L’ovazione dei dipendenti e la compagna al suo fianco. E lui annuncia un «percorso» per la «buona politica». «Torno a vestire i panni di semplice cittadino»
Uscita di scena «da galantuomo» lo rimpiange il dem Goffredo Bettini, grande mediatore del mai nato governo Conte ter. La scena è di quelle che fanno felici i fotografi. Il premier che guidò un governo di centrodestra e uno di centrosinistra lascia il palazzo all’ora di pranzo, dopo aver consegnato la campanella a Mario Draghi con garbo istituzionale e sorriso di circostanza. Ultimo giro sul tappeto rosso, picchetto d’onore, poi Conte alza il braccio destro al cielo mentre la mano sinistra cerca quella della biondissima compagna Olivia Paladino. L’ormai ex premier alza gli occhi verso i dipendenti di Palazzo Chigi che lo acclamano da un minuto, mima un bacio con la mano sulla mascherina bianca, quindi sventola gli indici come per dire «ciao». Amareggiato? «Mai rammarichi, bisogna guardare sempre avanti — confiderà a Fanpage.it —. È stata una grande esperienza, spero di essermi migliorato anche come persona».
Quasi un appello agli elettori.
Che sia un arrivederci lo scrive nero su bianco nell’ultimo post su Facebook, dove ha accumulato tre milioni e 600 mila seguaci. Il messaggio è tutto rivolto agli italiani, che Conte ringrazia per «la forza e il coraggio» mostrati nella pandemia, per «il sostegno e l’affetto» che ha sentito su di sé e anche per le critiche. E ai quali promette con una certa enfasi che la sua carriera politica non è finita: «La chiusura di un capitolo non ci impedisce di riempire fino in fondo le pagine della storia che vogliamo scrivere. Con l’Italia, per l’Italia. Grazie».
Così si chiude il post e così, è l’auspicio del giurista pugliese nato a Volturara Appula l’8 agosto del 1964, si riaprirà appena possibile la sua esperienza politica: «Un percorso a misura d’uomo, volto a rafforzare l’equità, la solidarietà, la piena sostenibilità ambientale». Quasi un appello agli elettori perché ciascuno, quando sarà il momento, «partecipi attivamente alla vita politica» del Paese e si impegni a «distinguere la buona Politica, quella con la P maiuscola, dalla cattiva politica», che serve solo «ad assicurare la sopravvivenza di chi ne fa mestiere di vita».
E qui qualcuno potrebbe leggerci una frecciata a Matteo Renzi, che ha innescato la crisi e la caduta del suo secondo governo.
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