Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
lunedì 17 febbraio 2014
domenica 16 febbraio 2014
mercoledì 12 febbraio 2014
Il Re degli ulivi. - Pierpaolo Paradisi
Questo maestoso, gigantesco albero di olivo, ha un'età di circa 4.000 anni, è alto 15 metri con una circonferenza di 12. E' considerato l'albero più antico di tutto il continente europeo.
Per capire cosa significa 4.000 anni si può dire che quest'albero è nato 1500 anni prima di Gilgamesch, 2700 anni prima di Tutankamon e delle guerre puniche, o 2000 anni prima di Cristo ... insomma, un'eternità.
Da allora, da quel lontanissimo giorno, da quell'alba primordiale, questo olivo ha lentamente iniziato a vivere, a crescere, fino a diventare il maestoso gigante che vedete.
Ha visto passare tutta la nostra storia, quella conosciuta e documentata, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, anno dopo anno, secolo dopo secolo ... e lui è sempre rimasto lì, al sole e al vento, sotto la pioggia e a volte il gelo.
Ha visto i primi uomini che costruivano i nuraghi ... forse avrà respirato i fumi del Vesuvio che sotterrò Pompei ... nella sua lunga vita è depositata tutta la storia del mediterraneo, la storia di tutti noi ...
Si trova in Sardegna, a Luras, in provincia di Olbia-Tempio Pausania, a un centinaio di metri dalla chiesetta di Santu Baltulu e da tempi immemori ha sempre rappresentato una via di accesso a mondi sconosciuti, una porta che conduce oltre la storia presente per arrivare là dove solo l'immaginazione riesce ad arrivare.
Da bambini venivamo portati fin qui a visitare "S'ozzastru", come viene chiamato localmente, quasi che la sua vista rappresentasse una sorta di benedizione, un passaggio, un rito.
Da bambino, lo confesso, l'impressione non fu come quella che provo oggi, nel rivederlo ... forse perchè allora la nostra fantasia varcava qualsiasi confine, arrivando a immaginare ben altro.
Ma oggi, dall'alto della mia mezza età, un'età in cui so che la realtà è assai più limitata dell'immaginazione, questo gigante mi scuote dentro, mi mette in soggezione, e mi fa sembrare piccolo ogni problema, ogni dubbio, ogni paura ...
Lui è li e ancora per molto tempo ci sarà ... mentre di noi non resterà che polvere nel vento.
Saperlo vivere ancora dopo tanti anni, saperlo svegliarsi ogni mattina e addormentarsi ogni notte, col suo respiro lento e profondo, mi fa sembrare la natura come un qualcosa di incomprensibile, un qualcosa che noi, ancora, non abbiamo ben capito.
http://46.137.91.159/youruralnet/pg/myindex/blog/2667
Leggi anche: http://it.wikipedia.org/wiki/Castagno_dei_Cento_Cavalli
Zeppole o bignè di San Giuseppe.
Ingredienti Zeppole di San Giuseppe fritte :
Per l’impasto delle zeppole
- 150 gr di farina
- 40 gr di zucchero
- 70 gr di burro
- 3 uova
- 250 ml di acqua
- 1 limone (scorza)
- 1 pizzico di sale
Per la crema pasticciera
- 30 gr di farina
- 250 gr di latte
- 60 gr di zucchero
- 3 tuorli
- 1/2 limone (scorza)
Per guarnire
- amarene sciroppate
- zucchero a velo
Per friggere
- olio di semi di girasole
Preparazione Zeppole di San Giuseppe fritte :
La prima cosa da fare è la crema pasticcera. Mettete in una pentola i tuorli e lo zucchero, mescolate e poi versate la farina e il latte a temperatura ambiente. Grattugiate la scorza del limone. Amalgamate tutto e fate cuocere a fuoco lento. Dovrete continuamente girare l’impasto con una cucchiaia di legno fino a quando non si sarà addensato. Quando sarà pronta spegnete il fuoco e fate raffreddare.
Poi passiamo alle zeppole. In una pentola versiamo l’acqua e il burro. Appena il composto bolle toglietelo dal fuoco e versate tutta la farina. Amalgamate velocemente con un mestolo di legno fino a che non si crei una palla. Poi rimettete l’impasto sul fuoco in modo da farlo asciugare un pò (vi accorgerete delle cottura quando sul fondo della pentola si crea una patina bianca).
Quando sarà cotto versatelo in una ciotola e fate raffreddare. Una volta freddo versate lo zucchero, il limone grattugiato e le uova una per volta ( inserite le altre uova solo dopo che la precedente sia ben assorbita dall’impasto).
Adesso possiamo creare le nostre zeppole. In una sacca da pasticcere con bocchetta a stella, versate il composto. Create le zeppole e friggetele nell’olio ben caldo. Una volta fritte tutte le zeppole potete riempirle di crema. Guarnite con le amarene sciroppate e spolverizzate con un pò di zucchero a velo.
IL FISCO. EUROTASSA/PRELIEVI. SCADENZA. BUSTA PAGA E PENSIONI DI MARZO SARANNO PIU’ LEGGERE PER LA PRIMA RATA DEL CONTRIBUTO UME . QUALI ADEMPIMENTI PER AUTONOMI E ALTRI REDDITI LO STIPENDIO ENTRA IN EUROPA. - Cesare Rietto
DOPO averne sentito parlare a lungo, con gli stipendi e le pensioni in pagamento a marzo molti contribuenti vedranno gli effetti del contributo per l’Europa .
E’ proprio in questa settimana che i sostituti d’imposta inizieranno a trattenere la prima delle 9 rate del contributo dovuto in base ai redditi di lavoro dipendente corrisposti nel ’96.
Non sara’ una vera sorpresa perche’ l’importo della ritenuta mensile (da marzo a novembre) era facilmente calcolabile.
DISPOSIZIONI Metodi di calcolo, dichiarazione e versamento del contributo per l’Europa erano stati pensati in modo da ridurre al minimo gli adempimenti.
La linearita’ delle disposizioni si e’ pero’ scontrata con la complessita’ storica del sistema fiscale, determinando cosi’ diversi termini e modalita’ di versamento, necessita’ di calcoli, riconteggi, rimborsi, compensazioni e versamenti integrativi, versamenti cumulativi annuali o sostitutivi delle ritenute non effettuate dal sostituto d’imposta.
A FINE ANNO Ma, ben peggio, e’ che il nuovo gioco del contributo per l’Europa non potra’ dirsi definitivo sino al 15 dicembre ’97.
In alcuni casi il comportamento del contribuente variera’ in relazione al rapporto con il sostituto d’imposta, e cioe’ alla continuita’ del legame e all’entita’ delle somme erogate.
Non e’ il caso di allarmarsi in quanto, nella maggior parte dei casi, dipendenti e pensionati non dovranno fare nulla: soltanto subire le ritenute effettuate dal loro sostituto d’imposta.
MODALITA’ DI CALCOLO L’addizionale per l’Europa e’ calcolata sul reddito del ’96 e cioe’ in base al reddito imponibile indicato sul modello 101 o 201, o quello risultante dal prossimo 730 o 740.
Ed ecco la prima eccezione: la base imponibile puo’ essere diversa per i contribuenti che nel corso del ’96 hanno incassato dividendi non assoggettati a cedolare secca.
In questo caso l’importo su cui calcolare l’Eurotassa e’ al netto del credito d’imposta spettante sui dividendi incassati.
LIQUIDAZIONI Resteranno esclusi dal contributo i redditi soggetti a tassazione separata (liquidazioni, arretrati di lavoro dipendente, plusvalenze su cessioni di aree fabbricabili), i redditi soggetti a imposta sostitutiva (plusvalenze su cessione di quote sociali ecc.
) e i redditi assoggettati a ritenuta a titolo d’imposta (interessi sui titoli pubblici, obbligazioni ecc).
COME PER L’IRPEF Il criterio per calcolare il contributo e’ simile a quello dell’Irpef in quanto anche in questo caso abbiamo aliquote progressive per scaglioni e il riconoscimento di alcune detrazioni.
Determinata la base imponibile, costituita dal reddito complessivo diminuito degli oneri deducibili, occorrera’ calcolare il contributo lordo applicando le seguenti aliquote: _ nulla sino a 7.
200.
000 _ oltre tale importo e sino a 20.
000.
000 l’1% _ da 20 a 50 milioni l’1, 5% _ da 50 a 100 milioni il 2,5% _ per i redditi superiori a 100 milioni il 3,5%.
Il contributo lordo indicato dai sostituti d’imposta nei modelli 101 e 201 e’ stato determinato applicando queste aliquote al reddito imponibile indicato nella casella 1 dello stesso modello.
DETRAZIONI Per ridurre il carico fiscale sono state previste alcune detrazioni: 80.
000 per tutti i contribuenti.
Per i titolari di reddito di lavoro dipendente o di pensione un’ulteriore detrazione di 100.
000 lire.
L’incremento della detrazione compete in proporzione al periodo di lavoro o pensione nel corso del ’96.
In pratica, si ha diritto a una detrazione di 8333 lire per ogni mese o di circa 273,224 per ciascun giorno lavorato.
FAMIGLIARI A CARICO Sono previste detrazioni soggettive per i familiari a carico: 40.
000 lire per il coniuge e per gli altri familiari conviventi e lire 20.
00 per ciascun figlio.
Se il coniuge e’ a carico o manca, la detrazione per ciascun figlio raddoppia e spettera’ pertanto nella misura piena di 40.
00 lire.
Ricordiamo che sono considerati familiari a carico i soggetti che nel ’96 hanno avuto un reddito complessivo non superiore a 5.
500.
000 lire.
La detrazione dovra’ essere ragguagliata ai mesi per i quali competono le detrazioni.
Esempio: per un figlio nato il 12/7/96, la detrazione compete per 6 mesi mentre per un figlio nato il 30/12/96 la detrazione compete per un mese.
PARI IMPORTO In generale il contributo per l’Europa sara’ versato con le stesse scadenze previste per l’Irpef e cioe’ in due rate di pari importo nei mesi di maggio e novembre ’97.
In realta’, poiche’ la maggioranza dei contribuenti percepisce pensioni o redditi di lavoro dipendente non e’ cosi’.
Come accade per l’Irpef, il sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) tratterra’ una parte del contributo, calcolato sui redditi di lavoro da lui corrisposti nel ’96, in 9 rate sui compensi dei mesi da marzo a novembre ’97.
DIPENDENTI Chi ha solo redditi di lavoro dipendente corrisposti o certificati da un solo datore di lavoro vedra’ detrarsi automaticamente l’importo dovuto e non sara’ obbligato a ulteriori adempimenti.
Se pero’ si hanno altri redditi (fabbricati, capitale ecc.
) o piu’ redditi di lavoro dipendente o oneri deducibili da far valere, l’importo trattenuto potrebbe essere minore o maggiore di quanto effettivamente dovuto.
Se l’importo dovuto e’ maggiore di quello trattenuto dal datore di lavoro, per chi ha presentato il 730, la maggior imposta dovuta e’ trattenuta dal datore di lavoro in due rate nei mesi di giugno e novembre.
Per chi presenta il 740, la differenza deve essere versata con delega bancaria in due rate, a maggio e novembre.
I CREDITI Qualora l’importo trattenuto sia superiore al dovuto, per chi presenta: _ il 730 il rimborso avverra’ automaticamente a giugno _ il 740 si presentano due possibilita’: compensare il credito con l’Irpef dovuta (anche in acconto) o chiederne il rimborso.
CASI PARTICOLARI Nella determinazione delle somme da versare a saldo o da compensare o chiedere a rimborso si parte dal presupposto che il sostituto d’imposta effettui tutte le ritenute calcolate sul reddito di lavoro dipendente del ’96.
Puo’ accadere che il sostituto d’imposta non possa effettuare le ritenute previste perche’, ad esempio, viene interrotto il rapporto di lavoro o perche’ stipendio o pensione sono di importo troppo basso.
NUOVO DATORE DI LAVORO Se si interrompe il rapporto di lavoro a gennaio o febbraio, si presentano due possibilita’: a) comunicare entro lo scorso 28/2/97 al nuovo datore di lavoro l’importo dell’Eurotassa indicata sul modello 101 e chiedere che il nuovo sostituto d’imposta trattenga l’importo in 9 rate, da marzo a novembre b) provvedere alla liquidazione dell’Eurotassa dovuta con il 730 o il 740 senza tener conto delle trattenute indicate sul modello 101 del vecchio datore di lavoro.
Per chi presenta il 730 le somme saranno trattenute dal nuovo datore di lavoro mentre chi presenta il 740 dovra’ versare autonomamente la somma dovuta in due rate, a maggio e novembre.
A MARZO Per chi cambia datore di lavoro a marzo si presentano due possibilita’: a) comunicare al nuovo datore di lavoro gli importi non ancora trattenuti b) versare autonomamente le somme non trattenute entro il 15/12/97.
L’importo non trattenuto sara’ indicato nelle annotazioni dei modelli 101 rilasciati nel corso del ’97 per i redditi erogati dai sostituti d’imposta nello stesso anno.
LICENZIATI Chi, a marzo, rimane senza lavoro o si licenzia per iniziare un’attivita’ autonoma, dovra’ versare le somme non ancora trattenute dal datore di lavoro entro il 15/12/97.
Chi ha solo redditi diversi da quelli di lavoro dipendente calcolera’ il contributo sui redditi del ’96 compilando il 740 e versera’ quanto dovuto suddiviso in due rate, a maggio e novembre ’97.
COLF E PORTIERI Collaboratrici domestiche, autisti, giardinieri, custodi e portieri alle dipendenze di privati e condomini, anche se sono a tutti gli effetti dipendenti, non subiscono ne’ ritenute Irpef ne’ quelle dell’Eurotassa e sono pertanto tenuti a presentare il 740 e a versare tutta l’Eurotassa dovuta in 2 rate, a maggio e novembre.
VERSAMENTI Le somme dovute saranno versate con le stesse modalita’ dell’Irpef (modulo arancio per titolari di conto fiscale e modulo azzurro per gli altri soggetti).
La rata in scadenza a maggio potra’ essere versata fino al 20 giugno con una maggiorazione dello 0,5%.
Il codice tributo da indicare per l’autoliquidazione e’ il 4996 – Contributo straordinario per l’Europa – autotassazione.
L’anno da indicare in questo caso e’ il ’96.
Per le somme non trattenute dal sostituto d’imposta e da versare autonomamente entro il 15/12/97 non e’ stato precisato quale codice tributo debba essere utilizzato.
Ma c’e’ tempo.
SOSTITUTI D’IMPOSTA I datori di lavoro effettueranno il versamento delle ritenute con modalita’ e termini previsti per le ritenute Irpef, utilizzando il codice tributo 1996 – contributo straordinario per l’Europa – sostituti d’imposta.
In questo caso il periodo di riferimento da indicare e’ il mese in cui e’ stata effettuata la ritenuta, l’anno e’ il ’97.
Se le somme trattenute ogni mese sono inferiori ai minimi di versamento (12/13 mila lire) dovranno essere versate cumulativamente entro il 15/1/98 utilizzando il codice tributo 1915 – contributo straordinario per l’Europa – importo minimo – sostituti d’imposta.
Per le somme trattenute a titolo di conguaglio ai soggetti che hanno presentato il 730, per il versamento si utilizza lo stesso codice tributo 1996 e l’anno da indicare e’ il ’96.
CHE GELIDA MANINA - Marco Travaglio - Il Fatto Q.-12 febbraio 2014
Il ceffone sferrato dall’onorevole questore Stefano Dambruoso alla deputata Loredana Lupo non è uno schiaffo, manrovescio, sberla, scapaccione, sventola, pizza, timpuluni.
Tecnicamente si chiama “contatto accidentale” nell’ambito di un “controllo attivo che fa carico a chiunque svolga un’opera di controllo”, frutto di “obbligo giuridico, oltre che morale” e “di coscienza”.
Anzi, lo sarebbe se fosse esistito.
Ma per fortuna s’è trattato di un’ “illusione ottica e percettiva” dovuta a “immagini” abilmente manipolate dalla Spektre grillina con “interruzioni” e “dilatazioni artificiali” che hanno allungato il braccio destro del questore, ingigantito la sua mano destra e abbreviato la distanza con la guancia sinistra della collega, dando l’impressione fuorviante di una violenza di cui la malcapitata ha creduto di avvertire le spiacevoli conseguenze.
Il fatto che ora giri con la faccia striata da cinque dita rosse non si spiega che con l’abile opera dei maestri pittori a cinque stelle.
È la memoria difensiva presentata dal questore Dambruoso all’Ufficio di Presidenza della Camera.
Il nostro eroe si dipinge vittima di un’odiosa “gogna mediatica” e di “esplicite minacce”, ragion per cui, dopo aver menato una deputata, la Camera ha dato la scorta a lui e non alla deputata.
Segue una minuziosa ricostruzione dei “fatti”. Una via di mezzo fra l’assalto a Fort Apache, la presa della Bastiglia e “Scene di caccia in bassa Baviera”. Il questore picchiatore ha dovuto “fronteggiare” con le nude mani “un vero e proprio assalto alla Presidenza e ai banchi del Governo”.
Qui s’impone una dotta digressione semantica sul “significato del verbo ‘ sovraintendere’”. Già, perché a norma di regolamento i deputati questori “sovraintendono al mantenimento dell’ordine e della sicurezza”.
E lui, modestamente, ha sovrainteso.
Scudo umano del governo di larghe sovraintese, ha interpretato il verbo in senso “inequivocabilmente letterale”: “vigilare, controllare, assumere il mantenimento di determinata situazione”.
E “quando era ormai chiaro che l’aggressione aveva avuto un’escalation”, ha compiuto il suo “dovere”, sprezzante del pericolo.
Già, ma per far cosa?
A riga 95 si arriva finalmente al “contatto con la collega Lupo”:
“Devo fermamente ribadire che – come risulta dalle immagini – io non sono andato allo scontro con la collega, non io ho provocato o fomentato il contatto”.
Lui no, non lui. “Al contrario”: era “distante a sufficienza dal luogo della mischia, per non esserne coinvolto”.
È la guancia lubrica della provocatrice che, allargandosi verso di lui, ha provocato il suo braccino inerme tentando di “aggirare il muro creato a protezione della Presidenza”.
La cronaca è drammatica.
“Cerco di fermarla nell’atto di sfondamento.
Non ci riesco.
Quindi mi rimane solo una possibilità”.
Menarla?
Nossignori, non sia mai.
“Allungare il braccio in modo da creare un ostacolo tra lei e il banco del governo, dove peraltro si trova un rappresentante seduto”.
L’Erinni indiavolata l’avrebbe fatto a brandelli.
“Sono istanti”.
Poi l’ “illusione ottica e percettiva” del “contatto che tanto ha destato scalpore”, ma “non è certo frutto di azione intenzionale”.
Bensì “accidentale”.
A sua insaputa.
Gli è partito il braccio come al Dottor Strana-more.
Non in avanti, però: di lato.
“Pianificato e voluto” invece “l’atteggiamento eversivo” dei 5 Stelle che, “come riporta il dizionario Treccani, ‘ tende a rovesciare e sconvolgere l’assetto sociale e statale anche con atti rivoluzionari e terroristici’”.
Le Brigate Grille avevano studiato tutto nei minimi particolari: “l’occupazione prolungata dell’aula” fino alla “messa in fuga della Presidenza”.
Pare di vederli, la Boldrini e il fidanzato, avviati su un convoglio verso Brindisi come Vittorio Emanuele III e la regina Elena mentre Roma è messa a ferro e a fuoco dai nazi.
Fortuna che c’era lui, il questore che sovraintende, a “circoscrivere e sedare” con “sincera abnegazione”.
Una medaglia al valore è poco.
Ci vuole il Cavalierato di Gran Botte.
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