C'è una piazza sei metri sotto la basilica di San Francesco di Paola, nel largo del Plebiscito.
Un ipogeo di oltre mille metri quadri realizzato nell’Ottocento per volere di Murat.
In questa rete di cunicoli fino a poco tempo fa entravano solo la luce di oculi e bocche di lupo, oltre a qualche Super Santos finito giù durante le partite degli scugnizzi.
L’area è stata riqualificata da Comune e Provveditorato alle opere pubbliche grazie a un progetto che ha coinvolto anche Demanio, Curia, Fec (Fondo edifici di culto), soprintendenza e prefettura.
"Ogni istituzione ha fatto un piccolo passo indietro per riqualificare e restituire il sito alla città" spiega l’assessore ai Beni comuni e all’Urbanistica Carmine Piscopo, mentre con l'architetto Salvatore Russo apre le porte di un gioiello che diventerà una prestigiosa area espositiva, capace di contenere fino a 300 persone.
Mostre, convegni. Si potrà scendere nel cuore di Napoli sotterranea attraverso due botteghe del colonnato del Plebiscito.
Il viaggio nell’ipogeo comincia alle porte numero 6 e 7. Attraverso una scala e un ascensore di vetro si arriva nel ventre della città: archi e pietre di tufo lasciate a vista, i resti dei palazzi ottocenteschi abbattuti per fare posto all’ipogeo. Si arriva così nell’aula centrale con la grande volta a forma di fungo. È la struttura che sorregge la basilica e regala un effetto Guggenheim.
Videoservizio di Anna Laura De Rosa
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