Qualunque cosa pensino del discorso di Conte, le persone sane di mente non possono non apprezzarne almeno lo stile e non pensare cosa sarebbe dell’Italia se finisse nelle grinfie di stilnovisti come quel tal Borghi, che dietro le quinte offre “buoni ruoli” ai 5Stelle se passano alla Lega e in aula discetta autobiograficamente di chi “defeca al centro della stanza”. Per recuperare un po’ di fiducia in un Parlamento sempre più screditato, attendiamo l’intervento di Liliana Segre, che alla sua età ha disobbedito ai medici ed è scesa a Roma – come ha raccontato a Gad Lerner sul Fatto – per votare la fiducia a Conte all’insegna di “un richiamo fortissimo di senso del dovere e indignazione civile”. Certo, a infoltire le file dell’antiparlamentarismo c’è il solito indecoroso mercimonio dei “responsabili” o “volonterosi” o “costruttori”. Ma ancor più vergognoso è l’uso propagandistico che ne fanno – oltre ai giornalistucoli della sinistra salviniana – Iv, Lega, FdI e financo FI: cioè i professionisti del trasformismo che evocano Mastella e Scilipoti come spaventapasseri. Da che pulpito! Quando l’Innominabile scippò 48 parlamentari al Pd per fondare Iv, sabotare il governo e infine rovesciarlo, che altro fece se non un’operazione alla Mastella&Scilipoti? E quando Iv, Lega e FdI imbarcavano transfughi M5S, FI e Udc, dov’era chi oggi dà degli incoerenti ai coerenti ex Pd ed ex M5S che tornano nella maggioranza M5S-Pd? E quando Salvini chiede a Mattarella (nel marzo 2018 e in questi giorni) l’incarico per un governo di centrodestra senza avere i numeri, a cosa pensa se non a “responsabili” in uscita da altri partiti?
Ecco perché, se non il vincolo di mandato, sarebbe ora di introdurre la norma costituzionale suggerita da Zagrebelsky: la decadenza del parlamentare che cambia (legittimamente) schieramento per farla finita col tradimento della volontà popolare. Se la norma fosse già in vigore, oggi nessuno cercherebbe “responsabili”, perché Iv non sarebbe mai nata, la maggioranza godrebbe ottima salute e il governo si occuperebbe dell’Italia anziché della crisi più pazza del mondo. Non sappiamo come andrà oggi in Senato: se Conte andrà avanti o andrà a casa. Nell’attesa, un sentito ringraziamento per non aver mai nominato l’Innominabile, applicandogli la legge del 2% e degradandolo a “quello della conferenza stampa”. Per una volta, dopo mesi di occupazione totale di tv e giornali, ieri nessuno ha osato proporre di tornare con lui. Anzi, meglio: nessuno, a parte i suoi portaborse, ha parlato di lui. Almeno per 24 ore ci siamo liberati dello Scilipoti di Rignano. Anche se quello di ieri fosse stato l’ultimo giorno del Conte-2, ne sarebbe valsa la pena.
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