OLBIA. L’isola dei tesori ora non ha più segreti. La montagna di Tavolara si specchia vanitosa su uno specchio blu. Ma sotto il livello del mare c’è un universo incantato, praterie di Posidonia, distese di sabbia, gorgonie, coralli, costoni di granito. Un universo da vivere con il fiato sospeso. Ma che da oggi è un po’ meno misterioso. L’Area marina protetta ha realizzato una cartografia dettagliata tridimensionale di tutti i fondali intorno a Tavolara.
Un progetto ambizioso e di grande prestigio portato a termine grazie alla collaborazione alle strumentazioni, e ai fondi, della Conservatoria delle coste francesi, dell’Agenzia dell’acqua transalpina e della società Andromede. Il direttore dell’Area marina protetta, Augusto Navone, è riuscito nel miracolo di convincere i partner transalpini a puntare su Tavolara, all’interno del progetto Pim piccole isole del mediterraneo, per realizzare una cartografia hi-tech dei fondali. Ma l’attività di raccolta delle informazioni, andata avanti in diverse fasi, ha consentito anche di far conoscere con un’altra isola. Quella che vive sotto la pelle del mare, un serbatoio di biodiversità, di specie rare che vivono e crescono solo all’interno dell’Amp.
La cartografia fa capire quale è lo stato di salute dei fondali. Navone spiega che la situazione è buona, ma ci sono alcuni aspetti che dovranno essere rivisti. L’Amp fino a oggi ha sempre consentito alle imbarcazioni di gettare l’ancora nei fondali sabbiosi, ma i controlli non sono mai stati opprimenti. E più di qualcuno ha tradito la fiducia. Ci sono tratti di Posidonia in sofferenza. Colpa delle ancore selvagge. Per questo in futuro le aree in cui gettare l’ancora saranno indicate e fatte rispettare con molta più decisione. Vietata anche la pesca a traina, in particolare se fatta con i piombi guardiani. Le analisi dei fondali hanno portato alla luce molti rifiuti legati a questo tipo di attività.
Ma per il resto i fondali intorno a Tavolara sono un universo incantato. E grazie al lavoro portato avanti dal team di ricerca ora si conosce nei dettagli anche tutto quello che esiste oltre i 50 metri. Per ottenere le carte ad altissima definizione, che finiranno anche in un’applicazione per Iphone e Ipad, sono state utilizzate apparecchiature ad altissima tecnologia come il sonar laterale, ma c’è stata anche una attenta e continua ricerca sul campo. La tutela dell’Amp sarà ancora più efficace grazie a questo strumento fondamentale per conoscere il mondo sommerso.
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