Il rogo, che al momento interessa solo l’ala vecchia della stazione e non le nuove strutture, è talmente grave da aver di fatto quasi paralizzato la circolazione dei treni nel nodo della capitale. Solo otto treni all’ora possono transitare dallo scalo, dichiarato al momento inagibile e sempre più a rischio collasso strutturale.
A complicare la soluzione dell’emergenza, poi, i lavori di manutenzione della rete idrica nella zona, che stanno rallentando il lavoro dei vigili del fuoco. “Da stanotte era prevista la non erogazione di acqua per consentire lavori nella zona – spiega il capo ufficio stampa dei vigili del fuoco – e questo non facilita il lavoro perché, non essendoci acqua nelle tubature, dobbiamo prenderla dalle autobotti”. “Autobotti che fanno la spola” dai rifornimenti di acqua alla stazione. Per questo dunque gli interventi “sono rallentati”, aggiunge.
Intanto gli addetti di Trenitalia sono al lavoro per approntare alcune modifiche agli orari dei treni. La stazione Tiburtina diventerà per qualche giorno solo scalo di transito e non di arrivo e partenza di convogli, mentre sul fronte delle indagini non è stato esclusa al momento l’ipotesi dolosa. Tra le motivazioni circolate, anche la destinazione a snodo Tav dello scalo romano, il cui completamento era previsto per il prossimo autunno. Al momento, tuttavia, i vigili del fuoco escludono di avere identificato elementi per parlare di dolo.
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