L'intenzione dell'amministratore delegato Sergio Marchionne trapela da uno Special Report della Reuters, lungo una decina di pagine. Possibile anche la valutazione in borsa di Ferrari per 7 miliardi
L'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne avrebbe intenzione di trasferire il quartier generale del gruppo negli Stati Uniti, dopo la fusione tra Fiat e Chrysler. E' quanto trapela da uno Special Report della Reuters sulla Fiat, in cui l'agenzia cita fonti vicine a Marchionne. Nell'articolo si spiega che l'idea di Marchionne è quella di controllare la maggioranza di Chrysler, dopo aver completato, entro quest'anno, l'Ipo della società americana e aver, prima ancora, completamente rimborsato i circa 7 miliardi di dollari di prestiti accordati dal governo Usa a Chrysler. Inoltre, secondo quanto riferiscono le fonti, Marchionne sta pensando di quotare in Borsa la Ferrari e valuta questo marchio circa 7 miliardi di dollari.
Nel report della Reuters, che è lungo una decina di pagine con numerose fotografie dei vertici Fiat, si parla di 'rock star appeal' di Marchionne al Salone di Ginevra e si paragona il manager del Lingotto all'Elvis Presley del settore auto.
E' un'ampia analisi di tutti i principali fatti dei primi mesi del 2011.
Secondo la Reuters, Marchionne pensa di mantenere a Torino il centro da cui gestire le operazioni europee e di creare uno hub in Asia, mentre sulla sede legale del quartiere generale la scelta - secondo fonti citate dalla Reuters - cadrebbe sul Paese dove il regime di tassazione è più conveniente e quindi sugli Stati Uniti.
Nel report si parla anche della possibilità di quotazione della Ferrari: Marchionne valuterebbe la casa di Maranello circa 5 miliardi di euro.
Per quanto riguarda i rapporti con Chrysler, la Reuters ricorda che Marchionne ha definito 'Christmas wishes' i sui obiettivi di aumentare la quota Fiat in Chrysler al 51 per cento entro quest'anno e di portare la società Usa in Borsa. Prima la casa di Detroit dovrà ripagare i suoi prestiti ai governi degli Stati Uniti e del Canada. Un pacchetto di rifinanziamento è attualmente all'esame del consiglio di amministrazione di Chrysler, mentre la società è ancora in trattativa con il Dipartimento dell'Energia degli Usa per ottenere tassi più favorevoli. Finchè non avra la maggioranza di Chrysler Marchionne non investirà nella società Usa soldi Fiat.
Reuters ricorda che l'obiettivo delle due società è di vendere 6,6 milioni di veicoli nel 2014 dopo l'integrazione.
L'ad del Lingotto viene definito un uomo solo nel gruppo dove può contare esclusivamente sull'appoggio di Elkann e, per quanto riguarda la sua successione, si ricorda che nella conference call di gennaio il manager Fiat ha detto: "Ho intenzione di restare qui finchè non avremo fatto tutto".
E lo stato italiano glielo permette?
RispondiEliminaAutofustigazione? Masochismo?