lunedì 25 luglio 2011

Catania, redigeva atti falsi arrestato notaio Ciancico


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Falso in atto pubblico, truffa aggravata e peculato le accuse. Avrebbe redatto atti falsi per incassare differenze fiscali non dovute. Confrontati decine di documenti con le testimonianze dei clienti. Si continua ad indagare su altri 40 atti non registrati.


di Elena Giordano

Stipulava gli atti, si faceva consegnare le somme per le imposte dovute (registro, ipotecarie e catastali) e, invece di trasmettere all’agenzia delle entrate l’atto originale sottoscritto dai clienti, ne inviava uno falso - da lui stesso predisposto – inserendovi una falsa clausola con la quale il professionista autoliquidava le imposte secondo un regime fiscale agevolato nella maggior parte dei casi non spettante ai contraenti.

Falso in atto pubblico, truffa aggravata e peculato sono le accuse che ricordano i film di Toto' che hanno trascinato agli arresti domiiciliari un pezzo importante della catania che conta, il notaio Vincenzo Ciancico, professionista di fiducia della grande borghesia catanese. Secondo l'inchiesta delle Fiamme Gialle, coordinata dal pm Tiziana Laudani, la differenza tra le imposte calcolate sull’atto originale e quelle dovute in base all’atto falso finiva direttamente nelle tasche del notaio, che avrebbe utilizzato un conto corrente personale cointestato con la moglie, piuttosto che adoperare il conto corrente appositamente acceso per l’attività professionale.

Le indagini, durate un anno, hanno passato al setaccio centinaia di documenti acquisiti presso l’archivio notarile di Catania, l’agenzia delle entrate, gli atti in possesso dei vari clienti e gli accertamenti bancari sui conti del professionista. E i numerosi clienti interrogati dagli investigatori avrebbero confermato la colossale truffa.

Si continua ad indagare su ulteriori 40 contratti che sembrerebbero addirittura non essere stati mai registrati dal notaio ed in relazione ai quali sarebbero anche stati apposti falsi numeri di repertorio.

Con l'ordinanza del gip Laura Benanti, infine, sono stati sequestrati beni per oltre 500.000,00 euro riconducibili al professionista.

http://www.iquadernidelora.it/articolo.php?id=508

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