Ricevo via mail e volentieri pubblico questa lettera che la signora Meris Monari, presente domenica scorsa ad Arcore, ha scritto al presidente Napolitano.
Caro Presidente Napolitano,
mi chiamo Meris Monari, ho 55 anni e ho deciso di scriverLe questa mia per dirLe che io, alla manifestazione di ieri 6 febbraio 2011, ero presente.
Vede Presidente, mi dispiace per come questa manifestazione è stata presentata dalla stampa, sia dai giornali ma soprattutto dai telegiornali: come la manifestazione di un gruppo di delinquenti che si è presentato alla villa di Arcore del Presidente Berlusconi per fare guerriglia con la Polizia.
Avrei voluto che venisse raccontato che le persone presenti erano uomini, donne, ragazzi e ragazze, pensionati, disoccupati e cassa integrati, che hanno speso il loro tempo e il loro denaro per testimoniare il loro dissenso nei confronti di un Presidente del Consiglio che non ci rappresenta e non ci rispetta.
Non ci rappresenta perché da un Presidente del Consiglio ti aspetti che rispetti la Costituzione, che non attacchi tutti i giorni gli altri Organi Istituzionali e che non offenda i cittadini che non la pensano come lui. Noi siamo scesi in piazza semplicemente per chiedere il RISPETTO.
Se mai coloro che hanno scritto sulla manifestazione di ieri fossero stati presenti, avrebbero raccontato di una piazza piena di cittadini – io non sono brava a quantificare i numeri, forse qualche migliaio di persone – che allegramente hanno cantato, ballato, protestato, letto le loro lettere scritte con tanta fatica, che hanno chiesto scusa per la loro ignoranza nello scrivere.
Le assicuro che non mi sono sentita una DELINQUENTE, io mi sentivo una cittadina arrabbiata che chiedeva solamente il rispetto della NOSTRA CARA COSTITUZIONE ed il rispetto per quello che sono.
Ogni giorno da 35 anni mi alzo e vado a lavorare e quando sento parlare delle buste piene di soldi guadagnati allegramente provo profondo disgusto, quando penso che tante persone occupano, senza alcun merito, poltrone retribuite profumatamente, non solo mi indigno, molto di più, mi arrabbio. Se penso che anche solo un centesimo delle mie sudatissime tasse passa nelle mani di persone non meritevoli mi sento veramente disgustata.
Sicuramente gli scontri ci sono stati, ma non per colpa nostra. Noi ce ne stavamo gia andando via e mai, mai e poi mai ci saremmo permessi di fronteggiarci con la Polizia.
Noi, Caro Presidente, prima di tornare a casa abbiamo anche raccolto l’immondizia che era per terra, ci eravamo portati i sacchetti per non lasciare sporcizia nella Citta di Arcore.
Capisco che per dovere Istituzionale Lei abbia chiesto informazioni al Ministro Maroni ed abbia stigmatizzato questi scontri, ma le Istituzioni dovrebbero imparare anche ad ascoltare e parlare con i Cittadini Onesti e a capire esattamente come si sono svolti i fatti. Ad ogni telegiornale viene fatto passare il messaggio che queste manifestazioni siano «intollerabili». Sinceramente io giudico che siano ben altri i comportamenti intollerabili e per quanto mi riguarda, da cittadina onesta e che paga le tasse, continuerà a manifestare perché sia rispettata la COSTITUZIONE ITALIANA.
Le faccio solo una domanda: ma quale futuro e quali insegnamenti stiamo dando ai nostri figli?
Le porgo i miei più cordiali auguri di buona salute
MERIS MONARI
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