martedì 15 ottobre 2019

Trapianti, impiantate vertebre umane in un paziente: è la prima volta al mondo.

Trapianti, impiantate vertebre umane in un paziente: è la prima volta al mondo

L'intervento all'Istituto Rizzoli di Bologna è stato eseguito il 6 settembre scorso su un uomo colpito da una forma maligna di tumore osseo.

L’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna entra nella storia: per la prima volta al mondo è stato eseguito con successo un trapiantato di vertebre umane in un paziente colpito da un tumore osseo. L’intervento, perfettamente riuscito, è stato eseguito il 6 settembre scorso su un uomo di 77 anni con forma maligna di tumore osseo: i medici hanno sostituito parte della colonna vertebrale con quattro vertebre umane, conservate nella Banca del Tessuto Muscolo-scheletrico della Regione Emilia Romagna.



A coordinare l’equipe medica in sala operatoria è stato Alessandro Gasbarrini, direttore della chirurgia vertebrale a indirizzo oncologico e degenerativo del Rizzoli: “Il paziente è stato dimesso – ha spiegato Gasbarrini – È stato da noi circa un mese. Dopo i primi 15 giorni di controllo post operatorio è stato trasferito in un altro reparto, per la fisioterapia, dove è stato rimesso in piedi e in condizioni di avere una vita il più normale possibile”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/10/15/trapianti-impiantate-vertebre-umane-in-un-paziente-e-la-prima-volta-al-mondo/5515654/?fbclid=IwAR0Jf5aVCrSt8yOVPiGpB7nhT_lldPgteLm6ysrJjUdof3MqUPlUE6YiG7k

Avellino, l’arrestato per camorra disse: “Sabino si è messo sempre a disposizione”

Avellino, l’arrestato per camorra disse: “Sabino si è messo sempre a disposizione”

Il coordinatore provinciale della Lega irpina, indagato per scambio elettorale politico mafioso, si è autosospeso. Secondo la Dda il clan Galdieri dirottò su lui e sul figlio di un boss i voti alle amministrative del 2018.
Ha deciso di autosospendersi dal suo incarico di coordinatore provinciale della Lega irpina, Sabino Moranoindagato per scambio elettorale politico mafioso nell’ambito dell’indagine che ieri ad Avellino ha portato all’arresto di 23 persone accusate di far parte del nuovo clan Partenio.
A far finire nel registro degli indagati il politico, ex Forza Italia e tra i sostenitori della macroregione del Sud, il “dirottamento” di voti da parte dei fratelli Galdieri, dell’omonima famiglia camorristica verso Morano (alle amministrative 2018 candidato a sindaco) e verso altri candidati come Damiano e Luigi Genovese, figlio e nipote del boss Amedeo. L’Antimafia di Napoli ritiene che Morano avrebbe avuto un sostegno in cambio in cambio di interventi tesi a garantire l’esito positivo di alcune pratiche amministrative a cui il clan era interessato. Quel dirottamento, secondo gli inquirenti, ha “assunto le connotazioni di un vero e proprio condizionamento”.
In due intercettazioni, datate 17 maggio e 27 maggio 2018, Pasquale Galdieri (tra i 23 arrestati), invita amici e familiari a votare Morano (si è “…sempre messo a disposizione”) e, nell’altra, legge un sms inviato a Morano in cui farebbe riferimento a una pratica a cui è interessato: “Mi raccomando Sabino non ti dimenticare della scuola media”. Agli atti figura anche un’altra intercettazione, datata 29 giugno 2018, in cui Damiano Genovese e Sabino Morano, sempre secondo la Dda, entrano nei dettagli delle dinamiche camorristiche del clan Genovese e della situazione politico-amministrativa ad Avellino. Morano, in una intervista, sostiene di essere in grado di spiegare tutto e di poter dare la sua versione dei fatti agli inquirenti.
anche una intercettazione in cui Damiano Genovese, figlio del presunto boss Amedeo, esulta per la sua elezione: “…Ho vinto, stiamo al Comune” dice durante un colloquio in carcere, a Voghera, intercettato il 28 giugno 2018. La conversazione si legge nel decreto di perquisizione emesso dalla Dda. Con Damiano, appena eletto alle amministrative di Avellino con il Carroccio, ci sono anche altri familiari. Damiano Genovese: “…Ho vinto, stiamo al Comune”. Amedeo Genovese: “…ma con i 5 Stelle? No?”; Damiano: “eh… andiamo insieme a loro! Dobbiamo stare, però io sto con la Lega … a me Di Maio non mi piaceva! Di Maio…eh… a parte che tutti e due stanno contro i detenuti! Però non fa niente!”. Damiano: “…ora ci serviamo noi per fare la maggioranza! Hai capito?”. Nella stessa conversazione Damiano porta al padre i saluti di un sindaco irpino. In uno stralcio di un’altra conversazione intercettata c’è ancora un riferimento a Morano: “Di là per esempio al centro destra sta Sabino con … che comunque la politica la sanno fare”.

Istat: "192 miliardi di economia sommersa".

Istat: 192 miliardi di economia sommersa

Nel 2017 l'economia non osservata vale circa 211 miliardi di euroil 12,1% del Pil. L’economia sommersa ammonta a poco meno di 192 miliardi di euro e le attività illegali a circa 19 miliardi. Le stime per il 2017 confermano la tendenza alla riduzione dell’incidenza sul Pil della componente non osservata dell’economia dopo il picco del 2014 (13,0%). Lo rende noto l'Istat in un report pubblicato oggi.

L’insieme delle componenti dell’economia sommersa vale nel 2017 circa 192 mld di euro, il 12,3% del valore aggiunto prodotto dal sistema economico: la sotto-dichiarazione vale 97 mld, l’impiego di lavoro irregolare 79 mld e le componenti residuali 16 mld. A livello settoriale si evidenzia che il ricorso alla sotto-dichiarazione del valore aggiunto ha un ruolo significativo nel commercio, trasporti, alloggio e ristorazione, dove rappresenta il 13,2% del valore aggiunto del comparto, nelle costruzioni (11,9%) e nei servizi professionali (11,6%).
Il fenomeno risulta meno rilevante nelle attività connesse alla produzione di beni alimentari e di consumo (9,2% del totale del settore), alla Produzione di beni di investimento (2,4%) ed è solo marginale nella produzione di beni intermedi, energia e rifiuti (0,5%). L’impiego di lavoro irregolare ha un peso particolarmente rilevante, pari al 22,7% del valore aggiunto, negli altri servizi per la persona, dove è forte l’incidenza del lavoro domestico, mentre il suo contributo risulta molto limitato nei tre comparti dell’industria in senso stretto (tra l’1,1% e il 3,0%) e negli altri servizi alle imprese (1,7%). Nel settore primario il valore aggiunto sommerso è generato solo dall’impiego di lavoro irregolare , che rappresenta il 16,9% del totale prodotto dal settore.
Nel 2017, le attività illegali considerate nel sistema dei conti nazionali hanno generato un valore aggiunto pari a 18,9 mld di euro, con un incremento di 0,8 mld rispetto all’anno precedente. I consumi finali di beni e servizi illegali sono risultati pari a 20,3 mld di euro (+0,9 mld rispetto al 2016), che corrispondono all’1,9% del valore complessivo della spesa per consumi finali.
Tra 2014 e il 2017 l’incremento delle attività illegali è stato pari a 2,4 miliardi per il valore aggiunto e 2,7 miliardi per la spesa per consumi finali delle famiglie (con una crescita media annua rispettivamente del 4,7 e 4,9%). La crescita delle attività illegali è determinata prevalentemente dal traffico di stupefacenti. Nel 2017 il valore aggiunto sale a 14,4 mld di euro e la spesa per consumi raggiunge i 15,7 mld di euro. Nel corso dell’intero periodo l’incremento medio annuo per entrambi gli aggregati è di circa 5,8 punti percentuali. Nel periodo di riferimento è modesta la crescita dei servizi di prostituzione. Nel 2017 sia il valore aggiunto sia i consumi si attestano a 4 mld di euro, livelli sostanzialmente invariati rispetto al 2014.
L’attività di contrabbando di sigarette nel 2017 rappresenta il 2,5% del valore aggiunto complessivo (0,5 mld di euro) e il 3,2% dei consumi delle famiglie (0,7 mld di euro). Le attività illegali possono interagire con quelle legali non dichiarate al fisco. Questo è il caso del traffico di stupefacenti che genera un indotto di servizi (per lo stoccaggio di merci e il trasporto di merci su strada e via acqua) che nel periodo 2014-2017 è cresciuto passando da un valore aggiunto di 1,2 mld a 1,3 mld .
Secondo l'istituto di statistica, oltre il 40% del sommerso è concentrato in un unico settore: l'Istat nel quale si evidenzia che il 41,7% del sommerso economico si concentra nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio, trasporti e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione, dove si genera il 21,4% del valore aggiunto totale.
Analogamente l’incidenza relativa del ricorso al sommerso è alta negli altri servizi alle persone ed è pari al 12,3% del sommerso economico, pur contribuendo il settore solo per il 4,1% alla formazione del valore aggiunto totale. All’opposto, il settore degli Altri servizi alle imprese contribuisce al valore aggiunto dell’intera economia per il 27,2% mentre il suo peso in termini di sommerso è del 12,7%. Anche le attività di Produzione di beni intermedi e le attività di Produzione di beni di investimento contribuiscono all’economia sommersa in misura più ridotta (0,8% e 2,1% rispettivamente) che al valore aggiunto complessivo (6,4% e 6,7%).
Cresce il lavoro irregolare. Secondo il report, infatti, le unità di lavoro irregolari nel 2017 sono 3 milioni 700 mila, in crescita di 25 mila unità rispetto al 2016. Nel 2017 sono 3 milioni e 700 mila le unità di lavoro a tempo pieno (Ula) in condizione di non regolarità, occupate in prevalenza come dipendenti (2 milioni e 696 mila unità). L’aumento della componente non regolare (+0,7% rispetto al 2016) segna la ripresa di un fenomeno che nel 2016 si era invece attenuato (-0,7% rispetto al 2015).
Il tasso di irregolarità, calcolato come incidenza percentuale delle Ula non regolari sul totale, risulta stabile nell’ultimo biennio (15,5% nel 2016 e nel 2017) per effetto di una dinamica del lavoro non regolare in linea con quella del totale dell’input di lavoro. Il tasso di irregolarità è più elevato tra i dipendenti rispetto agli indipendenti (rispettivamente il 16,0% e il 14,2%).
Nell’insieme del periodo 2014-2017 il lavoro non regolare presenta una dinamica differenziata e opposta a quella che caratterizza il lavoro regolare: gli irregolari aumentano di circa 59 mila unità (+1,6%) mentre i regolari crescono di 603 mila unità (+3,1%), determinando un leggero calo del tasso di irregolarità (dal 15,6% osservato del 2014 al 15,5% del 2017).

https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2019/10/15/istat-miliardi-economia-sommersa_yR2fDam7B7zDegVr16guuN.html


Fino a quando non si farà pulizia ci saranno ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri.
I più poveri sono e saranno sempre i lavoratori a reddito fisso messi in regola, i più tartassati, i più controllati, quelli costretti a pagare le tasse evase dai furbi, quelli che creano il pil e sulle cui spalle grava l'apparato statale.
Quelli più ricchi, è facilmente deducibile, saranno i furbi, quelli che evadono su tutto, gravando sui più poveri, quelli che hanno l'illegalità nel DNA
Questa è la realtà.

by Cetta

Complicazione cose semplici


La mania dell'uomo di complicarsi la vita si nota in tutto ciò che fa. Questa tabella ne è una prova.
Inoltre, mi piacerebbe capire perchè i prodotti che costano poco vengono caricati con un'aliquota del 4%, quelli che costano molto con quella del 22%. Mi pare anche di capire che ai cittadini è permesso mangiare pane e pasta, ma non e consigliato vestirsi o calzare scarpe...come è sconsigliato lavarsi...
Quella di tassare anche le accise, poi, è il colmo...
by Cetta.

Glicini.

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sabato 12 ottobre 2019

RIFLESSIONI POST-IDEOLOGICHE - Roberta Labonia

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A neanche un mese e mezzo dalla fine del Conte I, che ci ha lasciato in eredità il reddito di cittadinanza, la legge Spazzacorrotti, il Decreto Dignità, il fondo indennizzo truffati dalle banche, col Governo Conte II il Movimento 5 Stelle in 30 giorni ha già incassato il taglio dei parlamentari, il decreto clima e il decreto scuola che mette mano (finalmente!) al precariato cronico di migliaia di docenti italiani.

Domani mi metto in viaggio per Napoli per essere presente alla festa dei 10 anni del Movimento e vado indietro con la memoria. Correva l'anno 2007 quando Beppe Grillo apri' la stagione del Vaffa Day e, da allora, che vi piaccia o no', l'interiezione "vaffanculo" rivolta alla malapolitica, ha sortito degli straordinari effetti, una presa di coscienza, io la chiamo così, collettiva, di larghe fasce di elettorato. Solo due anni dopo sarebbe nato il Movimento 5 Stelle e nulla è stato più come prima. Così come sono cambiati, all'interno del Movimento, le regole interne e l'approccio alle altre forze politiche e menomale, dico io, se non puoi domare la bestia, almeno fino ad oggi, devi imparare a cavalcarla, altrimenti ti travolge.

Alla Mostra D'oltremare, dove si terrà la due giorni grillina, seguirò il consiglio di Luigi Di Maio, ritirerò il libretto dove sono elencati tutti gli altri provvedimenti del programma ancora da realizzare, quegli stessi per cui i pentastellati hanno avuto, da subito, il mio voto. Ora mi aspetto, come prossimo traguardo, che veda la luce la riforma della Giustizia, quella stessa messa sotto il naso di Salvini da una persona per bene, un avvocato, un Ministro capace come Alfonso Bonafede, inutilmente, non l'ha voluta firmare, eppure faceva parte del contratto, così come il reddito minimo che il leghista ha boicottato. Sono obiettivi importanti per tutta la collettività, non per parti di essa, e stavolta vanno tradotti in legge.

Il patto, (obbligatorio), con un'altra forza di Governo, qualunque essa sia (trovate le differenze se ce ne sono), avrà comunque la mia approvazione nella misura in cui si riuscirà a realizzare i punti del programma del Movimento.
Ogni volta che un punto verrà realizzato, lo spuntero', con l'intima speranza (o forse sogno?), che, prima o poi, vedranno tutti alla luce. Del resto chi mai avrebbe scommesso che, solo dopo 5 anni in Parlamento, il Movimento sarebbe diventato la forza di maggioranza al Governo di questo Paese? Questo è ciò che conta. Realizzare, da soli o in compagnia, se le regole democratiche lo impongono, il programma grillino. Questo è l'obiettivo da cui nessuno dei portavoce eletti, così come ogni elettore 5 Stelle, dovrebbe distogliere lo sguardo, il resto è fuffa.

Le chiacchiere, i mal di pancia, i personalismi, le defezioni, le prese di distanza, le piccole invidie interne, le relego fra le cose inutili, anzi, dannose, che tolgono energia ad una squadra che invece avrebbe bisogno della massima carica positiva da parte di tutte le sue donne e dei suoi uomini per abbattere le resistenze del sistema. Perché quella del Movimento è stata, è, e sarà sempre, una strada in salita. Nessuno farà mai sconti al Movimento 5 Stelle e ai suoi uomini perchè, con chiunque esso si allei, rimarrà sempre un'ostacolo formidabile all'attecchire della malapolitica.

Al netto di coloro che hanno utilizzato l'ascensore 5 Stelle per trovarsi un posto al sole e che così come sono entrati ne sono usciti, senza lasciare traccia, gli ex fedelissimi oggi dissidenti, i malpancisti di oggi, spero ritrovino presto la strada maestra. Se così non sarà, si guardino allo specchio e si chiedano se mai hanno compreso il concetto di #Postideologico, concetto sulle cui basi il Movimento si è fondato. Ma, soprattutto, questi signori si chiedano se sono stati mai all'altezza di quell'elettorato che invece, quel concetto, l'ha sposato e fatto suo.

Taglio dei parlamentari, alla faccia loro. - Tommaso Merlo

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Dopo aver tolto gli indecenti vitalizi, arriva un’altra falciata alla casta politica. Il taglio del numero di parlamentari. Una vittoria storica. L’Italia è stata ostaggio per decenni di una casta politica abnorme. Una marea di poltrone d’oro. Un vero e proprio salasso per i contribuenti. Un ingombrante verminaio nei palazzi. E tutto questo nonostante la casta politica italiana abbia storicamente dimostrato un livello d’inettitudine e di corruzione inauditi. Una casta numerosissima e strapagata nonostante risultati disastrosi al punto di diventare il problema del paese invece che la soluzione. Una casta politica che tra le altre malefatte ha sempre imposto severi sacrifici ai cittadini salvo poi abbuffarsi all’inverosimile alle spalle del contribuente. Poltrone, vitalizi, privilegi. Voragini di bilancio. Voragini d’illegalità. Attici, vestiti di sartoria, vacanze esotiche. A brindare alla bella vita, la loro. E quando i cittadini hanno iniziato ad alzare la voce. Lorsignori hanno chiuso le finestre e si son tappati le orecchie. Convinti che l’avrebbero scampata anche questa volta. Perché il banco vince sempre. Perché il più forte vince sempre. Soprattutto in Italia. Bella, sì, ma vecchia e marcia e ingiusta e granitica nel suo cinico immobilismo. Ma i miracoli a volte succedono. Perfino da noi. Stanchi di gridare al vento, quei cittadini esasperati hanno deciso di fare da soli. Senza quella casta satolla che si ostinava a brindare rinchiusa nei salottini rococò. Senza quella casta ottusa e senza cuore. Per colpa di quei soldi immeritati. Per colpa di quel potere fine a se stesso. Che li ha accecati d’arroganza, che li ha logorati moralmente, che li ha estraniati dalla realtà. Nemmeno la crisi li ha fermati. Nemmeno la povertà e il dolore e la paura. Poi il miracolo. Grazie a quei cittadini che hanno giocato bene le loro carte. Grazie alle loro idee ed istanze sacrosante. Che li hanno fatti diventare milioni. Di volti e poi di voti. E poi scranni e poi decisioni politiche. Fatti. Come quello di scardinare la piaga dei vitalizi. Come quella di tagliare privilegi e poltrone. Alla faccia dei vecchi partiti inconcludenti che oggi votano controvoglia a favore del taglio dei parlamentari dopo anni d’ipocrita melina. Destra, sinistra. Sotto, sopra. Il passato. Alla faccia di quel megalomane egoarca di Salvini che tra una sbronza e una chiappa all’aria stava facendo saltare tutto per l’ennesima volta. Alla faccia dei parrucconi che imbrattano i giornali ed infestano le televisioni, reazionari da quattro soldi che rimpiangono un marciume anche culturale di cui sono stati complici e di cui ne sono ancora intrisi. Alla faccia di chi ha tentano di fermare con ogni vile mezzo quei cittadini testardi ed idealisti e con essi un cambiamento mai così democratico e trasparente. Mai così genuino. Idee, valori, persone, impegno. Senza soldi, senza padroni, senza ammuffite ideologie, senza secondi fini. Roba da applausi in qualunque democrazia moderna. Roba da sputi in faccia in questa Italia. Alla faccia dei menagramo che davano il Movimento per morto e per scisso. Come la loro onestà intellettuale. Come il loro senso storico. Alla faccia di chi è restato a casa sul divano a farsi gli affari propri perché i miracoli non succedono mai. Dopo vitalizi e privilegi, i cittadini la smetteranno di finanziare inutili e costosi scranni e il parlamento potrà operare in maniera più snella. Già, cambiare è possibile. Anche in Italia. Rinnovare la nostra democrazia pure. Tutto dannatamente possibile. Bastava crederci. Bastava volerlo. Alla faccia loro.