venerdì 9 settembre 2011

Governo, ultimatum di Confindustria "Il governo agisca o se ne vada"


Emma Marcegaglia: "C'è un problema di credibilità molto serio. Il Paese è in pericolo". Passera: "Serve piano per la crescita". La protesta della Anm: "Pronti ai ricorsi". Cgil:  "Porteremo la manovra alla Corte Costituzionale". Presentati circa 400 emendamenti (20 sono della Lega)

.ROMA - "Oggi il nostro paese è in pericolo" afferma Emma Marcegaglia, presidente della Confindustria alla festa dell'Udc. Che lancia un preciso messaggio al governo. O meglio un vero e proprio ultimatum: "Nei prossimi giorni il governo deve essere in grado di fare velocemente una grande operazione. Altrimenti deve trarne le conseguenze. Noi facciamo un altro mestiere ma c'è un problema di credibilità molto serio: o questo governo dimostra di essere in grado di fare una grande operazione in termini di equità e di visione a medio termine e di superare i veti nei prossimi giorni oppure deve trarne le conseguenze perchè il paese rischia molto, non possiamo rimanere in questa situazione di incertezza".

Marcegaglia non risparmia critiche alla manovra perchè "per il 60% è composto da nuove tasse. Passiamo a una pressione fiscale pari al 44,5%, cioè il massimo storico in Italia. Si tratta di una manovra depressiva". Inoltre "non contiene interventi strutturali: bisogna affrontare il nodo pensioni, fare le liberalizzazioni e le privatizzazioni".
Marcegaglia ritiene che si debba intervenire anche sui costi della politica "senza demagogia perchè in un momento complicato come questo non bisogna accendere la miccia dell'antipolitica". Ma "per riuscire a tornare a crescere dobbiamo dare più fiducia alla gente. Ognuno di noi deve fare un passo indietro perchè in questa fase ognuno protegge se stesso. Quindi tutti facciano sacrifici a partire da chi ha di più: bisogna mettere insieme un sistema per cui abbassiamo le tasse su chi tiene in piedi il paese cioè i lavoratori e le imprese e alzarle sul resto: Iva, patrimoni, rendite, su tutto quello che è necessario".

E anche Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, chiede un "ampio piano" per la crescita: "Se sapranno farlo bene sennò bisogna cambiare perchè non possiamo rinunciare a un piano effettivo di crescita".

Emendamenti. 
Sono circa 400 gli emendamenti al decreto legge con la manovra presentati in commissione bilancio della Camera. Una ventina sono a firma di deputati della Lega (tra questi quello che ipotizza una tassa del 5% su ciascuna giornata di sciopero da parte dei calciatori professionisti). Al momento non risulta il Pdl abbia depositato proposte di modifica. Anche i Responsabili hanno preferito non presentare emendamenti, preferendo la via degli ordini del giorno in assemblea. Dell'opposizione, il Pd ha firmato un centinaio di testi, l'Idv una settantina e 15 il Terzo polo. I parlamentari della componente radicale del gruppo democratico avrebbero a loro volta depositato un centinaio di emendamenti.

Tra gli emendamenti presentati dal Pd ne spunta uno che taglia le indennità dei deputati. Il testo originale del decreto del governo varato l'11 agosto prevedeva una riduzione del 50% dell'indennità per i parlamentari che avessero un altro reddito da lavoro. Dopo una raccolta di firme partita tra i senatori, il maxi-emendamento del governo ha limitato questa sforbiciata al 20% per i redditi oltre 90.000 e del 40% per i redditi oltre 150.000 euro. "Il nostro emendamento - spiega il democratico Paolo Baretta - ripristina il testo originale del decreto per quanto riguarda la quantità del taglio, ma allarga la platea a tutti i redditi, compresi quelli da patrimonio. E' illogico che chi scrive un libro abbia l'indennità decurtata, e Berlusconi no".

Anm. 
E si mobilita anche l'associazione nazionale dei magistrati. Il comitato direttivo dell'Anm ha proclamato lo stato di agitazione della categoria contro la manovra, definita "iniqua" perché penalizza soprattutto i dipendenti pubblici. In particolare, si preannunciano ricorsi contro il contributo di solidarietà per i redditi superiori ai 90 mila euro solo per il pubblico impiego. Severo anche il giudizio della Cgil. "Manovra ingiusta, depressiva e irresponsabile" taglia corto il segretario generale Susanna Camusso - Stiamo gia' preparando con i nostri consulenti legali i ricorsi sui singoli punti della manovra, a cominciare dal contributo di solidarietà solo per i pubblici dipendenti".

Commissione bilancio. 
I lavori sono stati sospesi per consentire lo svolgimento di un ufficio di presidenza chiamato a svolgere una valutazione politica sugli effetti sui mercati delle dimissioni del consigliere Bce, Jurgen Stark. La commissione ha interrotto i lavori appena annunciate le inammissibilità: alla ripresa verranno discussi i ricorsi e solo dopo potranno iniziare le votazioni sugli emendamenti.




http://www.repubblica.it/economia/2011/09/09/news/tagli_parlamento-21428208/

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