La fortuna di Conte fu che i giornaloni lo dipingevano come una tale pippa che poi, quando si scopriva che era bravino o almeno non ci portava all’apocalisse, la gente simpatizzava. Draghi invece viene esaltato come un tale fenomeno che, se poi si scopre che anche lui fa quel che può, la gente s’incazza e lo maledice. Prendete i vaccini. A gennaio l’Italia era prima in Europa. Poi Big Pharma iniziò a tagliare le dosi e finimmo alla pari degli altri. Con Draghi, giornali e tg hanno inaugurato la rubrica fissa “Draghi accelera”. Come se esistesse al mondo un politico che rallenta. Il guaio è che in Europa i vaccini arrivano col contagocce grazie ai furbi di Big Pharma e ai fessi di Bruxelles. Repubblica: “Task force del generale Figliuolo per accelerare”. Corriere: “Draghi sente Von der Leyen: ora accelerare sui vaccini”, “Draghi accelera sui vaccini”, “Vaccini, si accelera”, “Piano vaccinale, ora si accelera”, “Draghi: serve accelerare”, “Draghi: ‘Un’accelerazione’”. Stampa: “Piano vaccini, l’accelerazione del governo”. Giornale: “Draghi accelera sui vaccini”. Torna la prosa atletico-militaresca dei bei tempi di Monti e dell’Innominabile. Foglio: “Draghi sceglie la via muscolare”, “Tridente anti-Covid: Draghi tratterà con l’Europa, Figliuolo troverà i vaccini e Curcio li distribuirà”. Uno veni, uno vidi, il terzo vici.
A scandire ogni pagina, termini ginnico-futuristi: svolta, scatto, mossa, sprint, spinta, regìa, attacca, sferza, incalza, sveglia, strapazza, lancia, rilancia, batte i pugni, stop, alt, altolà, a tappeto, a raffica, di massa, pressing, spinta, subito, ora, cambiare piano/ passo/ marcia/ linea/ verso/ strategia. Sui contenuti, tutto e il suo contrario. Rep: “Vaccini porta a porta”, anzi “Iniezioni nei drive through dei tamponi”. Stampa: “I vaccini si fanno al drive-in”. Corriere: “Vaccini in stazioni e tende”. Per non parlare dei numeri. Rep: “2 milioni di vaccinati in più l’obiettivo immediato”, poi “Ad aprile arriveranno 30 milioni di fiale”. Giornale: “2 miliardi ai vaccini e 20 milioni di dosi tra aprile e giugno”. Verità: “Figliuolo vuol cambiare marcia: ‘Arrivano 7 milioni di dosi”. Corriere: “Entro giugno 60 milioni di dosi”, ma “su due binari”. Stampa: “In arrivo 13 milioni di fiale”, anzi “Immunità di gregge in 41 giorni” (non uno di meno né di più). Foglio: “20 milioni di vaccini in più a trimestre”. Messaggero: “14 milioni al mese”. Chi offre di più? Giornale: “Arriva il supergenerale. Piano d’emergenza: 200mila dosi al giorno”. Corriere: “Oltre 600mila dosi al giorno”. Rep: “Obiettivo 700mila iniezioni al giorno”, anzi no: “Il piano Draghi per salire a 200mila al giorno grazie a Johnson&Johnson”. Che ieri ci ha fatto il gesto dell’ombrello. Però si accelera. Brumbrum, roarrr, ratatatatà, perepé perepé
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