia, ma che, dall'altra parte, non mi tranquillizzano del tutto. 

E sa perché, pur avendo stima della Sua persona e pur essendo certo della Sua buona fede, non mi sento né tranquillo né tranquillizzato? Perché, al contrario, di molti italiani, ho esercitato in questi anni di rimozione, il vizio della memoria. Che non è solo un vizio, è anche un gusto. Il gusto della memoria, che ti consente di sentire la storia, di apprezzarla, di farne un'esperienza ed una ricchezza. Ebbene, esercitare il gusto della memoria mi consente di sentire anche il retrogusto amaro della delusione. La delusione delle tante occasioni mancate, le tante occasioni che altre coalizioni di governo di centrosinistra hanno perduto negli anni passati, appena giunte alla prova del fuoco. Quando si trattava di cambiare l'Italia, di imprimere una svolta ad un Paese, a volte stanco e sfiduciato, ma ugualmente pronto, generosamente, a credere nel cambiamento. Una fiducia nel cambiamento troppe volte frustrata anche dall'incapacità che, per ragioni che sarebbe inutile esaminare qui ed ora, il centrosinistra ha dimostrato in passato proprio su questo terreno cruciale, quello del suo dna quale forza di progresso.

Io sono un cittadino ed un magistrato. Non rappresento nessuno se non me stesso, ma ho la fortuna di portare con me, in Italia come in Guatemala, un bagaglio di valori, idee e principi, che ritengo di condividere con molti italiani, i tanti "partigiani della Costituzione" che per fortuna affollano ancora ogni angolo del nostro territorio nazionale. E che, sconsiderati o appassionati che siano, credono ancora nella possibilità di cambiare in meglio il nostro Paese. 

E quindi mi rivolgo a Lei, con l'umiltà ma anche con l'autorità che mi deriva da questo duplice ruolo di cittadino "partigiano della Costituzione" e di magistrato che discende da una generazione di uomini di Stato che hanno dato un contributo, anche di sangue, alla lotta contro i poteri criminali, per la giustizia e l'eguaglianza di tutti gli italiani, e quindi alla crescita della democrazia. E' solo in virtù di questo che mi permetto di porLe anche alcune questioni ed interrogativi a cui spero vorrà rispondere, non a me, ma agli italiani indecisi ancora se votarLa come futuro premier. 

Perché dico che l'Italia sta diventando un Paese senz'anima? Perché l'anima del Paese è la sua Costituzione, specie in un caso come il nostro, dove la carta dei principi fondamentali è densa di così tanti valori promotori di "diritti progressisti". E questa Carta dei Valori e dei Principi troppe volte è stata sfregiata, mortificata, umiliata. I cittadini sono più poveri di diritti, a partire dal principio dei principi, a fondamento di tutti gli altri in uno Stato democratico, il principio di eguaglianza, che necessita di essere ripristinato, formalmente e sostanzialmente. E per ripristinarlo occorrono alcuni provvedimenti urgenti, che dovrebbero essere i primi da approvare da una coalizione governativa che voglia davvero cambiare le cose. A cominciare dalle leggi ad personam, che a decine sono state approvate negli ultimi anni. Un'intollerabile legislazione di privilegio che ha creato praterie di impunità per i potenti, ma soprattutto ha mortificato il principio di eguaglianza dei cittadini. 

Le chiedo, la maggioranza da Lei guidata vorrà abrogare, tutte, senza esclusione alcuna, le leggi ad personam fino ad oggi approvate? Ed ancora, per parlare ancora del diritto penale, materia che mi è più congeniale per la mia passata esperienza, nel diritto anglosassone c’è un reato molto grave, l'ostruzione della giustizia, ampiamente praticata, e con successo, nel nostro Paese. Perché non introdurla anche in Italia, con pene altrettanto severe, così ampliando la figura attualmente vigente, ma inadeguata, dell'intralcio alla giustizia? 

E perché non punire, finalmente, il mercato dei voti fra candidati in campagna elettorale e mafie e lobby illegali di ogni tipo e genere? Cominciando col sanzionare seriamente lo scambio elettorale politico-mafioso, oggi solo apparentemente punito dall'attuale formulazione dell'art.416-ter del codice penale, che invece è garanzia di impunità? E perché ancora ignorare l'incriminazione dell'autoriciclaggio che consente ai colletti bianchi riciclatori di professione di farla franca? 

Ho fatto solo degli esempi minimi, ma c'è da affrontare il tema più importante del nostro Paese dentro una crisi profonda, etica ed economica. Due aspetti niente affatto indipendenti. Un Paese senza un'etica e senz'anima, come ho detto prima, un Paese senza passione, non può uscire dalla crisi dove si trova. Una crisi che perciò rischia di divenire un coma irreversibile, che non può essere curato da un medico dalle ottime cognizioni tecniche ma che, privo di passione per la giustizia e l'eguaglianza, può essere disposto, come l'attuale Premier Monti, a salvare una parte dell'organismo lasciando andare in cancrena gli organi ritenuti "meno nobili", i deboli ed i senza diritto che in Italia oggi sono sempre più poveri e meno tutelati. 

Bisogna cambiare pagina. E se si vuole la crescita dell'economia bisogna attaccare, alle radici e senza tregua, l'economia dell'illegalità, perché il "sistema Italia" è strangolato da mafie e corruzione, la vera palla al piede, la zavorra che impedisce alla nostra economia di crescere. Che respinge gli investitori esteri, che penalizza gli operatori economici puliti, che priva i lavoratori dei loro diritti. Solo se il prossimo Governo, caro Bersani, riuscirà davvero ad uscire dalla logica della convivenza col sistema politico-economico della illegalità, si potrà imprimere una spinta per la crescita. 

Premiare l'economia della legalità e confiscare i patrimoni illeciti, tutti ed in fretta. I patrimoni della mafia e dei colletti bianchi suoi complici. E le ricchezze dei corrotti. Restituire il maltolto all'Italia della legalità. Non attraverso belle dichiarazioni di principio, ma attraverso provvedimenti concreti che ripristinino ciò che è stato distrutto negli anni della rottamazione berlusconiana del diritto penale e che costruiscano un diritto propulsivo dei diritti e della crescita economica nella legalità. Anche e non solo attraverso aggiornati strumenti operativi e legislativi dentro nuovi testi unici normativi, antiriciclaggio e antimafia.

Insomma, c'è molto da fare e si può fare. Si può cambiare l'Italia. Si possono creare le premesse per un autentico rinnovo della classe dirigente, recidendone i legami col sistema criminale integrato delle mafie e della corruzione che ha schiavizzato e sfruttato il Paese. Occorre una nuova Liberazione. La liberazione dalle cricche, dalle caste e dalle mafie. Lo potrà e lo vorrà fare davvero la compagine governativa che vuole guidare, caro Bersani, al contrario di quanto non si sia fatto in passato? 


http://temi.repubblica.it/micromega-online/ingroia-caro-bersani-farete-piazza-pulita-delle-leggi-ad-personam/

Strage negli Usa, i bimbi colpiti più volte con proiettili di un fucile d'assalto.


Candele a Newtown (foto David Goldman - Ap)

Uccise 12 bimbe e 8 bimbi, tutti fra 6 e 7 anni. Il padre del killer: anche noi ci chiediamo perché.

ROMA - Dodici bimbe, otto bimbi, tutti di sei o sette anni. E poi sei adulti, del personale della scuola. Le autorità hanno reso noti inomi dei bambini uccisi venerdì nella strage di Newtown in Connecticut, negli Stati Uniti. I bimbi si chiamavano: Chase, Jesse, James, Grace, Emily, Jack, Noah, Caroline, Jessica, Avielle, Benjamin, Allison, Charlotte, Daniel, Olivia, Josephine, Ana, Dylan, Madeleine, Catherine.

Si è inoltre appreso che Adam Lanza, il killer, soffriva di disturbi mentali. Che aveva avuto un alterco con dei dipendenti della scuola. Che aveva imparato a sparare sin da piccolo dalla madre, a cui avrebbe rubato le armi che aveva in casa dopo averla uccisa con un colpo di pistola. Col passare delle ore, comincia a delinearsi con maggiore chiarezza il quadro di una delle peggiori tragedie della follia nella storia degli Stati Uniti, anche se le autorità giudiziarie continuano a diffondere informazioni con estrema cautela a un Paese che, sotto shock, vuole risposte e spiegazioni, seppure spiegazioni per un eccidio di bambini non possono esserci.

Ai giornalisti che assediano la cittadina di Newtown, il portavoce della polizia del Connecticut Paul Vance oggi ha detto che accanto al cadavere di Adam Lanza sono state trovate due pistole e un fucile d'assalto semiautomatico. Che i corpi delle vittime sono ora nell'obitorio a disposizione del coroner. E ha quindi chiesto il rispetto della privacy delle loro famiglie. Ha anche detto che sono state trovate «molte, ottime prove», per capire, ma non ha voluto al momento parlarne.

Il medico legale, Wayne Carver, ha dal canto suo detto che tutte le vittime sono state colpite più volte, in massima parte dai proiettili di un fucile d'assalto. I piccoli che ha visto, ha detto, indossavano «graziose cose da bambini». E alla domanda se hanno sofferto, il dottor Carver ha risposto: «Se sì non molto». 

La maggior parte degli elementi per ricostruire il puzzle della strage arrivano però dalla stampa. Nbc e Cnn, ad esempio, hanno fornito un elemento importante: Adam Lanza, hanno riferito funzionari del Connecticut e federali, aveva avuto il giorno prima una accesa discussione con quattro dipendenti della scuola Sandy Hook di Newtown; di cui era stato peraltro un alunno. Tre di quegli impiegati sono rimasti uccisi, mentre il quarto, che ieri non era al lavoro, viene ora interrogato dalla polizia. 

La madre di Adam Lanza, Nancy, 52 anni, trovata morta nell'abitazione che divideva con lui, non era una insegnate della scuola, come diverse fonti avevano detto all'inizio. Di certo però aveva la passione per le armi, le collezionava. È stata lei ad insegnare ad Adam a sparare. E Adam le ha sparato in faccia con una delle sue pistole. E con una delle sue pistole si è ucciso, dopo la strage. Nancy «Andava spesso al poligono con i suoi figli», ha raccontato un giardiniere, Dan Holmes, che spesso si recava a tagliare il prato nella loro casa. Questo, spiega peraltro l'agghiacciante, straordinaria efficienza di tiro del killer. Non è chiaro quanti colpi abbia sparato, ma di certo è riuscito ad uccidere tutte le persone su cui ha mirato. Una sola è sopravvissuta. Un solo ferito. Joshua Milas, che è stato a scuola con lui ma che non lo vedeva da anni, ricorda il killer come «un bravo ragazzo». Come «forse il più in gamba che abbia mai conosciuto. Probabilmente era un genio». 

Suo fratello Ryan invece ha affermato che Adam soffriva di disturbi della personalità, «di tipo autistico». Ma oltre ai tratti dell'assassino, in queste ore emergono anche elementi di eroismo da parte di alcuni dipendenti della scuola, che hanno protetto gli alunni come hanno potuto, anche facendo loro scudo con il corpo. Bambini terrorizzati. In preda ad una paura totale, paralizzante. Alcuni nei momenti più drammatici hanno vomitato, altri erano incapaci di muoversi.

Alcuni di loro però hanno reagito con coraggio. Robert Licata, padre di un alunno di prima elementare, ha raccontato che suo figlio ha visto entrare l'assassino nell'aula e sparare alla maestra. «A quel punto ha afferrato alcuni suoi amici ed è scappato dalla porta» Gli psicologi che hanno assistito la polizia ad evacuare la scuola subito dopo la strage hanno raccomandato di far uscire i bambini in fila indiana, tenendosi per mano e soprattutto con gli occhi chiusi, perch‚ non vedessero la scena attorno a loro. Ma alcuni di loro avevano i vestiti sporchi di sangue, e quindi, probabilmente, si sono drammaticamente trovati faccia a faccia con la morte. E nelle foto scattate in quei momenti avevano il terrore negli occhi.

«La nostra famiglia è in lutto accanto a quelle che sono state colpite da questa enorme tragedia», ha affermato Peter Lanza, padre del killer. «I nostri cuori sono vicini alle famiglie e agli amici che hanno perso i loro cari e a tutti coloro che sono rimasti feriti», ha affermato in un comunicato. «Non ci sono parole per esprimere quanto siamo affranti. Siamo in uno stato di incredulità, cercando di trovare qualsiasi risposta possibile. Anche noi ci chiediamo perché», ha affermato ancora, aggiungendo che la famiglia coopera «pienamente con gli inquirenti e continuerà a farlo. Come molti di voi, siamo addolorati, ma lottiamo per trovare un senso a quanto è successo».

Peter Lanza, ha divorziato nel 2009 dalla moglie Nancy, rimasta vittima del figlio Adam, e da poco si è risposato. Dopo la strage è stato interrogato dagli agenti dell'Fbi, così come l'altro figlio, Ryan. 

sabato 15 dicembre 2012

Finti 'Patch Adams', denunce vicino a Roma.


Fanpage.it - Cronaca


Grosso giro di affari grazie a contributi per bimbi malati.

ROMA - Si fingevano volontari di associazioni di 'clown therapy' per bambini malati di cancro, truffando le persone in centri commerciali, fiere e mercati. I carabinieri della stazione di Ariccia, vicino Roma, hanno denunciato, per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, dieci persone che presentandosi come volontari di associazioni onlus chiedevano contributi economici per aiutare bambini malati e ricoverati nei reparti oncologici di varie strutture ospedaliere in tutta Italia.
Durante le indagini è stato appurato un giro d'affari paragonabile ad un'attività imprenditoriale con introiti economici nel corso degli anni di centinaia di migliaia di euro. Per rendere credibili i progetti benefici, i truffatori dicevano di avere collaborazioni con rinomate strutture ospedaliere a livello internazionale, come l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, poi costituitosi parte lesa presentando denuncia ai carabinieri.
Il massimo della vergogna!

Il problema dell'Italia siamo noi.

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Il vaso di Pandora di James Gillray

Il problema dell'Italia siamo noi, noi cittadini italiani. 
La colpa è nostra se il debito pubblico ha superato i 2.000 miliardi, nostra se non riusciamo a mantenere la famiglia e ci impicchiamo o ci diamo fuoco nel silenzio di un capannone per la vergogna, nostra se dobbiamo emigrare dopo una laurea conquistata a fatica perché rifiutiamo "i lavori che gli italiani non vogliono più fare", nostra se facciamo la fila a migliaia alle mense della Caritas per un piatto di minestra perché non abbiamo voglia di impegnarci nella vita, nostra se abbiamo perso la casa a causa dell'IMU, nostra se abbiamo sbagliato il capoverso B del riquadro F della dichiarazione dei redditi e non riusciamo a onorare le sanzioni, nostra se paghiamo le tasse più alte del mondo e in cambio abbiamo i servizi più scadenti o nessun servizio e ci dobbiamo arrangiare da soli, nostra se non avremo nessuna pensione perché moriremo prima e tra qualche anno non varrà quasi nulla mentre paghiamo all'INPS le pensioni d'oro degli ex parlamentari, nostra se la sicurezza nelle città è un optional e ti puoi prendere una coltellata o essere stuprata da uno sconosciuto con precedenti penali a cui è stato dato il foglio di via, ma da qui non se ne è mai andato, nostra se veniamo travolti in bicicletta perché ci ostiniamo a non usare la macchina in assenza di piste ciclabili sicure, nostra se respiriamo l'aria tossica degli inceneritori in mancanza di una raccolta differenziata, nostra se se non abbiamo movimentato il conto corrente per più di dieci anni e lo Stato si prende tutto, nostra se abbiamo un parente malato di alzheimer, nostra se dobbiamo fare un'operazione e moriamo in lista di attesa, nostra se le aziende lasciano l'Italia per non morire di tasse, disservizi, gabelle, controlli e adempimenti inutili, nostra se conviviamo con la mafia spesso per non morire, nostra per la corruzione, le tangenti, il pizzo. Nostra se non esiste alcun futuro per i nostri figli, se le banche incassano profitti mostruosi e non concedono un prestito, un mutuo, un fido, un cazzo di niente alle piccole imprese e alle famiglie. 
Nostra se protestiamo e siamo manganellati, nostra se scendiamo in piazza e veniamo incarcerati per mesi senza processo come neppure sotto Pol Pot. Nostra se esiste il M5S, la vera origine di tutti i mali della Nazione, vaso di Pandora, antidemocratico, puzzolente, fascista, leninista, schifoso, massone, mussoliniano, occulto, colpevole di non aver mai rubato, ma anzi di aver restituito milioni di euro di contributi elettorali. 
Nostra se il M5S è il secondo movimento politico, un MoVimento che il Paese, che affonda le sue radici nella vera e illuminata democrazia dei partiti e nell'informazione di giornalisti con la schiena dritta a 90 gradi, non si merita. Ci vediamo in Parlamento, fuori o dentro. Sarà un piacere.

ITINERARIO FIRMA DAY: oggi 15 dicembre, a partire dalle 12.00, sarò a Firenze, Borgo San Lorenzo, Figline Valdarno, Arezzo, Empoli, Livorno, Pistoia, Prato. Domenica 16 dicembre, a partire dalle 9.00, sarò a Bolzano, Trento, Rovereto, Trieste e Udine. Aggiornamenti sul luogo e sull'ora saranno dati in tempo reale su Twitter e Facebook. Una diretta streaming accompagnerà tutto il viaggio.


http://www.beppegrillo.it/2012/12/il_problema_dellitalia_siamo_noi.html#commenti

Gelati, lecca-lecca, iPad: le spese caricate sul bilancio. «Pagata una festa di nozze». - Luigi Ferrarella, Giuseppe Guastella


Lo scandalo rimborsi al consiglio regionale della Lombardia.

MILANO - Senza regole e, più ancora, senza stile. L'assalto alle note spese rimborsate «per il funzionamento dei gruppi» del consiglio della Regione Lombardia, infatti, visto con le lenti degli scontrini costati ieri 22 inviti a comparire per peculato ad altrettanti consiglieri di Pdl e Lega, nemmeno pulsa della ribalda "nobiltà" di illustri predecessori che nel Lazio si erano fatti la villa o avevano acquistato il Suv con i soldi dei cittadini: qui al Pirellone c'è solo gente che, pur guadagnando almeno 9.000 euro netti al mese di stipendio comprensivo di diaria, e pur essendo già dotata di telefoni e computer gratis, con gli ulteriori fondi pubblici «per il funzionamento del gruppo consiliare» si fa rimborsare il cono gelato da 1 euro e 50, il lecca-lecca, l'ovetto-Kinder e una clessidra; compra la salsiccia dal macellaio, va dal panettiere, segna uno dietro l'altro a distanza di pochi minuti i caffè con brioche da 1 euro e 60 al bar, beve una birra al pub; acquista in tabaccheria blocchi di «gratta e vinci», mette in lista un farmaco e il relativo ticket da 21 euro, e a Capodanno accolla ai contribuenti i fuochi d'artificio.

Tra i beni rimborsati c'è anche l'iPhone (900 euro) di Nicole MinettiTra i beni rimborsati c'è anche l'iPhone (900 euro) di Nicole Minetti
Tartufi e ostriche 
Perfino le trasgressioni culinarie sono un po' da filmetto di serie B. Come nei «due coperti» da 127 euro di ostriche rimborsati al leghista Pierluigi Toscani. O come il pasto al ristorante «il Baretto al Baglioni» il 23 ottobre 2010 che l'ex presidente leghista del consiglio regionale Davide Boni qualifica «spesa di rappresentanza» nei «rapporti consiglio-giunta e nuova sede con il Sottosegretario Expo 2015», consumando 30 grammi di tartufo per 180 euro su 644 di conto. Il tartufo deve essere una passione: Giorgio Pozzi si fa rimborsare una cena «con rappresentanti dell'imprenditoria locale» il 23 dicembre 2010 sempre al «Baretto» dove, su un conto di 3.320 euro, 200 sono di vini, 400 di champagne e ben 882 di tartufi in un «privé» il cui utilizzo costa da solo 150 euro.

Sushi e ospitalità 
Quando a saldare i conti è indirettamente il contribuente, diventa più facile largheggiare in generosità: sempre Pozzi, ad esempio, ottiene il rimborso di 5.500 euro spesi al ristorante «Il Gatto Nero» di Cernobbio il 30 luglio 2010 per una «cena istituzionale con operatori e imprenditori locali» offerta a 55 persone. Alessandro Colucci oscilla invece tra gli arancini da 5 euro e il sushi da 127 euro per due coperti al ristorante «Nobu Armani». 

I taxi, il Natale, Parigi 
Del resto la madre di tutte le ambiguità è il concetto in sé di «materiale di rappresentanza», tipo quello che Boni compra per 11.164 euro a Napoli tra il 28 e il 30 dicembre 2010: 75 cravatte in seta, 3 sciarpe in cashmere, 7 foulard in seta. Per definizione, nulla è più di «rappresentanza» come le colazioni e le cene al ristorante, che insieme a una marea di taxi sono la voce più ricorrente e corposa nei rimborsi ritenuti dubbi dagli uomini della GdF milanese che con i pm Robledo-Filippini-D'Alessio già avevano indagato sul finanziamento pubblico alla Lega e prima ancora sui derivati del Comune di Milano. L'ex assessore Buscemi, ad esempio, al ristorante milanese «A Riccione» sostiene «spese di rappresentanza» per 380 euro proprio alla viglia di Natale, 24 dicembre 2009, e per 695 euro proprio l'ultimo dell'anno, 31 dicembre 2009. 
Altre volte Buscemi qualifica come «spese di rappresentanza» il ritiro di pietanze da asporto presso ristoranti giapponesi e cinesi. E quando un evento legato all'Expo propizia un soggiorno istituzionale a Parigi, all'«Hotel Park Hyatt» paga 638 euro con carta di credito della Regione anche se dalla fattura dell'albergo sembrerebbe che i servizi ricettivi siano stati offerti a «2 persone».

Matrimonio 
Tante cose potranno forse essere chiarite, e certo ce n'è parecchie da mettere a fuoco. Il capogruppo leghista Stefano Galli, ad esempio, che il 5 marzo 2009 mette in lista 8 euro per la ricarica di una penna, sostiene il 16 giugno 2010 al Ristorante «Toscano» una asserita spesa «di funzionamento» del gruppo anche se il ristoratore, interrogato come teste, ha affermato che quella spesa, 6.180 euro per 103 coperti, riguardava di certo un matrimonio. 

Ovetti e Mignottocrazia
L'orizzonte degli scontrini è il più vario. Alessandro Marelli, pur non disdegnando di acquistare pc e cellulari, esibisce 4 euro per una birra spina media al pub e 9,90 euro per un tubetto di ovetti Kinder con sorpresa, e si fa rimborsare le sigarette e persino i coni gelato come Pierluigi Toscani, che non manca 752 euro di cartucce e non disdegna i tagliandi «win for live». Nicole Minetti sceglie invece di spaziare dagli 899 euro per l'iPhone5 ai 27 euro per «barattoli di sabbia in vetro giallo», dagli 832 auro di «consumazioni» all'Hotel Principe di Savoia ai pochi euro per una crema da viso. Ed è al gruppo consiliare pdl che l'imputata nel processo Ruby accolla i 16 euro spesi per comprare il libro «Mignottocrazia» scritto da Paolo Guzzanti.

«Si può vivere così?» 
Ciascuno ha le sue predilezioni. Angelo Giammario (114mila euro contestati sul 2008-2012, più di lui solo il capogruppo pdl Paolo Valentini con 118.000) suole affittare un'auto con conducente da Basiglio a Milano. Cesare Bossetti, intestatario del rimborso della tazzina di caffè al bar come del farmaco da 21 euro, ricorre alle spese di funzionamento del gruppo per 14 cornici per 672 euro il 2 agosto 2010, e per altre 8 cornici il 7 luglio per 384 euro. Giulio Boscagli, il cognato di Formigoni, compra tre iPad per 2.626 euro. E mentre Roberto Pedretti si fa rimborsare 960 euro per un ingrandimento fotografico, per il suo collega Marcello Raimondi, che attinge spesso ai soldi pubblici per il rifornimento di carburante, l'1 marzo 2008 è invece giorno di acquisti tecnologici: una macchina fotografica da 520 euro, una telecamera da 230, un proiettore da 720, un computer da 1.390. Ma una decina di giorni dopo si dà anche ai libri. Titolo: «Si può vivere così?».

ASSURDO!




Debito pubblico boom, sfonda 2.000 miliardi. (ansa)



ASSURDO!

Mi sento tradita. 
Pago tasse assurde, mi ritrovo debitrice di un debito pubblico assurdo, e trovo assurdo non avere alcun diritto, come ritengo assurdo avere solo doveri. 

Con la famiglia che ho creato, non riesco neanche a quantificare a quanto ammonti il debito creato dai governi che ci hanno guidato, e per i quali non mi viene garantito nulla in cambio, neanche esteriormente: le strade sono sporche e dissestate, i cassonetti sempre pieni di spazzatura. Non mi dilungo ad elencare tutte le manchevolezze che soo sotto gli occhi di tutti .

Pago l'acqua che la natura mi dona gratuitamente, pago l'energia che il sole ci garantisce senza problemi.

Pago tutto ciò che compro e ci pago anche l'Iva che non posso scaricare... e poi leggo che c'è anche chi, pur guadagnando tanto, tipo il deficientissimo figlio di Bossi, si fa rimborsare anche i videogiochil, le sigarette e redbull! 

ASSURDO!

By Cetta.