mercoledì 29 novembre 2023

Auto ad idrogeno - Luciano Atzeni

Mentre da noi si cercano le ultime gocce di petrolio, in Australia viene commercializzata la prima auto ad idrogeno, con tanto di stazioni per la ricarica in soli 5 minuti.

L’auto percorre 900 chilometri con un pieno e mentre si muove purifica l’aria.

Per la prima volta la tecnologia del fuel cell ad idrogeno viene applicata di serie su un’autovettura commercializzata e che soprattutto permette di avere un’autonomia così significativa, con tempi di ricarica bassissimi.
Si tratta della Hyundai Nexo un auto di piccola cilindrata che batte tutti i produttori di auto mondiali e stabilisce un record di sostenibilità, con un carico di 6,27 chilogrammi di idrogeno purifica 449.100 litri di aria durante il tragitto (quanto il consumo del respiro di 33 persone per un giorno intero) e dal suo tubo di scarico emette solo acqua. Questa automobile non produce CO2, nè altre emissioni inquinanti; basti pensare che un veicolo equivalente, con motore a combustione tradizionale, sulla stessa distanza emette circa 126 kg di CO2.

Il motore ad idrogeno entra così nel mercato delle auto e punta ad affiancarsi a quello elettrico tra le soluzioni di mobilità sostenibile che il mondo sta adottando. La Hyunday diventa così la prima casa automobilistica mondiale a produrre un veicolo a celle a combustibile a idrogeno per il mercato.
L’auto monta un sistema di celle a combustibile a idrogeno che per generare elettricità fa passare il gas attraverso una struttura membranosa dove incontra l'aria presa dall’ambiente esterno, un processo che alimenta un motore elettrico. L'elettricità generata in eccesso, compresa l'energia accumulata durante la frenata, viene immagazzinata in una batteria agli ioni di litio. Il rifornimento della Nexo impiega 5 minuti.

La prima nazione dove l’auto è stata messa in vendita è l’Australia, dove sono state costruite anche le prime stazioni di rifornimento.
Una vera visione di futuro sostenibile.

#autoidrogeno #idrogeno #savetheplanet 

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Ogni giorno riescono a fare sempre peggio rispetto al giorno prima. - Giuseppe Salamone

 

Adesso hanno deciso di consegnare tra le grinfie del mercato dell'energia 5 milioni e mezzo di famiglie italiane.

Il regime di mercato tutelato è resistito perfino con Renzi e Draghi, ma non ce l'ha fatta con il governo Meloni, quello patriota e sovranista che minacciava multinazionali, banche e "burocrati de Bruxelas" in campagna elettorale per poi diventare la loro sostenitrice e curatrice dei loro interessi più accanita che Thatcher spostati!

Dopo aver fatto zero per inflazione, caro prezzi e caro carburante, con la scelta di eliminare appunto il mercato tutelato dell'energia lasciando campo libero alle multinazionali, si lava le mani anche sulle bollette facendo in modo che decine di milioni di italiani vengano inghiottiti nella voragine dei grandi fondi finanziari senza uno straccio di sensibilizzazione e salvaguardia.

Questo perché aziende come ad esempio Iren, Acea, Estra, A2a, ed Hera che sono società quotate in borsa e detenute in larga parte dai grandi fondi finanziari, avranno carta bianca sulle bollette della luce e del gas. Ovviamente l'unica cosa a cui penseranno è a come spennare per bene i cittadini italiani consegnati loro da Meloni e Company come se fossero agnelli sacrificali.

Io mi chiedo e chiedo soprattutto a chi l'ha votata: l'avete votata per fare queste robe qua?

T.me/GiuseppeSalamone

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Menroe: le prove di una tecnologia avanzata. - Minerva Elidi Wolf

 

L' incisione sulla pietra a Meroe, nella Nubia, sembra rappresentare un missile pronto al decollo o un'antenna, certamente copiata come era uso degli Egizi da un altra ancora più antica, ci porta indietro nel tempo quando Thot abitava la terra e annientava i suoi nemici "sputando fiamme" con l'Occhio di Ra.
Thot ritenuto l'inventore della lingua, della scrittura, e della matematica anche considerato astronomo fu considerato il dio della Saggezza, della Scienza, e dell'Energia. I testi dicono che gli antichi egizi lo chiamavano "Dehuti", cioè "quello di Dehut". Si dice provenisse da una terra d'occidente che aveva due enormi vulcani, dove il sole un giorno si oscurò e tutti fuggirono attraverso il mare.
Era forse originario di Atlantide? Il papiro magico 500 lo definisce "..babbuino di sette cubiti ( 3 metri ) il cui occhio è d'oro, il cui labbro è di fuoco..." Praticamente un gigante. Thot il "tre volte grande", il Trismegisto. Nel testo sembra sia arrivato dal cielo sceso su un tumulo di terra noto come la "collina primordiale".
Nel tempio di Meroe, si trova la raffigurazione di un cono, la camera celeste che somiglia ad una capsula spaziale, con la quale Thot sarebbe atterrato, insieme a otto compagni, sull'isola delle due fiamme a Ermopoli.
I sacerdoti di quella città, in onore di questi uomini, la chiameranno "Chemenu": la città degli otto. Anche nel Nihongi, i più antichi testi del Giappone, formato da trenta volumi storici, ci raccontano di otto persone che scesero dal cielo e atterrarono "con fragore assordante" in mezzo ad una nuvola di fumo.
A Ecbatana, antica capitale dei Medi, sconosciuti esseri discesero dal cielo su "destrieri di metallo". Sembra che l'oggetto in grado di scendere sulla terra si trovava a Eliopoli e il suo nome era: "Ben Ben".Un testo di Abido ci dice che avesse la forma conica. Dai testi delle piramidi sappiamo dove veniva custodito e che sei edifici, come quello di Eliopoli, furono eretti dalla quinta dinastia (2480-230 a.C.) per ricordare gli dèi del cielo e per custodire i loro "Occhi". Le città di Dendera, Edfu, Abido vengono indicate, in alcuni testi, come luoghi di ricovero degli occhi volanti. Alcune zone dei loro templi erano interdette ai profani e considerate sacre.
L'ingegnere tedesco Hans Herbert Beier seguendo le indicazioni fornite da Ezechiele ha ricostruito un tempio che presenta una rampa di manutenzione a diversi piani, che si allarga verso l'alto, con officine e alloggi per gli equipaggi e consente l'accesso ad un veicolo dalla curiosa forma a trottola, come quello elaborato dall'ex progettista della NASA Josef Blumrich, sempre seguendo le dettagliate descrizioni del profeta Ezechiele.
Nelle città di cui sopra vi sono delle rampe considerate "scale rituali". Il Dio Ptah fece costruire una struttura particolare, dove da una finestra si poteva ammirare la barca con la quale Ra era giunto sulla terra, ossia il Ben Ben. La stele funeraria del Faraone Pi-Ankhi recita: "...s'inerpicò sulla scala per raggiungere la grande finestra e vedere il dio Ra dentro il Benben. Da solo spostò la leva e aperte le duplici porte, scorse suo padre Ra nello splendido santuario Het-Benben. Vide Maad, la barca di Ra e Sektet il vascello di Aten."

martedì 28 novembre 2023

TRE INVENZIONI "MODERNE DAL PASSATO. - Minerva Elidi Wolf

 

Esistono prove che dimostrano come le civiltà preistoriche fossero evolute quanto la nostra o forse anche di più. Queste prove potrebbero rimettere in discussione le nostre certezze scientifiche. Non sarebbe la prima volta: la storia, del resto, dimostra che la scienza si è sbagliata di grosso in moltissime occasioni. I cambiamenti sono accompagnati da numerose polemiche. Le seguenti scoperte sono state contestate, ma alcuni scienziati hanno sostenuto che si tratta della prova inconfutabile che decine di migliaia, se non addirittura molti milioni di anni fa, l’uomo viveva sulla Terra con le stesse conoscenze e la stessa cultura dell’uomo moderno.
1. Un reattore nucleare risalente a 1 miliardo e 800 milioni di anni fa. Nel 1972, una fabbrica francese importò uranio grezzo dalla miniera di Oklo, nella Repubblica del Gabon in Africa. Per sua sorpresa, scoprì che l’uranio era stato già estratto. Si scoprì che il sito di origine era un reattore su larga scala altamente avanzato, esistito 1 miliardo e 800 milioni di anni fa e rimasto in funzione per circa 500 mila anni. Gli scienziati si sono riuniti per studiare il caso e molti di loro lo hanno indicato come un fenomeno sorprendente, eppure naturale. Il dottor Glenn T. Seaborg, ex capo della Commissione per l’Energia atomica degli Stati Uniti e vincitore del premio Nobel per il suo contributo sulla sintesi dei materiali pesanti, ha spiegato per quale motivo non si tratta assolutamente di un fenomeno naturale, bensì di un reattore nucleare artificiale. Perché l’uranio ‘bruci’ in una reazione, occorrono condizioni molto precise. Prima di tutto, l’acqua deve essere estremamente pura. Molto più pura di quella che esiste in qualunque parte del mondo. Il 235U è l’elemento necessario per la fissione nucleare. È uno degli isotopi naturali presenti nell’uranio. Diversi specialisti di ingegneria nucleare hanno affermato che l’uranio di Oklo non poteva contenere quantità di 235U sufficienti a innescare una reazione naturale. Inoltre, sembrava un reattore più avanzato di qualsiasi congegno che potremmo costruire oggi. Si estendeva per interi chilometri e l’impatto termico sul territorio circostante era limitato a un raggio di 40 metri. I rifiuti radioattivi sono trattenuti ancora dagli elementi geologici e non hanno superato il sito minerario.
2. Una pietra peruviana raffigurante un antico telescopio e abiti moderni. Si ritiene che Galileo Galilei abbia inventato il telescopio nel 1609. Una pietra che sembra risalire a 65 milioni di anni fa, tuttavia, mostra una figura umana intenta ad osservare le stelle con un telescopio. Circa 10 mila pietre conservate nel Museo Cabrera di Ica, in Perù, raffigurano uomini preistorici che indossano copricapi, abiti e scarpe. Alcune pietre mostrano scene simili a trapianti di organi, parti cesarei e trasfusioni di sangue; altre rappresentano incontri con i dinosauri. Sebbene alcuni affermano che si tratta di falsi, il dottor Dennis Swift, che ha studiato archeologia presso l’Università del New Mexico, nel suo libro Secrets of the Ica Stones and Nazca Lines [I segreti delle Pietre di Ica e delle Linee di Nazca] ha fornito le prove che le pietre risalgono alle civiltà precolombiane. Swift sostiene che uno dei motivi per cui le pietre furono considerate false negli anni 60 è che, all’epoca, si credeva che i dinosauri camminassero trascinando la coda, mentre le pietre raffigurano i dinosauri con la coda alzata, pertanto non sono state ritenute attendibili. Studi successivi, tuttavia, hanno dimostrato che i dinosauri probabilmente camminavano con la coda alzata, così come sono rappresentati sulle pietre.
3. Cultura avanzata nelle pitture rupestri. Le grotte di La Marche nella Francia Centro-Occidentale contengono raffigurazioni di oltre 14 mila anni fa di esseri umani con i capelli corti, le barbe curate e abiti su misura, a cavallo e vestiti con indumenti moderni. Tutt’altra cosa rispetto agli abiti in pelle di animale che immaginiamo di solito. Questi dipinti sono stati riconosciuti autentici nel 2002. Studiosi come Michael Rappenglueck dell’Università di Monaco sostengono che questi importanti repertivengono semplicemente ignorati dalla scienza moderna. Rappenglueck ha studiato le avanzate conoscenze astronomiche delle civiltà paleolitiche e ha scritto: «Per alcuni anni è stata la stampa (con il supporto di materiale cartaceo e audiovisivo, strumenti elettronici e programmi per planetari) ad occuparsi di promuovere la conoscenza della protoastronomia (così come della protomatematica e di altre protoscienze) durante il Paleolitico». Alcune pietre delle grotte di La Marche sono in mostra al Museo dell’Uomo di Parigi, ma quelle che ritraggono chiaramente gli uomini primitivi con un pensiero e una cultura non sono esposte. Quando nel diciannovesimo secolo furono scoperte delle pitture risalenti a più di 30 mila anni fa in alcune grotte europee, queste sfidarono il comune concetto di preistoria. Uno dei più grandi critici della scoperta, Emile Cartailhac, subentrò dopo qualche decennio e diventò un punto di riferimento nella dimostrazione che le pitture erano autentiche e nella valorizzazione della loro importanza. Le prime pitture furono scoperte nel 1879 da Don Marcelino Sanz de Sautuola, un nobile spagnolo e da sua figlia Maria nelle Grotte di Altamira. Le pitture mostravano un’inaspettata raffinatezza. La scoperta è stata respinta fino agli inizi del ventesimo secolo, quando Cartailhac ha pubblicato uno studio su questi dipinti.

lunedì 27 novembre 2023

Rilevata misteriosa particella ultra energetica proveniente dallo spazio. - Angelo Petrone

 

Su Science pubblicato uno studio su raggio cosmico “precipitato” dallo spazio sul nostro pianeta, senza che sia chiaro da dove provenga o cosa sia esattamente

Una nuova particella è stata scoperta dai ricercatori dell’Università Metropolitana di Osaka e dello Utah e sta intrigando gli scienziati. La ragione? La sola particella è un milione di volte più energetica dell’energia prodotta nei più potenti acceleratori di particelle mai realizzati. Le è stato dato il soprannome di Amaterasu, come la divinità del sole nella mitologia giapponese – e proprio come quella figura, anche la particella ha un’origine avvolta nel mistero. Toshihiro Fujii, ricercatore dell’Università Metropolitana di Osaka, ha spiegato che ancora non si sa da dove provenga la particella né quali processi ne abbiano portato la creazione. Amaterasu è stata rilevata nel 2021 dall’esperimento Telescope Array, composto da più di 500 rilevatori in un’area di 700 km², posizionati per identificare raggi cosmici ultraenergetici. La sua energia è tale che, inizialmente, il team ha rifatto i calcoli, perché pensavano che il rilevamento fosse un errore strumentale. La particella ha un’energia di 224 exa-elettronvolt (Eev), dove ogni Eev equivale a 10¹⁸ elettronvolt. In altre parole, Amaterasu ha un livello energetico paragonabile ai 320 EeV della particella chiamata Oh My God, rilevata nel 1991 nei raggi cosmici più energetici conosciuti.

I raggi cosmici provengono dagli eventi più energetici dell’universo e sono costituiti da particelle con diversi livelli di energia. Quando raggiungono l’atmosfera terrestre, si scontrano con altre particelle e formano una pioggia di nuove particelle, che possono essere rilevate da strumenti come il Telescope Array. Secondo Fujii, Amaterasu è il frutto di qualche fenomeno estremamente energetico nell’universo, ma per scoprirlo è necessario prima determinarne l’origine. “Una possibilità è che sia stato accelerato da fenomeni estremamente energetici, come un lampo di raggi gamma o un getto proveniente da un buco nero supermassiccio che si è diretto al centro di un nucleo galattico attivo“, ha suggerito. Il team di ricercatori ha analizzato le caratteristiche di questo raggio cosmico e ha concluso che, forse, proveniva da qualche fenomeno fisico sconosciuto alla scienza. “Nel caso della particella Oh My God e di questa nuova, si ricostruisce la traiettoria fino alla sua origine e non c’è nulla di abbastanza energetico per produrla. Questo è il mistero: cosa sta succedendo?“, ha osservato il coautore John Matthews.

https://www.scienzenotizie.it/2023/11/24/rilevata-misteriosa-particella-ultra-energetica-proveniente-dallo-spazio-1474534

Chrysina limbata. - David Attenborough

 

No, non è cromo, è una meraviglia naturale di un insetto originario del Costa Rica.

Chrysina limbata è una specie di scarabeo che si trova in Costa Rica e nelle foreste pluviali tropicali del Messico e del Sud America.

https://www.facebook.com/photo/?fbid=963568798635620&set=a.797507861908382

I MISTERIOSI TECNICI DEL SUONO PREISTORICI.

 

La struttura che vedete in questo post esisteva già nel 3600 a.C. Ha quindi almeno 5.600 anni. Si trova a Malta, nella zona di Hal Saflieni, ed è completamente sotterranea. Basterebbe questo per renderlo un vero mistero. Si tratta infatti di una superficie di 500 metri quadri, disposta su 3 livelli, interamente situata sottoterra. Se si pensa che i costruttori di questo gioiello sono vissuti almeno 1.000 prima dei faraoni Cheope, Chefren e Micerino, e circa 3.500 anni prima della regina Cleopatra, ci si rende conto di che “anomalia” stiamo parlando. Ma questo non è nulla, se paragonato al “segreto” dell’Oracolo contenuto in questa struttura. Il mistero “dell’Oracolo”, insieme a Nan Madol e alla Grande Piramide, forse, è il mistero più indecifrabile della storia.

Di cosa si tratta? Tenetevi forte. Come abbiamo detto, in questa struttura completamente sotterranea esiste la “stanza dell'Oracolo” di forma rettangolare, ed è una delle più piccole stanze laterali. Su una delle sue pareti è presente un foro. Se un uomo (inteso come genere maschile) parla in questo foro, la sua voce viene amplificata in maniera “naturale” fino a 10 volte. Si avete capito bene, il foro amplifica in maniera naturale la voce emessa e questa si sente in tutto l'ipogeo, come se si parlasse in un microfono dotato di impianto acustico. La voce femminile, invece, non provoca lo stesso effetto. Se una donna parla in quel foro, la sua voce non viene in nessun modo alterata. Il “foro”, quindi, è adatto a certe frequenze d’onda, e non ad altre.

Questo vuol dire che 5.600 anni fa esistevano “tecnici del suono” ed ingegneri che conoscevano la differenza delle frequenze emesse da uomini e donne, e riuscivano ad “amplificare” enormemente alcune di queste frequenze semplicemente usando la forma e il tipo di rocce del posto? Ma quanto erano all’avanguardia questi ingegneri? Sinceramente, quanti tecnici del suono del XXI secolo conoscete che riuscirebbero a realizzare qualcosa del genere, senza il ferro, senza la ruota, con la tecnologia che secondo noi avevano gli “uomini delle caverne” di 5.600 anni fa? Oppure, 1.000 anni prima dei faraoni, esistevano civiltà in grado di costruire degli auditorium coi fiocchi, senza usare cavi e amplificatori? La scienza è ammutolita di fronte a questa meraviglia, a cui si evita di fare troppa pubblicità, per ovvi motivi…

Se tutto questo non vi basta, allora sembra che in questa “buca del mistero” siano stati rinvenuti dei “Teschi allungati” come quello della statua di Akhenaton e figlia. Cosa vuol dire tutto questo?

L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA

Puoi trovare una copia del libro a questo link
https://www.amazon.it/dp/B0BLYBDF69 

https://www.facebook.com/photo/?fbid=360772289803424&set=a.166635502550438