Il Parlamento greco ha dato il via libera al referendum con cui il governo guidato da Alexis Tsipras farà decidere ai cittadini, il 5 luglio, se accettare o respingere le proposte di accordo. Il ricorso al referendum è stato sostenuto da 178 voti e bocciato da 120. A favore anche il partito di estrema destra Alba Dorata, oltre alle due formazioni di governo Syriza e Anel. Contro hanno votato i partiti europeisti - i conservatori di Nuova Democrazia, i socialisti del Pasok e il partito di centro sinistra To Potami - oltre al partito comunista Kke.
"Il referendum non riguarda una rottura con l'Europa", ha detto Tsipras rivolgendosi all'aula. Il referendum di domenica prossima ci sarà, "che lo vogliano o meno i nostri partner". "Difenderemo la democrazia, la sovranità popolare e i valori fondamentali dell'Europa", ha dichiarato Tsipras, citato dall'agenzia Ana, aggiungendo di non dover certo chiedere il permesso al ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble o al capo dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. La decisione del Parlamento è arrivata dopo una giornata ad altissima tensione in cui Dijsselbloem ha confermato che l'attuale programma di salvataggio scadrà il 30 giugno.
BCE - La Banca Centrale europea intanto sarebbe pronta a metter fine ai prestiti di emergenza alle banche greche. Lo scrive la Bbc, mentre si attende per oggi una riunione del board della Bce sul caso ellenico. La Grecia dovrà probabilmente annunciare "un giorno di chiusura delle banche lunedì, in attesa di introdurre controlli sui capitali", ha detto una fonte all'emittente britannica.
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