Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
sabato 6 settembre 2014
Specchi d’acqua più puri al mondo: l’elenco del sito The Richest. - Giulio Ragni
Isola Linapacan - Filippine
Maldive
Lago Peyto - Canada
Lago Moraine - Canada
Lago Crater - Oregon, USA
Rio Azul - Patagonia, Argentina
Isola Orak - Turchia
Isola di Holbox - Yucatan - Messico
Cayos Cochinos - Honduras
Sardegna - Italia
Verzasca - Canton Ticino, Svizzera
Pupu Springs - Nuova Zelanda
Wineglass Bay - Tasmania, Australia
Playa Blanca - Cartagena - Colombia
Belo Sur Mer - Madagascar
http://www.nanopress.it/ambiente/foto/specchi-dacqua-piu-puri-del-mondo_3211_7.html
Come eliminare la muffa in modo naturale.
Come eliminare la muffa in modo naturale? La muffa è un problema molto frequente nelle abitazioni, piuttosto difficile da debellare. Prima di eliminarla ricorrendo a diversi metodi naturali, certamente più salutari dei classici prodotti chimici, è importante cercare di prevenirne la formazione seguendo alcuni semplici accorgimenti. Innanzitutto aprire immediatamente le finestre dopo la doccia e tenerla sempre pulita, evitare di asciugare i vestiti in casa e utilizzare qualche deumidificatore a sali nelle stanze dove la muffa è più evidente. Ma se la prevenzione non dovesse bastare, ecco alcuni rimedi naturali per eliminare la muffa!
Aceto bianco.
Un rimedio naturale davvero molto efficace per eliminare la muffa in casa è l’aceto bianco. Basta diluirne due tazze in una bottiglia di acqua calda e spruzzarlo direttamente sulle superfici con muffa. Volendo, è possibile preparare una miscela a base di aceto e bicarbonato per pulire le fughe in profondità. Versatela su un vecchio spazzolino da denti e iniziate a strofinare!
Estratto di semi di pompelmo
Se la muffa da eliminare è particolarmente resistente potete optare per un estratto di semi di pompelmo. Basta miscelare venti gocce di estratto di pompelmo con un po’ di acqua, dopodichè la soluzione va inserita in uno spruzzino, agitata bene e nebulizzata direttamente sui muri. Eventualmente è possibile impiegare sia l’aceto bianco che l’estratto di pompelmo, procedendo prima con uno e poi con l’altro.
Bicarbonato
Il bicarbonato è un battericida naturale molto efficace per eliminare la muffa dai muri. Basta diluirne 2 cucchiai in una bottiglietta d’acqua, quindi aggiungere 2 cucchiai di sale e versare il tutto in un flacone. A questo punto andranno aggiunti 2 cucchiai di acqua ossigenata 40 volumi, quindi lo spray naturaleandrà agitato e applicato sulle diverse superfici.
Alcool denaturato
Per togliere la muffa dai tessuti, in particolare dalla tappezzeria, il rimedio migliore è una soluzione a base di ½ litro di alcool denaturato diluito in una tazza di acqua. Basta immergervi uno straccio e procedere alla rimozione delle macchie di muffa.
Tea tree oil
Il tea tree oil può essere molto utile per eliminare la muffa dai muri di casa. E’ sufficiente diluirne due cucchiai in due tazze d’acqua e versare la soluzione così ottenuta in un contenitore, quindi strofinarla sulle macchie di muffa. Il vantaggio del tea tree oil è che si conserva per lungo tempo e che può essere usato senza necessità di risciacquo.
giovedì 4 settembre 2014
Prete risponde alla figlia del Marò: “Implora in ginocchio gli indiani e non dire stronzate”. - Adriana Costanzo
“Implora in ginocchio gli indiani e non dire più stronzate”, sono queste alcune delle parole rivolte a Giulia La Torre figlia del Marò ricoverato per ischemia da don Giorgio De Capitani.
Il prete, ordinato Sacerdote nel 1963 non è nuovo a questo tipo di polemiche. Già in passato si era reso “negativamente” noto tanto da essere stato richiamato dalla Curia per le sue invettive contro Silvio Berlusconi a cui spesso augurava ictus e malattie, odio verso il politico di cui non faceva mistero sui suoi numerosi gruppi e pagine Facebook.
È stato anche criticato per le sue posizioni sui soldati italiani morti durante la “missione di pace” in Afghanistan, definiti come dei mercenari e dunque indegni di essere chiamati difensori della patria. Ma l’ultima gaffe ha fatto davvero scalpore. Ecco il testo integrale della lettera:
A GIULIA LATORRE
Ho letto i tuoi commenti deliranti sulla tua pagina di Facebook, contro l’Italia, gli italiani e così via. Sul momento, volevo scriverti una letteraccia. Poi mi sono detto: a che servirebbe?
Ora con calma ti esprimo qualche mia considerazione, fregandomene delle tue maledizioni o delle tue eventuali denunce.
Anzitutto, penso che tu sappia ciò che ha combinato tuo padre.
Non intendo accusarlo.
Spetta alla legge indiana stabilirne la colpevolezza.
Comunque, non mi sembra che stesse per difendere la Patria italiana.
I veri patrioti sono di ben altro calibro!
Ciò che sinceramente voglio dirti è che questa storia dei marò mi sta annoiando e irritando per come viene pubblicizzata dai nostri mass media e gestita dalla politica: il Governo italiano avrà anche le sue buone ragioni per farne un caso politico, che però non condivido.
Ma ciò che veramente mi ha lasciato di stucco è vedere il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, prendere di corsa, di notte, l’aereo e volare in India per conoscere lo stato di salute di tuo padre.
Cosa veramente allucinante! Da non credere!
E tu non accusare gli extracomunitari che non rispettano le leggi italiane!
Tuo padre ha forse rispettato la legge indiana?
Quando una persona è fuori dell’Italia chi è?
Non fa parte degli extracomunitari?
Dàtti una calmata, rifletti, non scrivere stronzate, e implora in ginocchio la clemenza della giustizia indiana!
mercoledì 3 settembre 2014
La bici volante esiste davvero (Video)
Si chiama Hoverbike ed un robot volante progettato per il trasporto umano ora in fase di sviluppo e di test. Per ora è solo un drone ma la bici volante potrebbe trasformarsi in realtà. Non funziona a pedali ma è dotata di 4 eliche rotanti. Il progetto è stato sviluppato da una società inglese che per finanziarsi ne ha messo in commercio un prototipo in miniatura.
http://www.nanopress.it/video/14097240025185406ae627ea3b/la_bici_volante_esiste_davvero/
80 euro: restituzione bonus per un milione di lavoratori? - Renato Marino
Amara sorpresa alle viste per 1,3 milioni di lavoratori.
Il bonus Irpef di 80 euro potrebbe tramutarsi in un'amara sorpresa per un milione e 300mila lavoratori dipendenti che a fine dicembre 2014 probabilmente saranno costretti a restituire il credito d'imposta che stanno ricevendo in busta paga da maggio 2014 in poi.
Per quale motivo? Il fatto è che molti lavoratori alla data in cui i sostituti d’imposta dovranno occuparsi del conguaglio di fine anno potrebbero non rientrare più nelle fasce di reddito che danno diritto al bonus introdotto dal premier Renzi prima delle ultime elezioni europee per 10 mln di lavoratori dal reddito medio-basso.
Alla fine dell’anno, in sede di conguaglio fiscale, i sostituti d’imposta devono calcolare il reddito annuo presunto, che rappresenta solo una stima di quello che in realtà il lavoratore percepirà nei 12 mesi. Nel computo del sostituto d'imposta non sono previsti altri redditi che il lavoratore potrebbe ottenere durante l'anno e che farebbero appunto sforare il tetto massimo che permette di usufruire del bonus da 80 euro.
La circolare dell’Agenzia delle entrate del 28 aprile 2014, spiega che spetta al dipendente indicare se ha in essere più contratti, cioè altre fonti di reddito (ad esempio gli affitti o derivanti da investimenti). Cumulando entrate diverse si può superare il limite massimo oltre cui il bonus non spetta.
Il credito d'imposta di 80 euro del governo Renzi è percepito dai lavoratori dipendenti e assimilati (quindi anche cocopro) che guadagnano tra gli 8.145 e 24.000 euro lordi all'anno e che non hanno altre entrate. I lavoratori che ricadono nella fascia 24-26.000 euro, l'ultima utile, prendono il bonus che si riduce però progressivamente fino ad azzerarsi. In soldoni, chi ha un reddito di 25.000 euro l'anno, prende 40 euro di bonus al mese, in 12 mesi 320 euro.
A rischio maggiore di restituzione del bonus pieno (80 euro) sono proprio i redditi compresitra i 24.000 e i 26.000 euro: se venisse superato il massimale, la restituzione del bonus percepito nel corso dell’anno, 640 euro in tutto per 8 mesi (da maggio a dicembre) sarebbe a carico del contribuente, non del sostituto d’imposta.
Come tutelarsi? Il lavoratore che ricade in questa fascia farebbe bene a tenere sotto controllo il proprio reddito, magari chiedendo informazioni precise al proprio datore di lavoro o all'ufficio personale dell'azienda, tenendo presente che il sostituto d'imposta - per come è la legge - non ha nessuna responsabilità per la posizione fiscale del dipendente.
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