Detesto le generalizzazioni. Per questo mi fa paura chi odia a prescindere le forze dell’ordine. Dentro quelle forze ci sono donne e uomini straordinari. Straordinari. Ne conosco tanti.
Analoga paura, nonché disgusto, mi fanno coloro che difendono a prescindere le forze dell’ordine. Anche le “mele marce”. Anche i violenti. La scuola Diaz, Bolzaneto, Aldrovandi, Cucchi, Uva, Magherini. Eccetera eccetera eccetera.
E se a difendere “sempre” le forze dell’ordine sono politici di peso e di grido, il fatto diviene di gravità inaudita.
Quello che emerge sul carcere di Santa Maria Capua Vetere è aberrante. Mattanze su mattanze. Nelle chat degli agenti penitenziari (lavoro difficilissimo, sia chiaro) si leggono frasi come queste: “Prendiamo chiavi e piccone, abbattiamo i vitelli”, “I ragazzi sanno cosa fare”, “Spero che acchiappano tante di quelle mazzate che domani li trovo tutti ammalati”.
I video sono tremendi e i racconti di più.
“Oggi appartieni a me, sono io che comando, sono lo Stato. Comando io oggi”, avrebbe detto il 6 aprile 2020 un agente ad Antonio, detenuto poi picchiato e sodomizzato con un manganello nella cella 13 della III sezione.
Sono stati 17 gli agenti ad accanirsi su Antonio, identificati poi grazie alle telecamere di sorveglianza che peraltro avevano cercato di manomettere.
Vi riporto questa ricostruzione allucinante: “Antonio è stato accerchiato è colpito ripetutamente a mani nude e coi manganelli. Poi i poliziotti lo hanno trascinato fino all’ingresso delle scale, dove hanno continuato a pestarlo. Le sevizie, di ogni genere, sono andate avanti fino a che un compagno, vedendolo stremato, insanguinato e sofferente, chiese agli agenti un po’ d’acqua per soccorrerlo. “Beviti l’acqua del cesso” gli risposero”.
Terrificante. E ci sono altri racconti analoghi.
Ecco: di fronte a queste mattanze nel nome dello Stato, Salvini (già autore di frasi schifose sulla famiglia Cucchi) e Meloni hanno espresso solidarietà alla forze dell’ordine. Minimizzato “i singoli errori che vanno puniti” (cioè le torture). E dimostrato la solita visione orgogliosamente “fascia” di giustizia. Una posizione moralmente ed eticamente raccapricciante, nonché abominevole.
Come ha scritto Globalist, Salvini e Meloni meriterebbero la cittadinanza onoraria di Guantanamo.
Andrea Scanzi -Fb
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