Ci siamo quasi, scrive Liberoquotidiano. Molto probabilmente in autunno milioni di italiani si vedranno decurtare la pensione del cosiddetto “contributo di solidarietà”, visto lo stato di crisi in cui il Paese versa. Ecco chi dovrà pagare e le soglie previste, come dichiarato dal Ministro del Lavoro Poletti e dal suo vice Luigi Bobba. E intanto ci si chiede, polemicamente: perché non tagliare in maniera pesante pensioni d’oro, stipendi d’oro, privilegi degli onorevoli e dei politici tutti?
Il governo alla fine confessa: "Interverremo sulle pensioni". Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in un'intervista al Corriere della Sera è stato chiaro: "Stiamo pensando ad un contributo di solidarietà, o ad un sistema che ci permetta di intervenire sulle pensioni alte". Già, ma alte quanto? È giallo sulla soglia oltre cui scatta la tagliola del governo. Finora tra indiscrezioni, piani e bozze si era parlato di tagli alle pensioni oltre i 3 mila euro. Ma adesso, sempre dal ministero del Lavoro, arriva una doccia fredda per milioni di pensionati: la soglia potrebbe abbassarsi fino a 2 mila euro.
LA SOGLIA - A parlarne è il vice-Poletti, il sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba: "Dovremmo fare un intervento legittimo ed equo. Chi ha redditi da pensione particolarmente altri attraverso un contributo sostiene gli interventi a favore di coloro che non hanno né salario né pensione".
Poi arriva l'affondo: "Chi ha una pensione modesta - racconta a Repubblica - fino a 1500, 2000 euro al mese, certo non potrà essere chiamato a versare questo contributo".
Insomma dietro queste parole si cela un'amara verità: chi percepisce un assegno superiore ai 2000 euro potrebbe subire una sforbiciata mascherata sotto l'etichetta del "contributo di solidarietà".
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